Non lo ammetterò

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Mi sveglio per colpa della sveglia. Niente incubi.
Ripenso a ieri. Non oso immaginare che sarebbe successo se non fosse intervenuto Ottaviano. In questo momento mi....mi manca? Sento davvero la sua mancanza? Oh Rach,se così stupida. Ti sei innamorata del ragazzo che odi. Perfetto.
Mi preparo. Dopo ciò che è successo ieri non ho voglia di uscire. Vorrei saltare la scuola ma è meglio di no. Durante il tragitto non faccio altro che guardarmi intorno. Durante la strada vedo Ottaviano. Lo ignoro e continuo a guardarmi intorno. E se quei ragazzi dovessero riprovarci?
-Ehy Rachel, stai bene? È da un po che vedo che ti guardi intorno. È per ieri?- mi giro e vedo Ottaviano. Annuisco.
-Per il progetto oggi non ci sono. Magari ci vediamo domani?- mi chiede.
-Va bene. Neanche io ci sono oggi- neanche finisco di parlare che qualcuno mi abbraccia da dietro.
-Ehy Rach. Come va?- mi giro e mi ritrovo Jas,Perce,Annie e Pip.
-Sto bene. Voi?- iniziamo a parlare e noto che Ottaviano aumenta il passo.
-Stavate parlando del progetto?- mi chiede Annie.
-Si. Né io né luo possiamo oggi quindi ci vedremo domani-
-Avete già litigato su come farlo?-
-No. In realtà ci siamo trovati subito daccordo. È strano ma è così-
-Rach oggi sei più pallida. Sicura di star bene?- mi chiede Jas.
-Si. Tranquilli-
-Okay-

La lezione è noiosissima. Mi metto a scarabocchiare sul quaderno. Ripenso a ieri. Non riesco a non pensarci. Mi sono davvero spaventata. Sentire le loro luride mani sulla pelle. Rabbrividisco solo al pensiero.  I miei pensieri passano a stasera. Non ho voglia di conoscere altri ragazzi che mio padre dice siano 'perfetti per me'.
Finita la scuola entro e una cameriera mi chiama.
-Si Josephine?-
-Questo è il vestito che vostro padre vuole che mettiate- dice mostrandomi un vestito elegante verde smeraldo*.
Sospiro e pranzo. Mio padre ovviamente non c'è e passera stasera a prendermi. Ch palle.

Ho finito i compiti. Cazzo tra poco arriva mio padre. Mi preparo. Finisco di truccarmi appena in tempo. Entro nella limousine e mi siedo vicino a mio padre. Se inizio ad annoiarmi chiamo qualcuno e passo la serata al telefono.
Arriviamo al ristorante. È un locale molto bello. Mio padre si avvicina a un uomo vestito in modo elegante. Con lui ci sono una donna vestita con un abito rosso lungo e un ragazzo biondo. Appena si giri lo riconosco. Grazie sfiga. Dovrò passare una serata con Ottaviano. Che bello. Mi avvicino.
-Ciao Ottaviano- dico rassegnata.
-Ciao Rachel-
-Vi conoscete già?- mi chiede mio padre.
-Andiamo in classe insieme-
Evito di dire del progetto e del fatto che siamo seduti vicini.
-Abbiamo prenotato un tavolo solo per voi-
Vorrei sotterrarmi.
Uccidetemi vi prego. Ci sediamo e aspettiamo che portino l'antipasto.
-Ecco perché eri impegnato- dico io nel tentativo di fare conversazione.
-Già....-
Silenzio. Iniziamo a mangiare. Sono tentata di chiamare qualcuno e stare a parlare fino a fine serata ma mi sembra male.

Verso metà serata inizio a giocare col cellulare. Mi sto annoiando.
-Serata noiosa eh?- mi chiede.
-Già...-
-Che ne dici di svignarcela?-
-Ma i nostri genitori....- lui si alza e rovescia un bicchiere vicino a suo padre. Nessuno dei tre sembra averlo notato.
-Okay-

Usciamo dal locale e iniziamo a cammimare.
-Dove andiamo?- chiesi.
Lui sembrò pensarci su ma dopo sorrise e mi fece segno di seguirlo.
Mi ha portato in un posto che non avevo mai visto. Un prato completamente verde vicino ad un laghetto. È un posto bellissimo. Da qui si riescono a vedere le stelle.
-Ti piace? È un luogo abbandonato. Nessuno sa della sua esistenza. L'ho trovato per caso. Finora l'ho mostrato solo al tre persone-
-È bellissimo. Davvero nessuno sa di questo posto?-
-Nessuno apparte me e le altre tre persone. Non lo faccio vedere a tutti perché non voglio che inizino a venire tante persone a disturbare la quiete di questo posto. Di solito ci vengo quando voglio stare solo. Se tutti venissero a conoscenza di questo luogo non serebbe più così speciale-
Lo guardo. Forse l'ho giudicato male...
Mi siedo a terra vicino a lui e mi stendo. Guardo le stelle. Non mi sarei mai aspettata di stare così bene con lui. Ha proprio ragione. Se qui iniziassero a venire tante persone rovinerebbero la quiete di qui.
-Posso sapere chi sono queste tre persone a cui hai mostrato questo luogo?- chiedo a bruciapelo.
-I miei genitori e mia cugina Martina-
-E perché hai deciso di mostrarmelo?-
-Non so. Mentre pensavo a dove andare mi è venuto in mente questo posto e ho pensato che ti sarebbe piaciuto-
Annuisco.
-Tutti ti giudicano male. Io per prima. Ma in questi giorni sto imparando a conoscerti e sto iniziando a pensare che forse ho fatto male a giudicarti così presto- dico improvvisamente.
Lui resta in silenzio.
Restiamo a chiacchierare per un po finché non controllo l'orario.
-Sono le 22:41, forse dovremo tornare-
Annuisce e si alza. Poi fa una cosa che mi stupisce. Mi porge la mano per aiutarmi. Effettivamente sto con i tacchi quindi è meglio accettare il suo aiuto. Iniziamo ad andare e solo dopo mi rendo conto che io e Ottaviano ci stiamo ancora tenendo la mano. Guardo le nostre mani incrociate e poi alzo lo sguardo in contemporanea con Ottaviano. Sono rossa e anche lui. Ci lasciamo la mano e continuiamo a camminare. Alla fine non è stata una serata così orribile.

Torno a casa stanchissima.
Okay,forse mi piace Ottaviano ma non lo ammetterò mai davanti agli altri. Cosa devo fare con lui. Dovrei farla io la prima mossa? O aspetto che sia lui a farla?

* Il vestito è quello che vedete nell'immagine del capitolo.

Octachel||Storia di una ragazza che amava l'arte||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora