CAPITOLO 7

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Pov. Hermione
D: Hermione! Hermione, svegliati!
Appena mi svegliai vidi Draco chino su di me.
I suoi occhi di ghiaccio erano lucidi, carichi di lacrime. Aveva i capelli spettinati, ma era comunque bellissimo.
Mi tirai su, lo baciai e lui mi abbracciò.
Mentre ero appoggiata sulla sua spalla, notai poco più in là Harry, stava piangendo. Teneva in braccio qualcosa, o peggio, qualcuno. Mi alzai seguita da Draco.
Harry aveva tra le braccia Dobby, i suoi vestiti erano macchiati di sangue.
Non molto distante dal corpo senza vita dell'elfo vidi un pugnale.
Lo riconobbi subito.
Mi guardai il braccio, ancora la scritta era lì.
Non avrei mai pensato che lo stesso pugnale che aveva ferito me avrebbe ucciso Dobby.
Mi misi a piangere.
Draco mi prese tra le sue braccia e mi strinse forte. Quelle braccia mi infondevano sicurezza.
Ad un certo punto Harry si alzò e decise che voleva fare una tomba per il povero elfo, ma senza magia.
Lo aiutammo tutti quanti, compreso Draco.
Sulla lapide scrivemmo "Qui si trova Dobby, un elfo Libero".
Draco, Ron, Helen ed io stavamo tornando dentro la villa quando mi girai e notai che Harry non ci stava seguendo.
Feci cenno agli altri di andare avanti e mi avvicinai a lui, gli misi una mano sulla spalla e gli dissi
H: Harry, Dobby non vorrebbe che tu piangessi qui, davanti alla sua tomba. Vorrebbe che tu trovassi tutti gli Horcrux e lo distruggessi. Non è morto invano. Sarà colui che ci infonderà coraggio quando penseremo di non farcela.
Gli asciugai una lacrima che stava scendendo solitaria sul suo viso.
Ha: Hai ragione Herm. Dobby non è morto invano.
Ora andiamo dentro. Gli Horcrux non si trovano mica da soli!
Mi accennò un sorriso che io ricambiai.
Arrivammo a villa conchiglia dove Draco, Ron e Helen sembravano impazienti di dirci qualcosa.
Ha: Cosa sono queste facce?
H: Cosa dovete dirci di così importante?
E: Draco ha scoperto dove potrebbe trovarsi un altro Horcrux!
Ha: Davvero?!
H: Dicci tutto!
Dissi sedendomi vicino a lui.
D: Ho ripensato ai fatti che sono successi. Vi ricordate quando Bellatrix ha visto la spada di Grifondoro quanto era...
He: Furiosa?
D: No, voglio dire, e se invece che furiosa fosse stata ansiosa?
Ha: Spiegati meglio
D: Ansiosa che qualcuno avesse preso qualcos'altro. Qualcos'altro che Voldemort le aveva affidato. Che avrebbe dovuto proteggere anche con la sua stessa vita.
H: Un Horcrux!
Ha: Draco sei un genio!
R: C'è un piccolo problema... Come facciamo ad entrare nella camera blindata?
H: Io un'idea ce l'avrei!
Nella mia faccia spuntò un ghigno.
Mi guardarono tutti con aria interrogativa.
H: Unci Unci! Lui potrà farci entrare!
He: Come abbiamo fatto a non pensarci prima?!
H: Voi andate a parlare con lui, io e Draco iniziamo a preparare la Pozione Polisucco
Ha: Ok!
Loro salirono di sopra.
Guardai Draco.
I suoi occhi erano spenti.
H: Draco, che hai?
Guardava un punto indefinito sul pavimento.
Con la mano, delicatamente, lo feci girare verso di me.
Ci guardammo negli occhi.
D: Herm, ho paura. Se ci scoprono, se ci trovano... Cosa potrebbero farci? Cosa potrebbero farti? Non voglio che ti succeda nient'altro.
Gli asciugai una lacrima e gli presi le mani.
Lui me le strinse.
H: Non mi succederà niente, andrà tutto bene, vedrai.
Mi abbracciò forte.
Rimanemmo in quel modo per alcuni minuti. L'atmosfera era carica di un misto di tristezza, paura e speranza.
Mi liberai  tristemente da quell'abbraccio che avrei voluto non finisse mai e mi diressi verso la cucina.
Presi la mia borsa e iniziai a tirare fuori i vari ingredienti che sarebbero serviti per preparare la pozione.
-Mosche Crisopa
-Sanguisughe
-Lunaria (raccolta con la luna piena)
-Centinodia
-Polvere di corno di bicorno
-Pelle tirata di girlacco
-Formicaleoni
-Erba fondente
Mancavano solo i capelli di quelle persone in cui gli altri si sarebbero dovuti trasformare.
Io il mio lo avevo addosso in quel momento.
Lo misi in una fiala che poggiai sul tavolo.
Non mi sentivo bene.
Pensare che mi sarei dovuta trasformare in lei mi... Mi pietrificava.
Mi guardai il braccio.
Tante, troppe immagini riaffioravano nella mia mente.
Aprii il rubinetto, immersi il braccio sotto l'acqua e provai a lavare via il marchio che quella strega mi aveva lasciato.
Non andava via.
Presi una spugna e continuai a strisciare sulla ferita dal lato abrasivo.
Avrei solo peggiorato le cose.
Sapevo non sarebbe scomparso così facilmente.
Continuai a graffiarmi sempre più velocemente.
Il braccio stava iniziando a sanguinare di nuovo. Gettai la spugna e iniziai ad urlare.
Non per il dolore che mi ero provocata, ma per il dolore che provavo dentro.
Draco entrò in cucina di corsa seguito da tutti gli altri che nel frattempo erano scesi.
Mi abbracciò e mi fece calmare.
D: Ma cosa ti è preso?!
Disse guardandomi il braccio
H: Era come se fossi di nuovo lì, sotto di lei
Mi misi a piangere.
D: Shh, non ti preoccupare. Ci sono qui io ora. Non ti lascerò più.
Lo strinsi ancora più forte.
Quell'abbraccio mi tirava su, come se avesse un effetto curativo.
Avrei potuto vincere mille guerre con una mano, se lui mi avesse tenuto l'altra.

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