LEI

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si chiamava Diletnis, per gli amici dile. Era estranea alla guerra, si era solo addestrata per combatterla, senza nemmeno sapere per cosa combattesse. Lungo tempo di addestramento era stato il suo passato, in quanto donna le era stato insegnato come manipolare il prossimo, come accoltellarlo alle spalle quando questo le avesse scoperte; le venne insegnata l arte dell' inganno e le venne insegnato il piacere della vendetta. Aveva capelli scuri e lisci, arrivavano più o meno alle spalle, venne affidata ad una piccola milizia il giorno prima Di una delle guerre più grandi che fossero mai state scatenate. Il giorno precedente all' inizio fu da lei sfruttato per conoscere i suoi compagni di battaglia; tra tutti ve ne era uno, con occhi scuri continuava a fissarla, con anche una ciocca di lunghi capelli bianchi che copriva in parte il viso del Cavaliere. Prima che lei riuscisse ad avvicnarlo, lui si incamminò con impazienza verso di lei. "Il mio nome è AleS" "Oh, piacere mi chiamo Diletnis, Dile se preferisci"
"Sembri molto giovane, perché affronti questa guerra?" "Non lo so, non mi è stato detto, ma lo faccio anche per me stessa, per potermi dimostrare all' altezza dei miei compagni; lo trovi forse stupido per una ragazza?" "Si... O NO NO NO NO, figurati, anzi ti stimo per questo, potremmo allontanarci da orecchie indiscrete?" " come vuoi; lassù nessuno ci disturberà ehm... AleS"
-Diletnis-" parlammo a lungo, posò la sua testa sulle mie gambe; mi parlò delle sue esperienze in battaglia, dei banchetti della vittoria; mi parlo anche senza troppa vergogna delle fanciulle con cui aveva giaciuto per festeggiare le varie vittorie. Mi piaceva, ma come potevo essere alla sua altezza? Io poi che non avevo neanche mai affrontato una guerra. Quello era il mio ultimo giorno e lo stavo trascorrendo con un ragazzo che nemmeno conoscevo, eppure già amvo sinceramente e profondamente. La pace prima della tempesta, la stavamo vivendo mentre soffiava il vento; il nostro ultimo giorno, poi ci sarebbe stato il paradiso per confessarci ed amarci"- nel mentre erano presi nel parlare, un messaggero arrivò e con aria inquisitrice indicò la ragazza "ella non prenderà parte al vostro massacro aha" si congedò con il ragazzo come compagni d arme, ma un desiderio implacabile le salì lungo la spina dorsale fino a raggiungere ed irradiare il cuore, abbandonò la posizione di inchino e si lanciò tra le sue braccia per abbracciarlo, sapeva che probabilmente non lo avrebbe più rivisto; stava per avvenire l inferno e lei sarebbe stata solo un impotente spettatrice, che avrebbe visto la morte dall'paradiso anziché negli occhi sul campo di battaglia.

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