CAPITOLO 9

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Pov. Draco

Mi aveva supplicato di non andare e io l'avevo lasciata lì, da sola, ancora.

Io del resto ero un Mangiamorte, o perlomeno così dimostrava il marchio che avevo sull'avambraccio.

Ero seduto sul letto di camera mia ad aspettare che mia madre venisse a chiamarmi per portarmi al cospetto del Signore Oscuro.

Sentivo la sua ira nei miei confronti, il braccio iniziava a bruciare.

Udii dei passi avvicinarsi sempre di più alla mia stanza. Speravo fosse mia madre così le avrei raccontato tutto, dall'inizio alla fine. Dalla volta che ho portato Hermione in infermeria a quella dove l'ho aiutata a rubare un Horcrux fino al momento in cui la ho lasciata.Forse per sempre.

Non sapevo come il Signore Oscuro avrebbe dato sfogo alla sua ira, e se tante volte mi avesse ucciso, mia madre avrebbe dovuto sapere la verità.

I passi erano sempre più vicini fino a quando non si fermarono dietro alla porta.

La maniglia iniziò ad abbassarsi piano piano come se colui che voleva entrare avesse paura di farlo.

Non ero riuscito a distinguere se quei passi erano quelli di mia madre o quelli di qualcun altro.

Se fosse stata un'altra persona dietro quella porta non volevo che mi vedesse in lacrime, non dovevo far trasparire la mia debolezza.

Man mano che la maniglia si inclinava il mio battito cardiaco si faceva più frequente.

I secondi sembravano minuti interminabili.

La mia testa voleva che da quella porta entrasse mia madre per averle potuto raccontare di Hermione.

I miei occhi e il mio orgoglio volevano che entrasse mio padre per non continuare a piangere come un bambino.

Il mio cuore invece non voleva nemmeno essere lì.

La porta finalmente si aprì e da dietro sbucò fuori una figura alta con i capelli lunghi e biondi quasi bianchi.

Quella persona che avrebbe dovuto somigliarmi così tanto ma che invece non mi somigliava per niente.

Mio padre procedeva verso il mio letto con il solito atteggiamento di superiorità e il suo immancabile scettro in mano che ai miei occhi lo rendeva solo ridicolo.

Quando fu abbastanza vicino a me si abbassò per guardarmi meglio visto che avevo il capo chinato.

L: Guardami

Non accennai a un minimo movimento

L: Draco, HO DETTO GUARDAMI!

Anche quando urlava non si scomponeva. I suoi occhi rimanevano spenti e privi di emozione.

Alzai lo sguardo.
Non perché mio padre mi avesse detto di farlo ma perché a forza di guardare il pavimento il collo mi faceva male.

Mio padre mi tirò uno schiaffo.

Non mi fece male. La ferita che mi provocava il fatto che forse sarei morto senza rivedere Hermione l'ultima volta era più dolorosa.

L: Come hai osato metterti contro il Signore Oscuro?

Non risposi

L: Sei consapevole che potrebbe ucciderti!?

Non risposi neanche questa volta anche se delle lacrime pregavano di uscire dai miei occhi.

Se ne andò rivolgendomi uno sguardo sprezzante.

Appena lui fu fuori entrò mia madre.

Mi abbracciò e io mi sciolsi in lacrime.

N: Draco, perché lo hai fatto?

D: Mamma, devi sapere che io mi sono innamorato. Sul serio.

Le raccontai tutto di Hermione e di quello che era accaduto da quando ero andato via.

Il suo sguardo era pieno di comprensione.

Mi abbracciò. Felice ma bello stesso tempo triste.

Ci staccammo solo quando dalla porta socchiusa entrò uno dei tanti elfi domestici della mia famiglia che era venuto a chiamarmi, segno che Voldemort era arrivato.

Scesi le scale a fianco di mia madre preceduto dell'elfo.

In fondo alla rampa questo si girò verso di noi.

E: La signora Malfoy deve lasciare il Signor Malfoy procedere da solo.

Mia madre sorrise all'elfo e annuì.

Una lacrima scese sul suo viso pallido.

La asciugai.

D: Mamma, non preoccuparti, andrà tutto bene, non mi succederà niente.

Mia madre mi diede un bacio sulla guancia.

Io le accennai un sorriso, mi girai e seguii l'elfo verso la sala dove noi Mangiamorte ci riunivamo.

Il problema è che non ero sicuro nemmeno io di quello che le avevo detto poco prima.

Entrai nella grande sala lui era lì, in mezzo alla stanza.

Appena entrai mi sorrise, un sorriso maligno, come al solito, simbolo che di lì a poco avrebbe potuto uccidermi.

V: Caro Draco...

Mentre diceva queste parole la sua mano entrava nelle sue tasche per estrarre la sua bacchetta.

Me ne accorsi e impugnai anche io la mia.

V: Perché lo hai... Avada Kedav...

Sguainai la bacchetta

D: Protego Orribilis

L'incantesimo rallentò e io potei schivarlo.

V: Come osi metterti contro il tuo Signore!? Crucio!

Prima che l'incantesimo avesse potuto colpirmi mi smaterializzai ad Hogwarts sperando di poterci trovare Hermione e i suoi amici.

Insieme saremmo andati ad avvertire la McGranitt che di lì a poco sarebbe scoppiata una guerra.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 24, 2017 ⏰

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