Capitolo 3

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Piccole note iniziali:

I discorsi interiori tra Kurama e Naruto saranno delimitati dal segno << >>, quelli di Kurama saranno in grassetto e quelli di Naruto saranno sottolineati.

Spero che il capitolo vi piacerà. Buona lettura a tutte/i


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Konoha, poco prima che Gaara si sveglia nel covo dell'Akatsuki.

Una zazzera bionda stava sul tetto di una casa ad osservare il suo villaggio natale.

Era mancato per due anni e mezzo durante i quali si era allenato girando per il mondo e soprattutto aveva scoperto se stesso. Adesso sapeva di essere il figlio di due grandi ninja, il quarto hokage Minato Namikaze e Kushina Uzumaki. Kurama gli aveva raccontato tutta la storia dei suoi genitori come si erano conosciuti, i loro litigi amorosi, come il padre aveva chiesto la mano della donna, come erano contenti della sua nascita e infine come sono morti sacrificando le loro vite per proteggere Konoha e lui con essa, affidandogli il Kyuubi. Gli sarebbe davvero piaciuto conoscerli in carne ed ossa ma purtroppo sarebbe rimasto solo un sogno. Era andato però nel villaggio del vortice, dove era nata sua madre, lì aveva scoperto una biblioteca segreta, o meglio Kurama lo aveva portato nella biblioteca con una scusa. Per quanto fosse sorprendente aveva letto tutti i libri e imparato quasi tutte le tecniche descritte. Ora come non mai si sentiva molto vicino ai suoi genitori ed era deciso di superarli entrambi divenendo il miglior Hokage di sempre.

– Finalmente sono tornato, mi è mancata questa città – urlò il biondo esaltato.

<< E sentiamo che cosa ti è mancato di Konoha, Naruto? I coglioni che ti additavano come mostro o le puttanelle? Non dovevamo tornare. Era meglio continuare a viaggiare. Qui non riuscirai mai a essere te stesso. Non troverai nessun ragazzo che vorrà stare con te >> Kurama era estremamente nervoso. Non voleva essere lì. Aveva tentato di convincere Naruto a non tornare ma anche se avevano ritardato il loro arrivo ora erano giunti e lui non ne era proprio contento. Ora sarebbe cambiato tutto tra lui e Naruto ne era sicuro. Il biondo lo avrebbe dimenticato e piano piano non avrebbe parlato più con lui. Non voleva rimanere più solo e il biondo gli era simpatico, erano divenuti amici.

<< Oh dai Kurama non essere arrabbiato. Te l'ho promesso. Continuerò a lasciarti libero per un paio di ore ogni giorno. Sei un mio amico ormai, non farai male a nessuno. Basta che lo diciamo a Baa-chan >>cercò di rassicurarlo il biondo. Era fermamente convinto che Tsunade avrebbe accettato di liberare Kurama per poche ore al giorno, soprattutto se questo avrebbe significato averlo come alleato contro l'Akatsuki.

<< Tsk, quella vecchia zitella non te lo lascerà fare. Daaai, Naruto. Nessuno ti ha visto Puoi ancora andartene>> cercò di persuadere il biondo un'altra volta la volpe.

Purtroppo per lui Naruto era deciso a rimanere lì.

<< Non lo farò>> gli rispose con tono serio << Siamo braccati dall'Akatsuki e ci serve il supporto di Baa-chan per sconfiggerli. Poi non ti preoccupare per me. Ormai i sguardi degli abitanti mi scivolano addosso e mi divertirò lo stesso sotto le lenzuola >>

<< Come vuoi ma dopo non ti lamentare con me.>>

Naruto scese dal tetto e si diresse verso l'ufficio di Tsunade. Arrivato venne calorosamente salutato.

– Naruto, sei tornato. Quanto sei cresciuto – l'hokage lo abbracciò forte immergendogli la faccia nelle sue enormi bocce – E Jiraya dov'è? – chiese curiosa non vedendo il suo maestro di fianco a lui.

La soluzione per le ore di Filosofia? Un pò di YaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora