Capitolo 2

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Gaara era nel covo dell'Akatsuki da circa una settimana. Da un paio di giorni era venuto a sapere che Deidara e Sasori se ne erano andati via e quindi l'unico che si metteva tra lui e la sua libertà era l'Uchiha. Per questo motivo ogni volta che entrava dalla porta cercava di sconfiggerlo in qualsiasi modo ma ovviamente il moro riusciva a parargli molto facilmente tutti i suoi colpi.

Quando Itachi entrò per l'ennesima volta nella sua stanza tentò nuovamente a colpirlo. Questa volta era riuscito a staccare una sbarra di ferro dal suo letto ma nonostante ciò riuscì di nuovo a fermarlo,lo disarmò e lo bloccò contro il muro tenendogli le mani sopra la testa.

- potresti finirla di attaccarmi?- gli sussurrò all'orecchio provocandogli un brivido lungo la schiena. - Ti potresti far male se continui così-

- Che c'è? Ti preoccupi per me? Se fosse cosi allora dovresti lasciarmi andare stronz-Uchiha - gli rispose rabbioso il rosso.

- Per quanto vorrei farlo, per ora non posso -

Gaara scioccato ripeté le sue parole.

- per-quanto-vorresti-farlo? Spiegati meglio -

Itachi non rispose ma seguendo il proprio istinto avvicinò la sua bocca al collo di Gaara e iniziò a leccarlo e poi a morderlo. Gli lasciò le sue mani libere e cominciò ad alzargli la maglia per baciargli ogni parte che scopriva.

Gaara era confuso, non capiva che cavolo gli era preso all'altro, ma la lingua di Itachi ci sapeva fare e non riusciva a pensare lucidamente. Gemette silenziosamente quando assalì i suoi capezzoli mordendoli e strizzandoli. Aveva il respiro affannato. Nessuno lo aveva mai toccato così e lui non ci aveva mai pensato. Ogni volta che sognava di stare con Naruto era lui l'attivo della coppia.

Itachi lasciò i capezzoli belli duri e continuò lentamente la sua salita. Gli baciò la clavicola, la spalla, il collo per poi arrivare alla sua bocca. Gaara non riuscì a non rispondere al bacio.

"Oh kami, che sto facendo? Mi sto sciogliendo alle sue attenzioni"

- Itachi - sospirò - B-Basta ah - lo pregò di fermarsi prima che perdesse veramente la testa. Non si conoscevano ed erano nemici. Come poteva questo farlo sentire così bene?

- Vuoi veramente che mi fermi? Il piccolo Gaa-chan non mi pare d'accordo con te - lo sfotté Itachi prendendogli i fianchi per scontrare le loro erezioni. Ce li avevano entrambi duri da far male.

- Rilassati non farò niente che non vorrai anche tu e proverai solo piacere -

Il più grande fece scivolare i pantaloni e i boxer del più piccolo insieme. Gli prese il pene e lo iniziò a masturbare.

"Kami . Sto così bene. Mi sta sopraffacendo. Sono il kazekage non posso subire e basta. Ormai sono in ballo e allora inizierò a ballare".

Gaara prese l'iniziativa, mise una mano fra i capelli del moro, lo baciò appassionatamente e intanto iniziò a masturbarlo anche lui.

- Non credere che lasci tutto a te - dichiarò spavaldo.

- Mmh Ti sei arreso dunque -

- Io non mi sono arrendo mai, Itachi, se lo sto facendo e perché mi hai istigato. Di certo non possiamo rimanere così. Non credere che perderò contro di te e di farmi dimenticare quello che hai detto prima. Mi devi delle spiegazioni. -

- È una sfida dunque - sogghignò Itachi.

- Sì, è una sfida -

Si masturbarono a vicenda cercando di non venire prima dell'altro. Alla fine vennero insieme appagati e confusi per quello che avevano appena fatto.

Itachi appoggiò la fronte su quello dell'altro poi gli diede quello credeva sarebbe stato un ultimo veloce bacio.

- Non ho intenzione che gli altri ti facciano del male, sto elaborando un piano per farti scappare, tu dovrai stare buono e tranquillo fino al momento giusto -

- E io dovrei fidarmi di te? Non sono così idiota! - protestò Gaara allontanando l'altro con una mano.

- Se fidarti o meno sta a te decidere. Intanto riposati e cerca di guarire il più possibile. -

- Non ho intenzione di stare qui con le mani i mano - protestò il rosso.

- Non vorrai che il tuo dolce Naruto ti trovi debole? - gli chiese Itachi volendo vedere l'altro in imbarazzo.

- Cheeeee? Che ne sai tu di Naruto? Potrebbe non venire. Non è a Konoha. E poi che cosa significa il mio "dolce Naruto"? - chiese Gaara con il cuore in gola.

- Naruto verrà di sicuro, ha il complesso della crocerossina dei casi disperati e tu sei uno di essi - lo rincuorò ghignando, poi continuò - Per quanto riguarda il fatto che l'ho chiamato il "tuo dolce Naruto"...sai... ti abbiamo spiato per un bel po' prima di catturarti - Itachi lo prese per i fianchi e lo avvicinò a sé - Fai dei sogni proprio sconci su Na-chan - avrebbe voluto aggiungere "non quanto i miei su di te " ma si trattenne.

- Um... - le guancie di Gaara andavano a fuoco.

"Non ci credo mi hanno spiato e non me ne sono nemmeno mai accorto ma soprattutto Itachi potrebbe essere entrato nei miei sogni!"

Itachi vedendolo così imbarazzato non ce la fece e lo baciò di nuovo. Quelle labbra non avrebbero mai potuto stancarlo, erano così morbide e succose. Si staccò a malincuore e lo informò di un'ultima cosa.

- Il tuo chakra è stato momentaneamente sigillato con un sigillo speciale del clan Uzumaki. Solo qualcuno appartenente a quel clan può sciogliere la tecnica, cioè Naruto -

- Tu non puoi fare nulla? - chiese Gaara sconfortato.

- No, nulla -

Itachi accarezzò i capelli dell'altro e sospirò. Iniziava ad essere esausto. Il troppo parlare non era una cosa da Uchiha.

- Fidati di me. Ti farò uscire entro due settimane. Il tempo che Naruto e quelli di Konoha siano abbastanza vicino da aiutarti -

Gaara guardò intensamente gli occhi dell'altro. Erano di un nero così profondo che ci si perdeva dentro. Non sapeva il motivo ma il suo sesto senso gli diceva di fidarsi.

"Prima se lo avesse voluto avrebbe potuto prendermi con la forza ma non l'ha fatto. È stato gentile e premuroso. Mi ha fatto letteralmente impazzire. È da quando mi hanno catturando che si sta prendendo cura di me. Il suo sguardo poi è così triste, in colpa. Come può un pluriomicida sentirsi in colpa?"

- Ok. Mi fiderò di te per il momento -

La soluzione per le ore di Filosofia? Un pò di YaoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora