L- death note #2

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Presi il bigliettino in mano e lo aprii.
Dentro c'erano scritte tre ricette, tutte di dolci estivi.
Affianco alle istruzioni su come preparare il "dolce perfetto" vi erano anche delle immagini.

Lessi a bassa voce quello che c'era scritto.

"Zuccotto variegato all'amarena"

"Millefoglie chantilly e nocciole"

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"Millefoglie chantilly e nocciole"

"Millefoglie chantilly e nocciole"

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"Torta mousse alle nocciole"

( (t/r) = tipo ricetta)––––––––––––––––––––––––––––––

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( (t/r) = tipo ricetta)
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Senza pensarci troppo optai subito per (t/r) e mi accorsi in un secondo momento di un altro bigliettino che indicava proprio dov'erano gli ingredienti della ricetta che avevo appena scelto.
Non c'era dubbio, Ryuzaki era stato qui...
Sospirai pensando che ormai lui sapesse veramente tutto su di me.
Avevo abbastanza tempo per preparare il mio piatto di pasta e per finire il dolce, che sarebbe stato pronto per la mia prossima pausa.

Dopo essermi gustata il mio piatto e dopo aver finito il dolce mi rimisi al lavoro, e non staccai un solo attimo il mio sguardo dallo schermo del computer finché non cominciò a squillare il telefono.
"Sì?" risposi
"Penso che il dolce sia pronto ormai" disse Ryuzaki dall'altro capo della linea.
"Lo penso anch'io" dissi controllando l'ora nello schermo
"E allora?" dissi poi
"Beh, mi sembra solo che ti fosse venuto bene quando l'hai preparato e volevo averne la conferma ora" rispose lui.
"Ora sto lavorando, penso che controllerò dopo.." dissi io rivolgendo un saluto alla telecamera.
"No! Cioè, puoi anche andare a controllare adesso, non mi dispiacerà..." rispose.
Io sorrisi ricordandomi del suo punto debole per i dolci, così provai a stuzzicarlo un po.
"Perché non vieni tu a controllare?" gli chiesi prendendo ad intrecciare col dito il cavo del telefono.
"Arrivo." disse solo, lasciandomi alquanto sorpresa.

Prima che però potessi avere una qualsiasi risposta pronta sentii a bussare alla porta.
Veramente era venuti qui a controllare come avevo preparato il dolce?!
No, non poteva essere vero...
Andiamo...

Rimasi come incantata a fissare la maniglia prima di sentire di nuovo un pugno che, senza troppa forza, continuava a battere sulla porta.

Mi avvicinai con cautela e guardai dallo spioncino.
"Ryuzaki!" dissi sottovoce
"(T/n) sono io!" disse lui dall'altra parte.
Girai la maniglia e in un attimo mi ritrovai davanti al famoso detective.
"Ma... sei venuto davvero?" chiesi ancora incredula.
"Sì, con permesso..." disse lui entrando nella stanza.
Si diresse subito verso il frigo e ne tirò fuori (t/r), la posò sul tavolo e aprì il cassetto delle posate dal quale tirò fuori un coltello.
"Aspetta!" dissi io che fino a quel momento ero rimasta in silenzio.
"Mh?" fece lui voltando lo sguardo verso di me.
"Non sarai tu a tagliarlo" dissi con decisione incrociando le braccia.
Lui mi guardò leggermente sorpreso e mi porse il coltello di tutta risposta.
Io lo afferrai e mi preparati per tagliare la prima fetta.
"Non si fa così" lo sentii dire.
"Che c'è?" chiesi voltandomi
"Lo stavi per tagliare nel modo sbagliato, così ne rovini il sapore" rispose.
"Ma che... Come dovrebbe andare a rovinare il sapore scusa... Anzi, no, non lo voglio nemmeno sapere" dissi riposizionando il coltello sopra il dolce.
"Sbagli ancora" disse lui.
"Bene, allora tagliarlo tu visto che sei tanto bravo" dissi riconsegnandogli il coltello ed indietreggiando per lasciargli spazio.
Lui tagliò la prima fetta con decisione ed ammirò per un momento come era venuto perfetto.
"Ora faccio io" gli dissi prendendo un piatto e mettendovi la fetta, per poi prendere l'intera torta e rimetterla in frigo.
"P-perché l'hai messa via?" mi chiese con sguardo perso e vagamente deluso.
"Eri venuto per vedere com'era venuto il dolce, ora puoi anche andare, giusto?" gli chiesi prendendo una forchetta e posandola sul mio piatto.
"N-no, aspetta, per sapere come è venuto devo anche assaggiarlo prima" disse lui muovendo vistosamente le mani.
Io lo guardai con aria di sfida.
"Quindi un pezzettino ti basterà, no?" chiesi.
"M-ma..." disse lui.
"Questo è il minimo dopo che hai osato interessarti alle mie ricerche durante il mio tempo libero" risposi facendo roteare la forchetta.
"Ah, a proposito, hai scelto quello blu alla fine?" chiese come se niente fosse accaduto.
"Eh?! Comunque... Non dovresti saperlo da solo, scusa?" chiesi guardandolo leggermente offesa.
"Nessuno dei due, vero?" chiese lui avvicinandosi.
Io abbassai lo sguardo.
"Facciamo così... Io ti procuro un vestito e tu in cambio mi lasci una fetta del tuo dolce" disse.
"Come? N-non posso accettare..." dissi io sottovoce.
"Il vestito è questo qui"
Disse tirando fuori una foto dalla sua tasca dei pantaloni e porgendomela.
"Cosa?! Starai scherzando vero?!"
Urlai notando il tipo di vestito che mi aveva proposto.
Era un...
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(Oppure)

(Io all'inizio pensavo che quest'ultimo vestito costasse poco, o almeno, non troppo visto che non aveva nulla di estremamente particolare, e poi ho scoperto che visto che è un vestito ted baker, costa sui 259 €Emm

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(Io all'inizio pensavo che quest'ultimo vestito costasse poco, o almeno, non troppo visto che non aveva nulla di estremamente particolare, e poi ho scoperto che visto che è un vestito ted baker, costa sui 259 €
Emm...oke....)

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"Un simile vestito non è nemmeno lontanamente paragonabile ad una torta!
fatta da me tra l'altro..." dissi abbassando lo sguardo.
"Hai ragione" disse lui.
"Un semplice vestito non si può paragonare a qualcosa fatto da te, non ne è all'altezza" affermò guardandomi con uno sguardo stranamente dolce.
Io arrossii di colpo dopo questa sua affermazione.
"Però... Se ti va... Potrei anche aggiungere una piccola cenetta a quel vestito..." disse avvicinandosi.
"M-ma..." riuscii a dire percependo un calore intenso provenire sia dal mio viso che dal mio petto.
"Verresti?" mi chiese poi.
"I-io ecco...s-sí" dissi.
Lui mi sorrise e, avvicinandosi maggiormente, mi diede un lieve bacio sulla guancia.
"Ti aspetto sabato sera allora...
Non vedo l'ora di vedere come ti starà il vestito..." disse afferrando il piatto con la fetta di dolce che avevo in mano.

Sentii i suoi passi mentre si dirigeva verso la porta ed io che non riuscivo a fare nessun movimento mi limitai a stare ferma senza dire una parola.
"Ah, comunque, il tuo dolce è davvero buonissimo (t/n)!" disse prima di chiudere la porta.

Non mi mossi, solo...
A quella frase sorrisi, tornando a guardare quel bigliettino, che ancora si trovava sopra la penisola, che aveva fatto iniziare tutto....

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