Birra tra amici.

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-Sei la mia salvatrice.- dissi su di giri, abbracciandola e tirando un sospiro di sollievo.
Solitamente non mi faccio mai problemi su cosa indossare quando esco con un amico.

-Come mai così affettuosa oggi? Scommetto che ti serve un favore.- sogghignó per poi buttarsi a peso morto sul mio letto.

-Fai come se fossi a casa tua, eh.- inarcai il sopracciglio e le feci una smorfia -Comunque, sì, mi serve il tuo aiuto. Stasera Sebastian mi ha invitata a bere una birra con lui. Ho smontato un armadio senza riuscire a trovare qualcosa di giusto.- alzai le braccia al cielo in segno di arresa.

-L'avevo notato questo.- affermó sarcastica guardandosi attorno e interpretando i mucchi di vestiti sparsi per il pavimento.

-Appuntamento con Sebastian, eh...- mi lanció uno sguardo di sfida sfoderando un sorrisetto divertito.

-Vivian, è solo una birra tra compagni di squadra e soprattutto "amici".- sbottai sottolineando la parola 'amici' e incrociando le braccia al petto.

-Sì, certo, amici. E io sono la regina Elisabetta.- sbuffó -Ma va, c'è qualcosa sotto. Si vede lontano chilometri...Gli piaci! Gli piaci!- disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo. -E poi devi ammetterlo, è un bel tipo e secondo me, un po' ti piace.- riprese, lanciandomi un'occhiatina.

-Non pensavo fossi così vecchia...Comunque, può essere.- dopo qualche secondo di attesa, ripresi a parlare.

-Perciò, mi aiuti a combinare qualcosa, o faccio da sola?- sbuffai alzando gli occhi al cielo.

-No, per carità! Tu fai danno. Ci penso io.- si mise a frugare tra i mucchi di abiti scartandone centinaia e centinaia, fino a quando non prese una tutina di pizzo blu oltremare, una giacca in pelle bianca e le mie Converse abbinate al vestito.

-Sei perfetta. Se ti curassi un po' di più e mettessi abiti femminili consoni, tutti gli uomini di questo mondo cadrebbero ai tuoi piedi, soprattutto Sebastian, che appena ti vedrà, secondo me sverrà.- sorrise compiaciuta.

-Sai che in quanto di vestiti, roba femminile e quant'altro, sono una frana.- borbottai, mettendo un leggero filo di mascara sulle ciglia.

-Infatti. Sarebbe l'ora che cambiassi un po' il tuo stile. Non sei un maschiaccio, fai parte del gentil sesso e come tale dovresti comportarti. Ma chiederti di fare uno sforzo così grande sarebbe un'idiozia, perché sono sicura che tu non mi daresti retta.- ridacchiò.

-Mi conosci sin troppo bene.- sorrisi e presi il cellulare.

-Semplicemente so' come prenderti.-

-Vado. Ti faccio sapere quando ritorno.-

-Cerca di non mandare tutto a rotoli, come fai al solito tuo.- borbottó appoggiandosi alle ante dell'armadio.

-Non preoccuparti, non accadrà.- detto ciò, uscii dalla camera e mi diressi verso il pub.
La mia emozione era schizzata alla stelle e, l'agitazione della mia amica non faceva altro che contribuire ad aumentarla.
Ero così presa da tutti i pensieri che facevano capolino nella mia testa che non mi resi neanche conto di essere praticamente di fronte al locale.
Lì, vi era già Sebastian che mi aspettava. Indossava una camicia rossa a scacchettini lasciata un po' sbottonata e un jeans blu.
Il mio cervello in quel momento era praticamente in panne, non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso e temevo che se ne fosse accorto, dato il sorrisetto che mi dedicò.

-Eccoti, pensavo mi avessi dato buca!- scherzó Sebastian e prendemmo posto dentro al locale.

-Hai scelto bene, è un bel posto.- affermai, guardandomi intorno. C'era pochissima gente e, fortunatamente nessuno aveva prestato attenzione alla nostra entrata nel pub.

-L'ho scelto appositamente. So' che non ti piacciono i luoghi troppo affollati, quindi ho pensato a questo.- rispose sorridendo.

Passammo la serata a chiacchierare del più e del meno come semplici amici e compagni di squadra e, dopo un paio di birre e qualche ballo improvvisato, ci rendemmo conto che si era già fatta l'una.
Perciò, prendemmo baracca e burattini e, ci avviammo verso l'hotel.
Durante il tragitto riprendemmo a parlare di strategie di gara, gomme e quant'altro, fino a quando non arrivammo alla lunga rampa di scale che portava alla nostre rispettive camere dal'albergo.
Salimmo anche quest'ultime fianco a fianco, a suon delle nostre risate che rimbombavano nell'assoluto silenzio che padroneggiava negl'interminabili corridoi.
E, arrivammo di fronte la porta della mia stanza, senza neanche che ce ne fossimo resi conto.

-Grazie per la bella serata. Buonanotte.- lo salutai con un piccolo e azzardato cenno della mano.

-Di niente, è stato un piacere. Notte.- disse sorridente.
Restammo a guardarci negli occhi per un paio di secondi, e dentro di me si scatenò l'inferno, dato che le nostre labbra erano a pochi centimetri l'une dalle altre.
Improvvisamente mi diede un bacio sull'angolo della bocca, per poi avviarsi verso la fine del corridoio, girando l'angolo e sparendo definitivamente.

Restai qualche secondo con la schiena appoggiata alla porta per poi toccarmi le guance bollenti.
Infilai la chiave magnetica nella porta ed entrai.
Notai che non vi era piú nulla del caos che avevo lasciato prima del cosiddetto "appuntamento" e, che il vestiario era riposto ordinatamente all'interno dell'armadio, così mi gettai a peso morto sul letto e annegai in mezzo a tutti i pensieri che facevano capriole nella mia testa: Io, che pensavo di non provare più alcun sentimento verso un uomo, mi ritrovo ad arrossire e rabbrividire ad ogni singolo, anche involontario tocco provocato da Sebastian Vettel. E, dovevo ammettere che me ne ero accorta già da un po', che provavo qualcosa per lui.
Cosí, con ancora il cuore che batteva all'impazzata e con un sorriso enorme sul viso, mi addormentai.

Spazio autrice
Ok. Allora, inizio con il dire che oggi dopo Singapore, non avevo alcuna intenzione di postare.
Io sono Ferrarista fino all'osso e l'ultima cosa che voglio è suscitare polemiche.
Secondo me, l'errore più grave è stato commesso proprio da Seb.
Cioè ma che brutta partenza che ha fatto?
Poi basta far ricadere la colpa su Verstappen .
Sebastian per non perdere la posizione, è andato verso di lui, Max si è spostato verso sinistra e ha colpito Kimi, che a sua volta ha perso il controllo e ha colpito Seb.
Max era in mezzo alle due Ferrari, che doveva fare secondo voi, volare?
Comunque, non voglio scatenare polemiche e con questo non voglio passare per una "non Ferrarista" solo perché ho difeso Max, né voglio dire che la colpa è di Seb, ho detto quel che è vero, punto e chiudo il discorso.
Tralasciando questa parentesi, spero che il capitolo vi sia piaciuto e penso che a breve ne farò uscire un altro.
Sempre se volete, lasciate una stellina.🌟
Buona serata a tutti.😘
-Mar

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