•||CAPITOLO 7||•

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Farfalle nello stomaco.

Questa è la sensazione che provo quando Jackson mi guarda.

Annabeth, concentrati.

Gli passo con nonchalance il biglietto con la risposta e lui ammicca quando lo vede poggiato sul banco.

Perché diavolo deve ammiccare adesso?

Forse mi soffermo con lo sguardo sulle sue labbra, alla vista morbide e dolci, infatti lui corruga la fronte.

"Ehi, Ragazza Saggia, tutto bene?"

Deglutisco.

"C-certo."

Dio Santo, sto realmente balbettando davanti a Percy?

Lui mi scruta ancora per un po' e poi mi fa cenno di rimettermi seduta composta.

"Chase?"

La professoressa cerca di attirare la mia attenzione, anche se la mia mente sembra essere lontana anni luce.

"Sì, prof?"

Lei mi guarda sospettosa.

"Quindi, mi potresti parafrasare questo verso di Dante?"
O
"Be', ecco..."

* * *

"Allora, Annabeth, stai bene?"

Piper e io siamo sedute sul suo letto mentre lei cerca di pettinarmi e acconciarmi i capelli.

"No. Mio padre è un idiota, Esmeralda è un idiota, Percy è un idiota..."

"Ferma, ferma, ferma. Cosa c'entra Percy?" dice lei, facendo il segno dello stop con le mani.

"Niente..."

"Annabeth, dimmelo."

"Ok, ok, calma." dico, ridendo. Prendo un bel respiro. "Credo che mi sia presa... Una piccola cotta per lui."

"Oh." Piper sembra stranamente sconcertata. Di solito è felice per me quando mi prendo una cotta per qualcuno.

Poi, un barlume di idea si fa largo fra l'oscurità dei miei pensieri.

Oh, no.

Non è possibile.

Piper si è presa una cotta per Percy.

No, no, no.

"Be'..." Poi nei suoi occhi si accende l'entusiasmo. "O DIO! ANNABETH, È FANTASTICO!"

Tiro un sospiro di sollievo. Almeno non ce l'avrò come avversaria in amore.

Avrebbe vinto lei.

* * *

Il giorno dopo a scuola Piper mi guarda come se fossi un'aliena, ridacchiando istericamente ogni qualvolta in cui Percy si avvicina.

"Puoi piantarla?"  le dico, quando per l'ennesima volta Jackson  ci passa davanti e si ferma accanto a noi per rimettere a posto i libri nell'armadietto.

"No." risponde lei, osservando il corvino, che a sua volta di guardava con aria confusa.

"Percy, sta' tranquillo, non ti vogliamo uccidere." chiarisce Piper, andando a passo spedito verso di lui.

"Lo so, grazie." Jackson sembra irritato. Anzi, imbarazzato. Jackson imbarazzato? Ma quando mai? Una volta aveva fatto le boccacce alla prof e quella si era incavolata nera.

Sbatte l'anta dell'armadietto e fugge via.

Lo guardo, confusa, mentre dietro di me c'è Piper che ridacchia.

Cosa. C'è. Da. Ridacchiare.

"Pip, finiscila."

"No, non hai capito! Tu gli piaci. E anche un sacco."

"Starai scherzando, spero. L'hai visto, sembrava che mi odiasse." replico.

"No, hai visto come ti guardava? Insomma, Annabeth, non sai interpretare il linguaggio del corpo?"

Strano, a volte Piper diventa una vera e propria psicologa.

"Dici?"

"Certo! Chiederò a Jason di parlargli, dopotutto fra un po' c'è il Ballo d'autunno, potrebbe essere la vostra occasione."

"Pip, sei un genio."

"Lo so."

* * *

"Ehi, Ragazza Saggia!"

Sono all'uscita di scuola, quando una mano mi afferra la giacca.

Mi volto, per dare un pugno a chi mi ha toccata, e mi ritrovo faccia a faccia con Percy.

"Oh, Percy."

"Senti..." Percy è paonazzo. "Volevo chiederti... Non è che ti andrebbe di prendere una pizza con me?"

Ora anch'io sono color porpora.

"Certo! Cioè, perché no?"

"Perfetto."

"Esattamente, quando?" domando.

"Anche ora, se vuoi."

"Oh... Certo, chiamo mio padre."

* * *

"Ehi, papà?"

"Sì?"

"Io non pranzo a casa, vado a mangiare una pizza con... Piper."
Ormai sono abituata a mentire a mio padre.

"Hai i soldi?"

"Sì."

"Allora vai pure."

* * *

Ci incamminiamo verso la pizzeria. Percy non la smette di parlare: parla della scuola, dei prof, dei compagni, di tutto. E ad un certo punto comincia a blaterare sul nuoto.

"Testa d'Alghe, siamo arrivati."

"Uh. Tu cosa ordini?"

"Un trancio di margherita, grazie."

Percy si avvia verso il bancone.

"Due fette di margherita, grazie."

Paga e torna al tavolo dove mi sono messa.

"Quindi... Questo è come un appuntamento?" domanda lui.

I ragazzi sono proprio degli insensibili.

"Be', se la metti in questa prospettiva.."

"Non mi frega della prospettiva, ok? Senti, non voglio fare giri di parole, perché Jason mi ha detto che sono tutte parole sprecate. Tu mi piaci."

Sento che la pizza mi si è fermata in gola. È stato come un calcio nello stomaco. Ma, se è possibile, un calcio nello stomaco piacevole.

"Oh..."

Vedo gli occhi di Percy abbassarsi.

Ok, forse sono stata un po' insensibile anche io.

"No! Per l'amor del cielo, Percy, mi piaci anche tu."

Un sorriso gli increspa le labbra. Quelle labbra che si stanno avvicinando alle mie, e alla fine che si posano sulle mie.

Mi sbagliavo, su questo fatto.

Le labbra di Percy sono morbide, si, ma sono salate.

E io le assaporo.

Sento gli sguardi di tutti su di noi, ma stranamente non mi importa.

Perché, santi numi, sto baciando Testa d'Alghe!

Il mio Testa d'Alghe.

ANGOLO AUTRICE;)

QUESTO CAPITOLO L'HO SCRITTO AD UNA FESTA DI COMPLEANNO IN COMPAGNIA DI MONY_MONZ.

ORA MI VOLATILIZZO.

~la_figlia_di_Posa💙

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 01, 2017 ⏰

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