Fair as a star, when only one
is shining in the sky.
(W. Wordsworth)
Quattro anni.
Da quel tragico sette di luglio erano trascorsi ormai quattro anni: quattro anni in cui chi si era trovato nel bel mezzo della battaglia campale tra angeli e demoni aveva combattuto contro la paura, portato e finalmente smesso il lutto per i cari che aveva perso, imparato a convivere con le creature che li avevano protetti durante quella guerra che non era mai stata degli umani.
Sebbene non li avessero più visti, gli umani sapevano che gli angeli erano ancora tra di loro: alcuni ne percepivano la presenza in modo istintivo ma certo, altri si limitavano a fare supposizioni. Ma di ali variopinte, non se n'erano più scorte.
Serena Gabrielli apparteneva a un'altra categoria ancora: quella di chi aveva la capacità di distinguere con assoluta certezza gli angeli dagli umani.
Quel giorno, così come accadeva sempre dal lunedì al venerdì, la diciottenne scese dall'autobus e macinò a passo di corsa i metri che la separavano da casa, lo zaino stracolmo che le saltellava sulla schiena: aveva da poco iniziato l'ultimo anno delle scuole superiori, e la maturità incombeva. Giunta finalmente nell'appartamento in cui viveva con sua madre e sua sorella, Serena lasciò cadere sul pavimento lo zaino e si diresse in cucina.
«Ciao ma'» salutò sbrigativa mentre frugava in un armadietto: ne tirò fuori un panino e gli diede un morso senza neanche premurarsi di farcirlo.
«Ciao amore». Sua madre le si avvicinò e le baciò i capelli. «Com'è andata a scuola oggi?»
«Bene» rispose vaga la ragazza, continuando a masticare. «Certo, se i professori la smettessero di ripeterci che siamo a una svolta fondamentale della nostra giovane vita e pensassero a insegnare invece che a terrorizzarci, andrebbe anche meglio!»
«Hanno ragione» la redarguì Marta, severa. «La maturità è una tappa importante per voi ragazzi, segna la fine di un'era... a proposito, hai deciso a quale facoltà ti iscriverai, dopo l'esame di Stato?»
Quello era un tema che stava particolarmente a cuore a Marta: da quando Silvia, la maggiore delle due ragazze, si era iscritta alla facoltà di Medicina e Chirurgia, Serena non aveva più avuto un attimo di pace, con sua madre che le chiedeva un giorno sì e l'altro pure quale facoltà avrebbe scelto. Se avesse saputo che Serena non aveva nessuna intenzione di frequentare l'università, come minimo le sarebbe preso un colpo.
«Non lo so ancora, ma'. Ho un sacco di tempo per pensarci» replicò la ragazza.
«Tra meno di un anno avrai terminato le scuole superiori» le fece notare sua madre. «Non hai così tanto tempo!»
Serena era già stanca di quella conversazione. «Vado a studiare, ci hanno assegnato un mucchio di roba per domani» tagliò corto. Diede un bacio frettoloso sulla guancia di sua madre e uscì rapida dalla cucina, decisa a sfuggire alla donna.
«Io torno al lavoro, ci vediamo stasera!» la inseguì la voce di Marta lungo il corridoio.
«Okay!» urlò sua figlia in risposta, sentendosi un po' in colpa: da quando suo padre era morto, sua madre si era rimboccata le maniche per far sì che a lei e Silvia non mancasse nulla. Certo, c'era la pensione che sarebbe spettata al loro padre, ma anche così non era abbastanza. In momenti come quello, in cui pensava a come sarebbe stata delusa sua madre una volta scoperto che la sua figlia minore non avrebbe frequentato l'università, Serena si sentiva tremendamente cattiva e ingrata. Eppure, non poteva farci niente: non le interessava continuare a studiare, né trovare un fidanzato, sposarsi e avere dei figli. E non dipendeva solo dal fatto che era ancora giovane: aveva altri progetti per la propria vita, progetti nati quattro anni prima, quando suo padre era morto e lei si era trovata invischiata in quella guerra assurda tra creature sovrannaturali.
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Arcana Imperii
Paranormal[The Equilibrium saga - Volume II] (Si consiglia di leggere Aeternus prima di iniziare questa storia) Quattro lunghi anni: tanto è servito agli esseri umani - e in special modo agli abitanti di Roma - per tornare alla normalità dopo la guerra tra an...