MARIO
Quando due anni prima aveva cominciato a lavorare per Arianna Mennoia, Mario non si aspettava di certo di finire a fare da assistente/segretario/babysitter ad una donna con la sindrome da diva incallita, che diva non è.
Era un giovane sognatore, appena uscito dalla scuola di moda con ottimi voti, e girava con i suoi bozzetti sotto il braccio per tutti gli atelier più importanti, vantandosi delle sue conoscenze su ciò che riguardava quel mondo.
Avrebbe potuto elencare a memoria tutti i tipi di ricamo esistenti.
In realtà, è una cosa che fa ancora. Come una specie di mantra che si ripete quando cerca di non innervosirsi e perdere il controllo.
Punto di base, punto ombra, punto piatto, punto stella...
Scuote la testa per scacciare via i pensieri, e ritorna a concentrarsi su quello che sta facendo.
Oddio, non che portare il caffè al suo capo comporti chissà che concentrazione. Sbuffa sonoramente mentre cammina per i corridoi dell'albergo milanese in cui si trova.
L'indomani comincerà la settimana della moda, e Arianna ha trasferito tutto il team in città, prenotando camere e sale conferenza di uno degli alberghi più costosi del centro.
Anzi, tecnicamente è stato Mario a prenotarle.
Dovrebbe essere felice di trovarsi lì, di avere l'opportunità di partecipare, in qualche modo, ad uno degli eventi più importanti dell'anno, ma in verità non è per niente entusiasta.
I suoi bozzetti se ne stanno rinchiusi nel suo album da disegno, rinchiuso a sua volta nello zaino.
Continua a portarselo dietro in ogni dove, ma non ha più la speranza di mostrarlo a qualcuno.
Essere ridotto ad un mero assistente, l'ha reso disilluso nei confronti del suo lavoro. Non riuscirà mai a sfondare, Arianna non guarderà mai i suoi modelli e sarà sempre uno sconosciuto che lavora all'ombra di qualcuno migliore di lui.
Bussa alla porta della suite del suo capo ed entra senza attendere una risposta.
- Ecco il caffè. - dice, poggiandolo su uno dei tavolini presenti nell'anticamera.
- Pensavo ti fossi perso, lo sai che ho bisogno del mio doppio espresso non un minuto dopo le sedici, perché altrimenti non riesco a dormire. - lo rimprovera la voce stridula della donna, portando Mario a esprimere quello che ormai è un suo desiderio ricorrente.
Dio ti prego, fa che un piccione le lasci un ricordino in testa.
Non gli concede nemmeno il tempo di ribattere e precisare che le sedici non sono affatto passate, che la donna riprende a parlare.
- Ho un meeting importante fra mezz'ora. Sai, domani potrebbero esserci delle novità anche per te. Lavorative, intendo. - gli dice, con un sorriso furbo.
Novità per lui? In che senso? Avrà finalmente visto i suoi disegni?
Non riesce a chiederle niente, però, perché Arianna gli ordina di sparire, lasciandogli il resto della giornata libero.
***
Mario prende un sorso del suo cocktail e comincia a giocherellare con la cannuccia.
È con Dafne nel bar del suo albergo. La sua amica l'ha trascinato lì con la scusa di celebrare l'inizio della settimana della moda e il suo eventuale nuovo lavoro.
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Punto di base
FanfictionA scuola di ricamo, la prima lezione che ti tocca ascoltare è quella sui punti di base. Le fondamenta da cui parte tutto. Per Mario, Claudio è proprio come un punto di base. Claudio, invece, non sa assolutamente nulla di cucito, ma sente che Mario p...