Capitolo 1 - Ai nuovi incontri

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MARIO

Quando due anni prima aveva cominciato a lavorare per Arianna Mennoia, Mario non si aspettava di certo di finire a fare da assistente/segretario/babysitter ad una donna con la sindrome da diva incallita, che diva non è.

Era un giovane sognatore, appena uscito dalla scuola di moda con ottimi voti, e girava con i suoi bozzetti sotto il braccio per tutti gli atelier più importanti, vantandosi delle sue conoscenze su ciò che riguardava quel mondo.

Avrebbe potuto elencare a memoria tutti i tipi di ricamo esistenti.

In realtà, è una cosa che fa ancora. Come una specie di mantra che si ripete quando cerca di non innervosirsi e perdere il controllo.

Punto di base, punto ombra, punto piatto, punto stella...

Scuote la testa per scacciare via i pensieri, e ritorna a concentrarsi su quello che sta facendo.

Oddio, non che portare il caffè al suo capo comporti chissà che concentrazione. Sbuffa sonoramente mentre cammina per i corridoi dell'albergo milanese in cui si trova.

L'indomani comincerà la settimana della moda, e Arianna ha trasferito tutto il team in città, prenotando camere e sale conferenza di uno degli alberghi più costosi del centro.

Anzi, tecnicamente è stato Mario a prenotarle.

Dovrebbe essere felice di trovarsi lì, di avere l'opportunità di partecipare, in qualche modo, ad uno degli eventi più importanti dell'anno, ma in verità non è per niente entusiasta.

I suoi bozzetti se ne stanno rinchiusi nel suo album da disegno, rinchiuso a sua volta nello zaino.

Continua a portarselo dietro in ogni dove, ma non ha più la speranza di mostrarlo a qualcuno.

Essere ridotto ad un mero assistente, l'ha reso disilluso nei confronti del suo lavoro. Non riuscirà mai a sfondare, Arianna non guarderà mai i suoi modelli e sarà sempre uno sconosciuto che lavora all'ombra di qualcuno migliore di lui.

Bussa alla porta della suite del suo capo ed entra senza attendere una risposta.

- Ecco il caffè. - dice, poggiandolo su uno dei tavolini presenti nell'anticamera.

- Pensavo ti fossi perso, lo sai che ho bisogno del mio doppio espresso non un minuto dopo le sedici, perché altrimenti non riesco a dormire. - lo rimprovera la voce stridula della donna, portando Mario a esprimere quello che ormai è un suo desiderio ricorrente.

Dio ti prego, fa che un piccione le lasci un ricordino in testa.

Non gli concede nemmeno il tempo di ribattere e precisare che le sedici non sono affatto passate, che la donna riprende a parlare.

- Ho un meeting importante fra mezz'ora. Sai, domani potrebbero esserci delle novità anche per te. Lavorative, intendo. - gli dice, con un sorriso furbo.

Novità per lui? In che senso? Avrà finalmente visto i suoi disegni?

Non riesce a chiederle niente, però, perché Arianna gli ordina di sparire, lasciandogli il resto della giornata libero.

***

Mario prende un sorso del suo cocktail e comincia a giocherellare con la cannuccia.

È con Dafne nel bar del suo albergo. La sua amica l'ha trascinato lì con la scusa di celebrare l'inizio della settimana della moda e il suo eventuale nuovo lavoro.

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