Qualcosa non va

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Per me era il periodo in cui iniziavo il primo anno di superiori, avevo scelto quello che tanto mi piaceva, l'Istituto Artistico, premetto che in tutta quella scuola non conoscevo nessuno, non mi creai problemi per questo e quella scuola mi piaceva davvero un sacco in tutti i sensi.
Amavo l'arte, sopratutto amavo disegnare, avevamo 4 ore settimanali di disegno dal vero e ho sempre pensato che fossero poche.
Mi piaceva com'era strutturata quella scuola e mi piaceva che ogni materia avesse la sua aula.
Era bello che ogni persona in quella scuola avesse la propria personalità.
La 1°B.
Eravamo in tanti, chi già si conosceva e chi cercava di socializzare da subito..
Presi il mio vecchio zaino, un'eastpack nero, di  mio cugino dei suoi tempi della scuola ma non m'importava, lo misi su un banco, mi ero seduta lí, vicino al termosifone situato sotto ad una grande finestra alta, i muri erano impregnati di disegni e scritte.
Da quel lato, a circa metà aula potevo osservare le facce di questi sconosciuti.
Da un primo impatto potei capire il carattere e i comportamenti di questi.
Suonata la campanella delle 08:20 arrivó un ragazzo e si sedette affianco a me, non ricordo se c'erano altri posti vuoti ma mi chiese se poteva sedersi, io risposi di si, tanto non avevo nessuno a cui tenere il posto.
Si presentò a me e io feci lo stesso, per fortuna era un ragazzo semplice della mia stessa età, niente da dimostrare e niente da vantarsi, quindi iniziavo bene pensai.
I professori iniziarono a farci presentare io ero sempre un po' timida ma volevo dimostrare di essere determita.
Iniziai a conoscere tutte le materie e c'erano quelle che amavo come quelle che odiavo, una di queste era fisica.
Da sempre odiavo la palestra, anzi, non la palestra perché fare esercizi fisici mi piaceva ma i giochi di squadra........  quelli si che li ho sempre odiati, oltre al fatto che non sapevo giocare a pallavolo ma fin dai tempi delle elementari restavo sempre tra le ultime due per essere scelta e ormai non davo nemmeno più peso.
Proseguendo quest'anno sapevo già chi mi sparlava alle spalle e chi andava d'accordo con tutti e io spesso restavo sola, mi alzavo per prendere qualcosa al distributore del mangiare/bere e tornavo al mio banco.
Per il resto dell'anno andò  peggiorando perché i compagni si erano rivelavati per quello che erano, alcuni devo dire che facevano davvero schifo..
Era scontato che alla maggior parte delle ragazze io non piacevo e anche a qualche ragazzo ma me ne fregavo.
Io soffro di iperidrosi da oltre quei tempi e questo diventò anche la causa dell'odio verso me, non parlai mai con nessuno dei miei problemi che stavo avendo, tantomeno a casa.. arrivai a saltare la scuola sopratutto i giorni in cui c'erano le materie che non mi piacevano perché  non andavo bene mentre per quelle che riguardava l'arte facevo uno sforzo.
I muri negli spogliatoi della palestra erano sporchi del mio nome leggibile almeno in una lontananza di 150/200 metri  e nessuno poteva sbagliarsi, esprimevano il disprezzo.. l'avrò visto due volte in croce e da lí non ci misi più piede.
Saltavo la scuola con la mia migliore amica falsificando le assenze, giravamo per centri commerciali, in giro per negozi, avevamo i nostri negozi preferiti dove non poteva mai mancare un giro da Disney store e altri piccoli negozietti che non esistono più, poi sempre MC Donald's! Quello non mancava mai a meno che non eravamo a corto di spiccioli, ricordo che quando eravamo più piccole non riuscivamo mai a finirci il menù grande con il Big Tasty, il nostro preferito, e tutt'ora il mio!
Quell'anno feci più di 30 assenze per essere stata bocciata ma già sapevo.
A me importava solo disegnare, del resto, non vedevo il motivo dell'importanza se rimanevo bocciata , anzi da una parte era meglio così perché per l'anno seguente non avrei avuto gli stessi compagni.

A me importava solo disegnare, del resto, non vedevo il motivo dell'importanza se rimanevo bocciata , anzi da una parte era meglio così perché per l'anno seguente non avrei avuto gli stessi compagni

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Durante quest'anno tra vacanze e festivi io e Melany ci vedevamo spesso e ci divertivamo veramente tanto, non so che discorsi facevamo ma ricordo che ridevamo a crepapelle.
Lei mi portava sempre dolci e tanti regalini(che tutt'ora conservo con cura) quando andava e tornava dal suo paese e questo aumentava la voglia di andarci.
In casa sua tutti parlavano spagnolo quindi ormai lo capivo e qualcosa avevo imparato, sopratutto le parolacce che sentivo da suo fratello grande, lui ci portava sempre la pizza a ora tarda non appena smetteva di lavorare e a me piaceva stare in compagnia di lei e la sua famiglia, tutti gentili, solari e simpatici.
Lei mi invitò ad andare con lei al suo paese per la volta dopo ma io non avevo il passaporto cosí ne parlai con i miei, mio padre andò a informarsi ma ad allora aveva un prezzo più alto di adesso perciò  non poté farmelo, con grande dispiacere non ho mai avuto la possibilità di andare.

Elly&Melly (due ragazze in una)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora