Spronò il cavallo ad andare sempre più velce, per essere al più presto lontana dalla loro visuale. Quella mattina qualcuno lassù era contro di lei; non bastavano di certo le due bigotte, per completare l'opera le avevano messo davanti anche le loro frivole figlie! Per non parlare di quel giovane impertinente "sono d'accordo con voi signorina, un pizzico d'intelligenza non farebbe male a nessuno", neanche la conosceva, e già si concedeva tali libertà! Forse in altre occasioni non se la sarebbe presa così, ma in quel momento aveva i nervi a fior di pelle, ed erano solo le prime ore del mattino. Continuò a galoppare sui sentieri erbosi, fino alla grande quercia che spiccava nella distesa verde, dopodiché svoltò a destra percorrendo una stradiana coperta di ghiaia. Pian piano iniziò a rallentare il ritmo della cavalcata fino a scendere definitivamente dallo stallone, per poi continuare a piedi. Mentre camminava, scalciava le pietroline che incontrava davanti a se, mentre il suo cavallo nitriva, e continuò così fino ad un piccolo frutteto, composto perlopiù da meli e peri. Alzò lo sguardo ed iniziò a scrutare il luogo, e dopo aver focalizzato l'oggetto del suo accurato esame, si avvicinò ad esso. Era un melo dal fusto piuttosto robusto, su cui lei fece scorrere le dita affusolate fino ad incontrare l'insenatura rappresentante una K, l'iniziale del suo nome. Sotto di essa, c'era una fessura, abbastanza profonda per accogliere la sua mano sottile, da cui tirò fuori un pezzetto di carta leggermente spiegazzato. Lo aprì mentre il vento le accarezzava i capelli completamente sfuggiti alla treccia, i quali le ricadevano in dolci onde a sfiorarle la schiena. Sul foglietto vi era scritta, con una grafia grezza, la frase "conduci i tuoi passi laddove i raggi del sole giungono ovattati". Katelyn richiuse il biglietto e lo ripose nella tasca dei suoi pantaloni, legò il cavallo ad un albero e s'incamminò verso il luogo descritto. Giunse dinanzi una siepe e s'insinuò in essa tramite un passaggio tra le foglie scure accuratamente nascosto, per poi uscire da essa e ritrovarsi nel posto descritto. Si ravviò i capelli e rimosse le foglioline rimaste incastrate tra essi, per poi guardarsi attorno. Sopra la sua testa, le fronde dei ciliegi coprivano gran parte del cielo azzurro, permettendo solo ad alcuni raggi di penetrare tra le foglie. C'erano fiori variopinti ovunque, rovi di rose rosse che lei tanto amava e infine un'altalena sospesa tra i rami di un grande ciliegio. Si sedette sopra di essa, permettendo ad un raggio di sole di illuminarle il volto, rendendo visibili le minuscole pagliuzze ambrate nei suoi occhi scuri come la notte. Iniziò a dondolarsi in attesa che arrivasse, ripensando inconsciamente ad un paio di occhi sul verde dalle sfumature indecifrabili che la stavano tormentando.
Dopo diversi minuti, la sua pazienza si esaurì, e il nervosismo scomparso alla vista di quel posto paradisiaco, si impossessò di nuovo di lei. Intanto, dietro di lei, le foglie iniziarono a muoversi e qualcuno comparve nel giardino. Il ragazzo si prese qualche istante per ammirarla voltata di spalle, visto che non aveva l'opportunità di farlo sempre, altrimenti lei, perspicace com'era, si sarebbe accorta di quello che lo tormentava da troppo tempo. Katelyn, spazientita del tutto si voltò, incontrando gli occhi color nocciola dell'amico
《Finalmente mi hai degnata della tua presenza, pensavo fossi finito in pasto ai lupi!》
esclamò la ragazza sarcasticamente portandosi una mano al petto come se le mancasse il respiro, con il chiaro tentativo di schernirlo
《Buongiorno anche a te Lily》disse il ragazzo fingendo di togliersi il cappello come per un saluto formale
《siamo di buon umore oggi, a quanto pare》《Nathan, non é giornata, puoi evitare di comportarti così? E non chiamarmi Lily, oggi non é il caso》
Il ragazzo si andò a sistemare sotto il ciliegio che reggeva l'altalena su cui era seduta la sua migliore amica ormai da tanti anni.
《Veramente sei stata tu ad iniziare con le battute sarcastiche, cara Lily》disse ammirando il suo profilo alla luce del soleLa ragazza, che si stava dondolando sull'altalena, voltò il viso nella direzione dell'amico, rivolgendogli un'occhiataccia, cui lui rispose con una linguaccia, facendola ridere
《Vedi che infondo ti piace quando ti chiamo Lily?》
lei sorrise e scese dall'altalena per andarsi a sedere accanto all'amico sull'erba fresca. Appoggiò la testa sulla sua spalla giocherellando con i suoi riccioli mori. Nathan deglutì a quel contatto, ma lei non ci fece caso, per fortuna. Il ragazzo guardava davanti a se, le piante rampicanti avvolgere i tronchi degli alberi e le rose attorcigliarsi tra loro《perchè sei così giu di morale?》le chiese dopo un po', voltandosi verso di lei
《per una serie di cose》rispose lei alzando il capo
《ti va di raccontarmele? È da parecchio che non parliamo》le disse il ragazzo guardandola negli occhi scurissimi
《Già》disse Katelyn《Comunque si, mi va di raccontartele. Innanzitutto, stamane ho avuto l'ennesima discussione con mio padre, cerca di provocarmi il più possibile, ed io cerco di sopportare le sue frecciatine, ma sai benissimo che la mia pazienza, a differenza della tua, ha una soglia bassissima. Quindi gli ho rinfacciato il fatto che mi odia da quando sono venuta al mondo e gli ho detto che lo avrei ripagato con la stessa moneta》
si fermò un secondo, e riappoggiò la testa sulla spalla dell'amico tirando un sospiro di esasperazione.《Non credi di essere stata troppo dura?》le chiese dolcemente, guardandola strappare fili d'erba dal prato
《Non mi pento affatto di quel che ho detto, sei tu che sei troppo buono, così buono da perdonare chiunque》
《anche tu un tempo eri così》le disse senza riflettere bene su quel che era appena uscito dalle sue labbra. Katelyn lo guardò tristemente, quasi arrabbiata
《Sai benissimo perché non lo sono più. Ho dovuto imparare che non tutti possono essere perdonati, sono dovuta crescere più in fretta del previsto e quel che è accaduto mi ha obbligata a costruire una corazza e ad abbandonare la ragazza fragile che ero!》rispose risoluta alzando leggermente il tono di voce e scostandosi dall'amico
《perdonami, non dovevo dirlo》disse Nathan guardandola a malincuore. Le sfiorò la mano, ma lei la ritrasse. Aveva risvegliato in lei ricordi dolorosi, ed ora doveva aspettare che si calmasse, per evitare di scoppiare in lacrime da un momento all'altro, cosa che preferiva non accadesse dinanzi a qualcuno.Il ragazzo rimase con la mano appoggiata sull'erba, in attesa che Katelyn si riprendesse. Aveva sbagliato. Non doveva dirlo. Sapeva che non doveva farlo, ma quelle parole gli erano uscite di bocca prima che se ne accorgesse. Ed ora si sentiva tremendamente in colpa. La sua amica, dopo svariati minuti, sospiró profondamente e ricominciò con il suo racconto, come se non fosse successo nulla 《Dopo il litigio con mio padre, mi sono recata in cucina per bere dell'acqua, ed ho trovato mia madre che stava chiacchierando con quelle due pettegole di Mary e Anne. Una delle due, non ricordo chi a causa del nervosismo che mi hanno provocato, ha addirittura insinuato che io dovessi uscire per andarmela a spassare con chissà quale ragazzo. Giuro che se non ci fosse stata mia madre, le avrei strangolate entrambe seduta stante!》
Nathan non si trattenne e scoppiò a ridere, trascinando con se anche Katelyn
《Comunque non avevano del tutto torto, ora sei con un ragazzo》l'amica gli tirò un pugno scherzoso sulla spalla
《ma non stiamo facendo niente di male, stiamo semplicemente chiacchierando, quindi ritengo che abbiano del tutto sbagliato》
Nathan, riflettendo sull'effettivo significato della provocazione, arrossì all'istante, cercando di nascondersi nell'ombra del ciliegio.《E non é finita qui! Ho preso il cavallo per venire da te, e galoppando, ho trovato a sbarrarmi la strada, le figlie di quelle due bigotte, come se le madri non bastassero. Insieme a loro c'era Adrien Christopher Ashton》
《Quell'Adrien? Il giovane che fa cadere ai suoi piedi tutte le donne della città?》
《Tutte, ma non me》
Nathan sorrise a quell'affermazione, cercando di non farle notare il rossore che aumentava
《Quelle due frivole ragazzine, hanno iniziato a mettermi in cattiva luce davanti al ragazzo, dicendo che madre natura era stata cattiva con me, non donandomi un bel corpo. Io ho risposto di avere almeno un briciolo di cervello, che loro evidentemente non presentano. Adrien, al contrario delle loro aspettative, mi ha fatto i complimenti dicendo che un pizzico di intelligenza non nuoce a nessuno. Avresti dovuto vedere le loro facce!》
Qualcosa lo scosse quando udì le parole che il giovane aveva rivolto alla sua amica. Qualcosa di molto simile alla gelosia, ma era ancora troppo presto per definirla così.《Questo è tutto, per fortuna》concluse Katelyn. Si alzò dalla sua postazione ed andò ad abbracciare l'amico, il quale rimase sconcertato. Dopo poco ricambiò la stretta dell'amica, facendo aderire le sue braccia alla schiena della ragazza.
《Grazie per avermi ascoltata》gli disse, sciogliendo l'abbraccio e andando a sedersi di nuovo sull'altalena illuminata dai timidi raggi del sole.Ciao a tutte! Spero che questa storia vi stia piacendo, anche se siamo solo all'inizio! Mi piacerebbe se commentaste, anche solo per fare un apprezzamento su un personaggio, oppure per darmi consigli e dirmi se questo racconto vi intriga.
È molto importante per me!
Un 😘 grande a tutti
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Tutt'altro che una fiaba
Ficción históricaAnno 1856, nacque Katelyn Winston, diciannovenne intelligente, tenace e testarda, figlia di un medico caduto in disgrazia per colpa di un'improvvisa cecità e di una donna dolce da cui ha ereditato la sua bellezza. Anno 1854, nacque Adrien Cristopher...