Al quinto compleanno della figlia, Rita e Luigi decisero di festeggiarlo in modo diverso dal solito ricevimento di amici e parenti e di recarsi in una vicina fattoria, in quanto Luigi conosceva molto bene il proprietario, poiché erano amici di infanzia.
Quello che spinse Luigi a portare la figlia in quella fattoria fu soprattutto la passione che la piccola Silvia aveva per gli animali.
La sua prima parola, infatti, fu "cane".
Molte erano le cose che facevano sorridere la piccola.
Ad esempio amava vedere i cani correre liberi, le mucche al pascolo, i gatti fare le fusa e le rondini garrire.
Rita, Luigi e Silvia, quindi, si vestirono per uscire di casa con la certezza che avrebbero trascorso una giornata indimenticabile.
Arrivati alla fattoria Luigi incontrò il suo caro e vecchio amico che lo accolse con una buona bottiglia di vino da lui prodotta e un assaggio di una grande varietà di formaggi, il più buono dei quali fu quello fatto con il latte di capra.
La giornata proseguì con la visita di tutti gli animali lì presenti.
Quello che colpì e lasciò senza fiato la piccola Silvia fu una grande gabbia a forma di gazebo che conteneva una miriade di pappagalli di colori e tipi diversi.
Quello che la incantò di quei magnifici animali fu il suono del loro maestoso garrito.
Non finirono lì le sorprese.
Silvia infatti vide numerose altre meraviglie tra cui quella più rara e particolare, il cigno nero che, aprendo le sue maestose ali, arrivava anche a coprire due metri di apertura alare.
Inconfondibile per il suo nero piumaggio ed il becco color rosso acceso attraversato da una striscia bianca ed un collo lunghissimo che ne confermava la rarità e la bellezza.
Continuando a visitare la fattoria, la piccola Silvia si trovò davanti ad un recinto di piccoli pony.
Appena li vide Silvia espresse il desiderio di salirci sopra.
Visto che era il giorno del suo quinto compleanno i genitori e il proprietario della fattoria decisero di farla felice assecondando la sua richiesta, facendola salire in sella ad un piccolo pony che la bimba scelse fra tanti.
Fece così il giro dell'intera fattoria incontrando tanti altri animali come:
oche, galline, anatre e i piccoli cuccioli di gattini appena nati che succhiavano ancora il latte dalla madre.
Il giro turistico terminò con la visita delle stalle dove c'erano tantissimi piccoli capretti dove Silvia, senza timore, si avvicinò, come se le conoscesse da sempre, dando loro un po' di paglia da poter mangiare.
Al calar della sera il proprietario della cascina nonché amico di Luigi li invitò a restare per cena con lui e la sua famiglia, in quanto per Silvia vi fu l'ultima stupenda sorpresa che incoronò quella giornata perfetta.
Una torta al cioccolato farcita di crema pasticciera e panna che lei tanto adorava le venne messa davanti.
La serata trascorse velocemente.
Ormai per la piccola Silvia era venuta l'ora di andare a dormire, così i genitori, ringraziando i proprietari della fattoria per la bellissima giornata trascorsa, tornarono a casa a malincuore.
Non appena rientrati tutti andarono a dormire, perché stanchi per la giornata vissuta in campagna.
Silvia dormiva in una culla in ferro battuto accanto al letto dei genitori, i quali tennero aperta la finestra della stanza per combattere il grande caldo di quella serata.
Ad un certo punto iniziò a soffiare un forte vento che fece svolazzare e sbattere le tende della camera.
Fu proprio per questo che Silvia aprì gli occhi, i quali vennero fin da subito catturati dalla tenda della camera che si muoveva come se ci fosse al suo interno una persona che si divincolava disperatamente per uscire fuori.
Silvia richiuse gli occhi, perché stanca, si rilassò e come faceva sempre mise fuori dalla culla il suo braccio destro.
Improvvisamente, nel cuore della notte, si svegliò di colpo perché si sentì tirare il braccio che aveva fuori dalla culla.
La piccola cercò invano di liberarsi dalla morsa invisibile che le stringeva il braccio tirandola sempre più forte.
Seppur sveglia Silvia pensò di essere in un brutto sogno, ma disse tra sé e sé:
«Non è possibile! io ho gli occhi aperti e sono sveglia. Di chi è questa mano così rugosa e vecchia con delle unghie così affilate che sembrano lame di coltelli!».
Quelle unghie, infatti, talmente erano affilate, lasciarono il loro segno sul braccio della povera bimba.
Quella forza misteriosa voleva a tutti i costi farle del male continuando a tirare il braccio della piccola ripetutamente e con rinnovata forza fino a farla sbattere violentemente la testa contro le sbarre di ferro battuto della stessa culla.
Non c'erano dubbi. Voleva ucciderla.
Silvia non gridò per non svegliare i genitori facendoli spaventare per quello che avrebbero visto sotto la culla.
Esercitò quindi una grande forza di volontà dicendo:
«No! vecchia cattiva lasciami stare e non tornare più!».
Dette queste parole la bambina diede un forte strattone, riuscendo così a liberarsi la mano e a ritirarla all'interno della culla.
Da quel giorno iniziarono tanti altri strani avvenimenti che la piccola Silvia non riusciva in alcun modo a spiegarsi.
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Toccata dal male
Mystery / ThrillerLa vita è qualcosa di speciale e misterioso. Questo lo sapeva bene Silvia, una bambina che dall'inizio della sua via si è trovata faccia a faccia con eventi inspiegabili e misteriosi. Aveva una sola certezza. Era nata per uno scopo che andava oltre...