Il corvo
Non ricordo come sono morta.
So solo che ho visto un corvo, un grosso corvo nero. Teneva nel becco un orologio da taschino, con la catenina e il quadrante rotondo dorati. Era appollaiato su un ramo secco, proveniente da chissà dove. Ero sola, completamente avvolta dalle tenebre, mentre quel grosso corvo muoveva la testolina a piccoli scatti e sbatteva velocemente le palpebre.
Non gracchiava.
Non so per quanto tempo sia rimasta a fissarlo: possono essere stati pochi minuti come diverse ore.
Alla fine mi avvicinai istintivamente, tesi la mano per prendere l'orologio che teneva nel becco e lui lo lasció andare.
Lo rigirai un paio di volte tra le dita: era un bell'orologio, senza un graffio o una sbeccatura; il quadrante era d'oro, come la sottile catenina, e aveva tre lancette perfettamente allineate a ore dodici, anche se non c'erano numeri né tacchette a segnare le ore, ma mancava la corona: la piccola rotellina all'estremità della cassa.
Il corvo gracchió debolmente, poi voló via, e in lontananza udii il battito delle sue ali e un campanile rintoccare le dodici.

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RAVEN: ancora un giorno
Ficção GeralQuanto puó essere spaventosa la morte. La paura più arcaica e profonda dell'essere umano. Ogni uomo che tale possa definirsi si è interrogato in merito all'incomprensibile mistero della morte. Una notte nera, eterna, senza stelle. Un paradiso ameno...