CAPITOLO 6

17 2 0
                                    

Pov. Hermione
Quando mi risvegliai il braccio mi faceva male, non riuscivo a muoverlo.
Bellatrix stava costringendo Unci Unci a rivelargli il ladro che era entrato nella sua camera blindata e aveva rubato la spada.
Lui continuava a rispondere che non sapeva niente. Non so se fosse vero ma la spada si era presentata a noi in un momento di necessità.
Bellatrix con il coltellino con cui mi aveva torturata fece un taglio sulla faccia del povero Goblin.
Mentre la Mangiamorte cercava di tirargli fuori qualche confessione o qualche piccolo particolare che avesse potuto condurla al colpevole Draco mi osservava con un'espressione che non riuscivo a decifrare.
L'unica cosa che riuscii a capire era che voleva aiutarmi, portarmi in qualche luogo dove fossi stata più sicura.
Fece un passo come per prendere la rincorsa ma suo padre lo prese per un braccio e lo fulminò con lo sguardo.
Mi guardò come per chiedermi scusa.
Avrei voluto alzarmi, correre da lui, abbracciarlo, fregandomene di suo padre ma era come se fossi legata al terreno, come se non mi potessi muovere. Mi limitai a sorridergli facendogli capire che non era colpa sua e che lo avrei salvato da quel destino così orrendo.
Proprio mentre lo stavo guardando sbucarono dalle scale Harry, Ron e Helen.
Sguainarono le bacchette e iniziarono a lottare contro i Mangiamorte e Narcissa. L'unico che non combatteva era Draco. Si avvicinò a me mi fece alzare e mi portò in un angolino al sicuro. Era confuso. Non sapeva da che parte combattere, voleva schierarsi dalla nostra parte. Ma che cosa gli sarebbe successo dopo?
Con le poche parole che avevo riuscii a rassicurarlo.
H: Draco, lo so, è difficile combattere contro la tua famiglia ma... Guarda a cosa ti ha portato! Non avere paura delle conseguenze che avverranno perchè ti porteremo via da qui. Oggi stesso se tu lo vorrai
D: Hai ragione, non devo avere paura.
Per tutto questo tempo sono vissuto nel terrore nel male, voglio cambiare. Verrò con voi, so che non vado a genio nè a Potter, nè a Weasley ma voglio scusarmi, quelle cose che ho fatto o detto erano dovute alle idee che la mia famiglia mi metteva in testa. Ma adesso ho capito.
H: Non ti preoccupare io sarò sempre con te.
Ci scambiammo un caldo bacio.
Mentre era girato di spalle Bellatrix si stava avvicinando a lui e lo stava per colpire
B: Stupeficium!
Spinsi Draco lontano dalla direzione che aveva preso l'incantesimo che venne dritto verso di me.
Dopo più niente.

Pov. Draco
Non sapevo che fare. Hermione era lì pochi metri più in là, distesa a terra.
Non ce la facevo più a fare da spettatore alle tirannie che compivano i Mangiamorte a cui purtroppo ero stato costretto a unirmi. Feci un passo ma mio padre mi prese per un braccio e mi fermò. Aveva uno sguardo carico di odio, ma a me non faceva più paura.
Guardai Hermione che aveva capito quello che volevo fare.
Mi guardava, nei suoi occhi c'erano conforto e determinazione.
Mentre ci stavamo guardando arrivarono Potter, Weasley e la Granger 2.
Si misero a combattere contro Bellatrix e i miei genitori. Io non impugnai nemmeno la bacchetta.
Hermione era lì, incapace di muoversi. Non potevo lasciarla lì.
La feci alzare e la portai in un angolino dove nessuno avrebbe potuto toccarla.
Ero confuso. Da che parte avrei dovuto combattere? Dalla parte dell' amore o della famiglia? Se fossi andato contro la mia famiglia cosa sarebbe potuto accadere?
Hermione aveva capito le mie perplessità.
H: Draco, lo so, è difficile combattere contro la tua famiglia ma... Guarda a cosa ti ha portato! Non avere paura delle conseguenze che avverranno perchè ti porteremo via da qui. Oggi stesso se tu lo vorrai
Aveva ragione a cosa mi aveva portato la mia famiglia? A diventare un mostro ecco cosa.
D: Hai ragione, non devo avere paura.
Per tutto questo tempo sono vissuto nel terrore, nel male, voglio cambiare. Verrò con voi, so che non vado a genio nè a Potter, nè a Weasley ma voglio scusarmi, quelle cose che ho fatto o detto erano dovute alle idee che la mia famiglia mi metteva in testa. Ma adesso ho capito.
H: Non ti preoccupare. Io sarò sempre con te.
Ci scambiammo un caldo bacio.
Mentre ero girato di spalle Bellatrix si stava avvicinando a me.
Mi stava per colpire.
B: Stupeficium!
Hermione mi spinse via e l'incantesimo la colpì in pieno.
Cadde a terra priva di sensi.
Sfoderai la mia bacchetta
D: Expelliarmus!
Disarmandola feci infuriare mio padre che si avvicinò a me, mi prese per un braccio con forza, tanto da farmi male, e mi tirò via.
L: Come osi metterti contro il Signore Oscuro?
D: Padre voi non potete capire.
L: Senti Draco, l'amore è una bugia. Arriva, bussa alle porte del tuo cuore incantandoti, costringendoti a obbedirgli. Poi quando crede di averti fatto soffrire abbastanza se ne va. Non mani vuote. Porta con lei la parte migliore di te e ti trasforma.
L: Sai Padre, hai ragione non voglio che la parte migliore di me se ne vada. Non me la porterai via tu!
Il sottofondi di incantesimi e urla che accompagnavano la lite tra me e mio padre cessò di colpo. Mi girai, e quello che vidi mi fece pietrificare.
Bellatrix aveva preso Hermione priva di sensi in ostaggio e le stava puntando un coltello alla gola.
Potter e compagnia non poterono fare a meno che arrendersi.
Bellatrix mi ordinò di chiamare il Signore Oscuro ma mi rifiutai.
Mentre mio padre si fece avanti al posto mio notai una piccola figura che con gli occhi mi indicava il lampadario sopra la testa di Bellatrix. Era Dobby.
Capii al volo e sferrai un incantesimo sulla catena che reggeva il lampadario il quale cadde sopra Bellatrix che fu costretta a lasciare Hermione per rimanere viva.
Con uno scatto felino afferrai Hermiome e corsi verso Potter.
B: Volevi uccidermi?!
D: Veramente... Sì
Afferrai la mano di Weasley mentre tenevo in braccio Hermione e ci smaterializzammo.

Love over HateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora