All'ombra dei larici

Capitolo 5

«Finalmente, oggi il mio piano avrà inizio» pensò Giovanni mentre l'acqua scorreva sul suo corpo.
Chiuse il getto e si avvolse nell'asciugamano, uscendo dalla doccia seguito da una nube di vapore.
Asciugandosi, continuava a pensare a come si sarebbero potuti evolvere questi giorni. Se davvero Andrea lasciasse qualche possibilità ad una storia con un uomo, lui avrebbe il coraggio di provarci? Oppure per la paura di essere rifiutato avrebbe lasciato perdere tutto quanto? Ci teneva a lui, anche solo come amico, e non avrebbe potuto sopportare di perderlo. Poi c'era anche il discorso iNoob. Nel caso lo rifiutasse, sarebbero comunque riusciti ad entrare nei panni di camper e spawn e fare finta di nulla? Ad essere comunque amici dietro all'obiettivo anche se nella realtà questo rapporto si è dissolto?
Un suono allegro lo distolse dai suoi pensieri nefasti. Guardò lo schermo e vide un nuovo messaggio da Giorgio. Conteneva una foto di lui e di Pietro sul treno, con una didascalia che lo avvisava che erano alla fermata prima di  Trento.
Imprecando cominciò a vestirsi in fretta mentre faceva i conti. «Hanno appena passato Rovereto, il che significa che in poco più di dieci minuti saranno in stazione, dovrei arrivare in tempo»
Mandò un messaggio ad Andrea avvisando che i due siciliani erano in arrivo, senza sapere che Andrea era già stato avvisato con un melenso messaggio da parte di Giorgio.
Scese, accese la macchina e partì a razzo verso la stazione.
Il tempo esatto di parcheggiare, spegnere l'auto ed uscire e i due palermitani misero piede fuori dalla porta.
G :"Avete visto? Qui i treni e le persone che vi vengono a prendere sono puntuali, anzi, in anticipo"
P :"Non fare tanto lo splendido" lo schernì Pietro "Hai la ventola della macchina ancora accesa, non sei arrivato da più di trenta secondi"
G :"Colpito e affondato, sono appena sceso. Dai, salite che andiamo" concluse Giovanni aprendo il baule. Giorgio e Pietro posarono le valigie e si accomodarono in macchina. Chiacchierando e insultandosi sui vari video del tubo, arrivarono a casa di Andrea, il quale li aspettava sul muretto.
«Strano, di solito è già tanto se scende di casa quando andiamo in birreria, oggi è addirittura sceso per dare il benvenuto. Che si stia rammollendo?» pensò Giovanni, perplesso dalla presenza dell'amico.
A :"Hey, benvenuti al Nord, avete portato i maglioni pesanti?"
Gio :"Guarda io ho portato pure il piumino, che non si sa mai"
«Se potessi ti scalderei io, altro che il piumino» pensò Pietro mordendosi il labbro per riuscire a stare in silenzio.
A :"So che sembrerà strano, ma abbiamo il riscaldamento, sai? Comunque, scaricate le valigie e ci mettiamo a registrare?"
Andrea cercava di non tradire la propria fretta, ma aveva voglia di stare un attimo solo con Giorgio. Nessuno se ne accorse, anche perché anche Giovanni e Pietro dovevano ultimare il loro piano e decidere quando attuarlo.
Quindi Giorgio seguì Andrea, e Pietro risalì in macchina per andare a casa con Giovanni.
Appena furono in casa, Giorgio lasciò a terra la valigia, prese la spalla di Andrea, lo girò di scatto e gli schioccò un bacio plateale sulle labbra. Lo sguardo attonito di Andrea fece intuire a Giorgio che l'intento di sbigottire il ragazzo era riuscito in pieno.
Gio :"Ok ora puoi mostrarmi dove dormirò"
A :"Puoi scegliere, c'è la camera di mio fratello oppure il divano letto"
Gio :"Ceeeerto, per ora mi sistemo in camera di Manuel. Per ora" concluse strizzando velocemente l'occhio.
Andrea era in un limbo di emozioni. «È vero che Giorgio è un bel ragazzo, ma se non fosse la persona giusta? Se mi stessi illudendo, o ancora peggio, se stessi illudendo lui? In fondo è la prima volta che esco con un ragazzo, potrebbe essere solo l'euforia del momento»
Nel frattempo Giorgio aveva finito di disfare le valigie.
Gio :"Tutto bene? Mi sembri alquanto imbambolato"
A :"Sì sì, tutto bene, tranquillo"
In quel momento il campanello suonò, ad indicare che gli altri due erano arrivati.
Andrea aprì il cancelletto, ma prima che salissero diede un fugace bacio a Giorgio, dato che per un po' non ne avrebbero avuto l'occasione.