Poche sono le volte in cui ho paura.
La paura vera.
Quella che ti fa martellare il cuore contro il petto, scandendo i secondi.
Quella paura che ti fa rizzare i capelli dietro la nuca. Che ti immobilizza.
Quella paura che, dopo averla superata, ti cambia la vita.
Quella paura che sembra essersene andata, ma non lo è. È come una bambina che si diverte a soffiare sui colli della gente. Che si diverte a sussurrare parole nelle orecchie. Che, al posto di giocare nel giardino, gioca nei posti bui, sotto il letto.
La cui voce è l'ululato di un lupo nella notte o una porta scricchiolante.
• • •
Guardo impaziente la lancetta dei secondi, ma quelli non passano.
Mi sento rinchiusa in una specie di buco spazio-temporale, senza una fine.
Un minuto.
Trenta secondi.
Dieci.
La prof ci sta assegnando i compiti quando la campanella suona e mi butto fuori dalla classe, spintonando le persone che mi bloccano il passaggio.
Mi dirigo verso il bagno delle donne.
È vicino alla classe: vai avanti per il corridoio, incontri l'aula professori e infine c'è il bagno. Purtroppo passi davanti alla classe del recupero, che è di fronte a quella dei professori.
Là dentro ci sono tutti i brutti ceffi della scuola, pluribocciati e magari anche vandali, ladri.
Di solito sarebbe sconsigliabile andare al bagno durante la ricreazione, solo quando ci sono i prof in giro.
Piccoli rivoli di fumo aleggiano nell'aria sospesi nel tempo.
Vedo due ragazzi robusti appoggiati al muro con una sigaretta in bocca, appoggiate alle labbra.
Uno, biondo con i capelli tirati all'indietro da una quantità sconcertante di gel sussurrava qualcosa al castano.
Sento un sibilo, e anche se so che probabilmente era solo una parola pronunciata male dal ragazzo, mi si drizzano i capelli sulla nuca.
Li supero con passo spedito.
Sento dei passi dietro di me.
Non voglio girarmi, perché capirebbero che ho paura, e sembrerei vulnerabile.
Sento un respiro sul mio collo e sobbalzo.
Mi volto e c'è quel ragazzo biondo seguito a ruota da quello castano che mi fissa.
Vedo la sua mano con la coda dell'occhio che si sposta lentamente verso di me.
Non faccio in tempo a bloccarlo.
Mi tira un pugno al fegato e io mi piego in due, respirando affannosamente.
Il castano, nel frattempo, si è spostato dietro di me e mi ha afferrato i capelli, tirandomeli.
Sento pizzicotti.
Uno schiaffo sulla guancia.
Un pugno sul naso.
Il sangue caldo che cola e gocciola giù dal mento.
Un calcio sullo stinco.
Un pugno sull'occhio.
E il contatto della mia pelle con il marmo duro e freddo del pavimento.
Non so nemmeno quando mi hanno buttato a terra, sento solo il gusto del sangue mescolato alle lacrime in bocca.
Risate.
Risate lontane.
Poi passi, e capisco che i miei aggressori sono andati via.
Mi trascino in bagno.
Mi tiro su aggrappandomi al bordo del lavabo. Ed ecco che il mondo comincia a girare, tingendosi di nero.
Mi rimetto a sedere, aspettando che la nausea e il mal di testa si fermino. Dopo una decina di minuti mi sento meglio, e anche se suona la campanella che indica la fine del riposo, rimango lì.Mi volto, e mi guardo allo specchio.
Il sangue mi si è crostificato sulla faccia, una macchia bluastra mi avvolge l'occhio destro e un taglio si è aperto sopra il sopracciglio sinistro.
Sono da brivido.
Infilo la mano tremante in tasca e prendo fuori il fondotinta, applicandone un sacco sopra il livido finché non sembra soltanto un' occhiaia.
Tampono il taglio con dello scottex fermando fuoriuscita di sangue, finché non si asciuga.
Mi sciacquo la faccia e finalmente ritorno quasi normale.
Fisicamente.
Ma dentro, sono cambiata. Per sempre.
ANGOLO AUTRICE;)
BUONSALVE! NUOVO CAPITOLO!
VOLEVO INFORMARVI CHE, IN REALTÀ, SONO @matysorry, SOLO CHE HO CAMBIATO PROFILO DATO CHE IL MIO SIMPATICISSIMO TELEFONO ERA STATO IMBOTTITO DAI VIRUS... E HO CAMBIATO PROFILO!QUINDI ANDATE A DARCI UN'OCCHIATA!
ORA MI VOLATILIZZO.
~la_figlia_di_Posa💙
STAI LEGGENDO
MINE ~percabeth.
FanficAnnabeth è una ragazza già problematica di suo: è associale, tende ad isolarsi dal mondo rifugiandosi nei suoi amati libri. La situazione peggiora dopo che il padre trova... Una nuova "sistemazione". Un nuovo anno scolastico vuole dire ritorno a sc...