Vienna
Vienna
Era sparito, nel nulla. Era diventato un fantasma; Dopo la fine della stagione non l'aveva più visto nè sentito.
James si era eclissato, nessuno sapeva dove fosse finito negli ultimi quattro mesi! Neanche i suoi familiari ne avevano una vaga idea. Come per magia era scomparso, puf! Al solito non calcolava le conseguenze delle sue azioni e c'erano molte persone in serio pensiero per lui.
Niki non si dava pace, a Vienna. Eppure avrebbe dovuto essere al settimo cielo visto che aveva appena messo in cassaforte il secondo mondiale, nonostante i problemi con il team e con il patron Ferrari, ma non ci riusciva... e parlare di problemi con Ferrari era un eufemismo. Era stato esautorato da un ragazzino canadese, Gilles Villeneuve. Avrebbe cercato di parlare con il commendatore, ma sapeva che probabilmente non avrebbe cavato un ragno dal buco. Aveva la sua stessa visione delle cose e un carattere troppo simile per trovare un punto di intesa.
James era una nota troppo stonata in quel contesto già incasinato di suo; avrebbe sopportato tutto, anche i suoi insulti, in quel momento.Avrebbe accettato anche le pene dell'inferno pur di potergli parlare e tentare di risolvere le cose. Qualunque problema avesse
L'inglese aveva infranto la sua promessa di lottare fino all'ultimo con lui per il campionato, all'apparenza sembrava che avesse perso ogni interesse, non gli importava più, ma quasi certamente dietro quel comportamento c'era dietro qualcos'altro che non sapeva.
La sua stagione, doveva ammetterlo, non era stata il massimo e una serie infinita di rotture e guai vari non lo aiutavano, e all'ultima gara c'era stato l'ennesimo ritiro.
Per l'austriaco era stato fin troppo facile vincere, quasi noioso. La Ferrari era una monoposto pressoché perfetta.
Niki non comprendeva il comportamento di James, gli veniva l'emicrania solo a pensarci; se c'era una cosa che lo irritava era proprio quella, si comportava come un bambino di cinque anni a cui vietano di fare qualcosa. Odiava quel lato bizzoso e poco prevedibile, ma sapeva che non lo poteva di certo cambiare non sarebbe stato più lui.
Quel tarlo non lo faceva dormire "James, dove cazzo sei finito?!" sibilò l'austriaco, forse avrebbe dovuto parlarci prima della fine del campionato, ma non lo aveva fatto. Si era ripromesso di farlo, ma al momento buono non ne aveva avuto il coraggio...
E poi perché gli interessava così tanto? Forse quello stupido bacio al Nürburgring, quello che James gli aveva dato la sera prima della gara, ad un anno esatto dal suo incidente.
Non ricordava con precisione quella sera, ma era sicuro di aver fatto del sesso con l'inglese. Era un dato pressoché matematico, e aveva tradito Marlene solo quella notte; si era ripromesso di non farlo mai più, per nessun motivo. Non ricordava molto era tutto nebbioso, gli ansiolitici gli facevano spesso quell' effetto. Ma era certo che James fosse andato da lui quella sera e fossero finiti nel suo letto a fare del sesso.
Ma era venuto meno alla promessa che si erano fatti, al fatto di impegnarsi fino alla fine ... e questo lo faceva ribollire di rabbia.
Los angeles
James sfogliava il giornale pigramente, in un'affollata caffetteria di Los Angeles, quasi nessuno sapeva chi lui fosse lì. Per americani la F1 non era così interessante come il football americano. Lo scambiavano per un turista qualsiasi, e a lui andava bene così.
Capelli biondi, occhi azzurri, sorriso sfrontato. James Hunt era uno sconosciuto lì e la cosa non gli dispiaceva. Sembrava un surfista come tanti.
James si soffermò sullo sport internazionale. In prima pagina si celebrava a titoloni la schiacciante vittoria di Lauda, il suo rivale. La stagione era stata imbarazzante, assolutamente da dimenticare.
Mclaren decisamente non all'altezza della sua rivale e lui era finito in parabola discendente. In tanti azzardarono a sospettare che gli fosse bastato quel titolo e che non volesse più proseguire, ma si sbagliavano tutti di grosso.
"Eccoti qui, topolino..." mormorò sprezzante, gli occhi blu saettarono inviperiti.
La grande vittoria di Niki e la sua più schiacciante sconfitta, un punto di domanda con il suo nome di fianco. A quel punto la rabbia montò e James chiuse il giornale indispettito. Era pane per chi sosteneva che avesse avuto culo l'anno prima: aveva vinto solo perchè Lauda era più morto che vivo.
Quelle critiche gli pesavano parecchio, non gli piaceva essere sminuito così. In macchina ci sapeva fare se la monoposto collaborava. E quell'anno la sfortuna lo aveva preso in simpatia e si era attaccata a lui come una cozza allo scoglio.
"chissene frega, non voglio più pensarci!" odiava i giornalisti. Bevette il suo caffè in un sol sorso, pagò e se ne andò. Aveva bisogno di aria, non voleva pensare ai suoi problemi! E tantomeno pensare al ferrarista!
Per quanto gli riguardava potevano sparire tutti anche Lauda! Non gli sarebbe potuto importare nulla.
Lui aveva solo bisogno di ricominciare, ma Niki voleva una spiegazione. Dovevano chiarire o nessuno dei due si sarebbe smosso dalle proprie posizioni.
Angolo autrice:
Sooonooo tooornata.
mi dispiace di essere rimasta fuori tutto questo tempo,ma ho avuto un po'di problemi e ho dovuto lavorare tutta l'estate.
sono tornata con uno dei film che più mi piacciono Rush, nonchè su uno dei miei argomenti preferiti la F1.
(non preoccupatevi tornerò anche con l'epoca attuale ;) )
spero vi piaccia, fatemi sapere stellinando e commentando
e al prossimo capitolo!!! (aggiornerò appena possibile)
Alex VR
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Rush love ~IN REVISIONE~
Fanfiction1977. Lauda vince il secondo mondiale e rompe i rapporti con la Ferrari. Hunt conclude la stagione e sparisce nel nulla. sentimenti tra i due mai espressi apertamente e una notte di sfogo al Nürburgring che lascia Niki ancor più confuso. Un viaggio...