Vacanze estive.

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Domenica, 27 luglio 2014
Budapest

Le qualifiche fortunatamente, si erano concluse abbastanza bene per Sebastian.
Si era accaparrato la prima fila, accanto alla Mercedes del suo connazionale Rosberg in pole position e, alle sue spalle la Williams di Bottas in terza posizione e Daniel in quarta.
Non male come inizio del weekend, considerando pure che durante la terza sessione non c'era molta tenuta di pista a causa della pioggia, quindi bisognava avere cautela in queste circostanze.
Questo ci fece sperare che l'indomani, in gara, sia Sebastian che Daniel potessero arrivare a podio. L'australiano a suon di sorpassi, si portò in prima posizione ed ero molto contenta per lui, ma allo stesso tempo dispiaciuta per Seb che non riuscì a portarsi oltre la settima posizione dopo la brutta partenza.
Per ingannare un po' il tempo, prima che Sebastian venisse nel suo motorhome, dove avevamo deciso di incontrarci al termine della gara, misi gli auricolari e aprii la playlist country che mi aveva passato Daniel e mi accomodai su una sedia posizionata vicino al tavolino.
Ripensai a ciò che mi aveva detto Seb quasi una settimana fa, riguardo i suoi genitori, che ben presto avrebbero avuto la possibilità di conoscermi e, già l'idea di presentarmi a loro scaturiva in me emozioni contrastanti.
Da un lato ero molto contenta di incontrarli, dall'altro invece, ero davvero tesa, più che altro per l'impressione che avrei potuto dare.
Ben presto però, il rumore dello scatto della serratura della porta mi fece abbandonare questi pensieri, rivelandone Sebastian con ancora il fiatone.
Conoscendolo, avrà corso per tutto il paddock fino ad arrivare qua.
Stoppai la musica, tolsi le cuffiette dalle orecchie e alzandomi, mi diressi verso di lui.

-Ehi- riprese fiato. -Ho dovuto superare una marea di giornalisti, ma sono finalmente arrivato.- disse con un sorriso, per poi abbracciarmi, lasciandomi un bacio tra i capelli.

-Me ne sono accorta! Pensa che da ora, ti aspetta un po' di meritato riposo.- risposi avvicinando di più la mia testa al suo petto, accorgendomi del suo battito accelerato.

-Vorresti dire "Ci aspetta". Già, servirebbe proprio staccare la spina e, speriamo che nella seconda metà della stagione mi vada meglio.- era evidente che era deluso, si capiva anche per come ne parlava, perciò provai a convincerlo nel non perdere le speranze e andare avanti.

-Sono sicura che sarà così. Vedrai che si risolverà tutto.-

-Mi fido di te, d'altronde, sei o non sei il mio portafortuna?-

-Comunque, a proposito della pausa estiva...La scorsa settimana ti avevo parlato di conoscere i miei genitori.
Mi piacerebbe che venissi con me, in Germania e poi, potremmo farci un viaggetto ad Ibiza o in qualsiasi posto che tu abbia voglia di visitare, oppure il contrario...-

-Seb, senti...- lo interruppi.

-Come preferisci tu, non m'importa la meta, a me basta soltanto passare un po' di tempo insieme a te, di avere i nostri spazi e di goderci queste vacanze.- continuó.

-A me va benissimo! Io voglio venire con te in Germania! So quanto ci tieni e per me sarebbe meraviglioso conoscere la tua famiglia.
Sai, prima che tu varcassi la soglia della porta, stavo pensando proprio a questo.- replicai.

-Sono contento di sentirtelo dire e, scusami se ti assillo parlandotene di continuo, ma non puoi capire quanto questo sia importante per me.-

-Scherzi? Seb, non preoccuparti. Come ti ho già detto, sono felicissima che tu me l'abbia proposto.-

Sebastian
Finalmente, dopo essermi sottoposto ad una caterva di interviste che sembrava non dovesse finire più, riuscii a raggiungere il mio motorhome dove mi aspettava Margo.
L'unica cosa che volevo in quel momento era vederla ed abbracciarla ed in qualche modo, cacciare via tutti i brutti pensieri che facevano capolino nella mia testa.
Ieri ero riuscito ad ottenere una buona posizione in qualifica, ciò prometteva bene per oggi in gara, ma a mio malgrado non fu così.
Ma d'altronde era dall'inizio della stagione che andavo avanti così, ripetendomi dopo ogni brutta prestazione che la prossima volta sarebbe andata meglio, ma sembrava non arrivare mai la giusta prossima volta, e questo non faceva altro che buttarmi ancora più giù di morale più di quanto già non lo fossi.
Quando arrivai alla porta del motorhome, inserii la chiave nella serratura e dopo averla aperta, me la chiusi alle spalle.
La prima cosa che feci, fu cercare con lo sguardo Margo, finché non incrociai i suoi occhi.
Era appoggiata con le braccia sul tavolo con le cuffiette nelle orecchie e quando capí che non era sola, si girò di scatto e mi venne incontro per abbracciarmi.
Le accarezzai i capelli e la strinsi forte a me.

-Ehi.- risposi con ancora il fiatone. -Ho dovuto superare una marea di giornalisti, ma sono finalmente arrivato.- dissi con un sorriso, anche se fino a due secondi fa il mio umore era tutt'altro che sollevato e le lasciai un bacio tra i capelli.

-Me ne sono accorta! Pensa che da ora, ti aspetta un po' di meritato riposo.- Quanto aveva ragione! Mi serviva davvero un po' di relax.

-Vorresti dire "Ci aspetta". Già, servirebbe proprio staccare la spina e, speriamo che nella seconda metà della stagione mi vada meglio.- risposi.
La prima metà della stagione mi aveva proprio deluso, quindi speravo in una seconda metà che mi desse almeno una soddisfazione.

-Sono sicura che sarà così. Vedrai che si risolverà tutto.-

-Mi fido di te, d'altronde, sei o non sei il mio portafortuna?- Come avrei potuto fare senza la mia Lei, che dopo ogni delusione riusciva a farmi tornare di nuovo il sorriso?
Un sorriso vero.

-Comunque, a proposito della pausa estiva...La scorsa settimana ti avevo parlato di conoscere i miei genitori.
Mi piacerebbe che venissi con me, in Germania e poi, potremmo farci un viaggetto ad Ibiza o in qualsiasi posto che tu abbia voglia di visitare, oppure il contrario...- ripresi a parlare.
Pregavo davvero che mi dicesse di sì, volevo dimostrare alla mia famiglia che angelo mi avesse mandato il cielo. Il mio angelo.

-Seb, senti...- mi fermó.
"Sicuramente dirà di no, non sarà pronta." mi ripetevo nella mia testa.

-Come preferisci tu, non m'importa la meta, a me basta soltanto passare un po' di tempo insieme a te, di avere i nostri spazi e di goderci queste vacanze.- continuai.

-A me va benissimo! Io voglio venire con te in Germania! So quanto ci tieni e per me sarebbe meraviglioso conoscere la tua famiglia.
Sai, prima che tu varcassi la soglia della porta, stavo pensando proprio a questo.- esclamò felice.

-Sono contento di sentirtelo dire e, scusami se ti assillo parlandotene di continuo, ma non puoi capire quanto questo sia importante per me.-

-Scherzi? Seb, non preoccuparti. Come ti ho già detto, sono felicissima che tu me l'abbia proposto.-

-Non saprei davvero che cosa fare senza di te.
Ma ora è meglio che andiamo, come hai detto poco fa, da oggi cominciano le nostre vacanze e penso che non ci sia miglior modo di cominciare se non mangiando un buon gelato. Che ne dici?- chiesi e mi avvicinai alla maniglia della porta.

-Ci sto, ma aspetta un secondo...- rispose prendendomi per il polso.
La guardai interdetto e prima che potessi proferir parola ci ritrovammo abbracciati.

-Prima di andare, voglio un tuo bacio.-
sorrisi istintivamente e l'attirai ancora di più al mio petto.

-Uno solo? Credo che sarà difficile smettere.- e feci combaciare le sue labbra con le mie.

Ciao!
Scusate se non pubblico da secoli, ma non avevo molto internet a casa e, nonostante avessi quasi tutta la storia completa scritta sul computer non sono riuscita ad aggiornare.
Intanto per stasera vi lascio questo pezzo e domani pubblicherò l'altro.
Spero vi piaccia.
A domani!

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