Capitolo 3

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Una settimana dopo, mercoledì.
(T/n) POV

Nami e io ci svegliamo più presto del solito. Abbiamo bisogno di tempo per preparare le valigie, prima di lasciare questa casa.

Dopo esserci preparate e aver sistemato i bagagli, ho come la sensazione di aver dimenticato di fare qualcosa di veramente importante prima di andare via.

Ah, si! Mi sono scordata di avvisare mia mamma. Sono obbligata a dirle delle bugie bianche. Conosco molto bene mia mamma. Se le dicessi la verità, ovviamente non sarà d'accordo con le mie decisioni.

Quindi, vado in camera mia al piano di sopra, prendo il mio taccuino dalla scrivania e una penna per scriverle una lettera, per farle sapere che non si deve preoccupare per me e Nami.

Inizio a scrivere.

Carissima mamma,

Io e Nami staremo a dormire a casa sua per un po' di settimane. Quindi non preoccuparti per me, starò bene. A proposito, non c'è bisogno tu mi dia tanto denaro. Mi dispiace per te che devi impegnarti così tanto nel tuo lavoro. A presto, mamma! Ti voglio bene!

La tua preziosa figlia, (t/n) (tuo/cognome).

Termino la lettera firmando con il mio nome. Lo porto al piano di sotto e lo attacco sul frigorifero con un magnete.

Ora dobbiamo trasportare i nostri pesantissimi bagagli. Dannazione, sembra che dentro queste valigie ci siano le roccie.

Abbiamo viaggiato prendendo un taxi e ci è voluto quasi un'ora per raggiungere la destinazione. Quando siamo arrivati, non avrei mai pensato di vedere così tanti partecipanti. Credo che siano in circa cinquanta persone.

Pago l'autista, usciamo dalla macchina e ci dirigiamo sul bagagliaio per prendere le nostre valige, che sono troppo grandi per starci completamente dentro.

Appena le appoggiamo a terra, il taxi ci lascia e io inizio a piagnucolare.

"È pesantissimo... La mia schiena si spezzerà in due." Mi lamento.

Nami mi lancia un'occhiataccia.

"Te lo avevo detto, sei troppo debole." Ti afferma.

Andiamo alla panchina più vicina per sederci e far riposare il nostro corpo mentre aspettiamo il trasporto.

Inizio a sentire il mio volto cominciare a sudare a causa del caldo. Quindi prendo un fazzoletto e i cosmetici dal mio zaino, per asciugare il sudore dal mio viso e mi trucco in modo di sembrare migliore e meno unta. Nami fa la stessa cosa.

Dopo improvvisamente qualcuno mormora qualcosa e ridacchia. Sembra che ci stia insultando.

"Sembra che ci sono due Barbie qui al campo di addestramento!" Una ragazza dice ridacchiando con gli altri.

Ho sentito chiaramente la sua frase e smetto immediatamente di truccarmi, sono sicura che ci stanno insultando.

Così alzo lo sguardo sullo specchietto del trucco e scruto rapidamente girando la mia testa per cercare quei idioti.

In mezzo alla folla, vedo una ragazza dai capelli verdi brillanti e gli occhi di giallo topazio, ridacchiare con altre persone continuando a fissarci. Ovviamente, è una di quelle che ci sta insultando.

Faccio per alzarmi e per dare a loro una bella lezione, ma all'improvviso Nami mi afferra il polso e mi tira indietro sulla panchina.

"Ignorarli, (t/n). Peggiorerai le cose." Dice Nami continuando a truccarsi.

Sospiro. "Hai ragione."

Dopo alcuni minuti, arriva il bus, pronto ad accompagnarci alla nostra attuale destinazione (il campo di addestramento del Nuovo Mondo).

Portgas D Ace X Reader (Modern!)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora