#Sfogo

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Quella sensazione di inferiorità, di essere di troppo, di non essere abbastanza.

Quella frustrazione, il risentimento, la voglia di sparire e mandare a farsi fottere tutto.

Ogni giorno c'è qualcosa che ti porta a star male, magari un messaggio, una persona che odi con tutta/o te stessa/o, o magari semplicemente il tuo riflesso nello specchio.

La mattina ti alzi pensando che sarà un'altra giornata senza di lui/lei al tuo fianco, magari per colpa della distanza, ti ripeti che non lo/la meriti, che sei solo spazzatura, e che da tale prima o poi ti getterà via.

Oppure non hai ancora il/la ragazzo/a, e pensi che non ce l'avrai mai, perchè d'altro canto "ma chi lo/la vorrebbe mai uno/a come me!?".

Dopo aver fatto colazione, o esser stato/a a digiuno perchè "devo togliermi questi maledetti chili di dosso che mi rendono una balena spiaggiata", vai a lavarti il viso e i denti, e dopo aver finito ti guardi allo specchio per vedere il tuo aspetto esteriore.

"Che merda, ma come fa ad amarmi?"
"Non riuscirò mai a piacergli"
"Faccio schifo"
"Sono una merda"

Sono solo alcuni dei pensieri che hai avuto quotidianamente guardandoti allo specchio, piccoli pensieri che, però, fanno male.

Apri l'armadio, ed il caos più totale prende il sopravvento sui tuoi vestiti, tutti in perenne disordine.

Prendia una maglietta e dei jeans a caso, senza badare all'abbinamento dei colori, poi cerchi la tua felpa preferita, che puntualmente tua madre avrà messo a lavare.

Cacci dall'armadio una felpa quasi nuova, lasciata li, a marcire insieme alle altre, perchè in fondo, non te ne fai niente di tutte quelle felpe se hai la tua preferita.

Magari è la felpa che hai fregato dall'armadio di tuo padre l'anno scorso, oppure è quella che ti ha regalato il tuo ragazzo, o la/il tua/o migliore amica/o, o potresti averla comprata con i soldi che ti dava la nonna.

Non è una felpa qualsiasi, ma è la TUA felpa, magari con qualche filetto che fuoriesce dalle maniche, un po' vecchiotta e con qualche graffietto, ma a te piace così com'è.

Vai in bagno a cambiarti, magari ti scappa anche una doccia al volo per rinfrescarti, che siano le idee da rinfrescare o il corpo non importa, ne hai bisogno.

Riprendi a guardarti allo specchio, ti guardi e ti giri per vedere come sei, per poi ripeterti mentalmente che, peggio di te, non ci può essere nessuno sulla faccia della terra.

Prendi lo zaino e vai verso la fermata del treno, o dell'autobuss, o magari te la fai a piedi, dirigendoti in quel plesso scolastico che, secondo me, Dante avrebbe dovuto aggiungere come cerchia infernale nel primo canto: L'inferno.

Ti fermi a pochi metri da quell'edificio, sono ormai due settimane che vai a scuola e non ti sei ancora abituata/o, e oggi proprio non hai voglia di andare a scuola, quindi ti giri, e te ne vai al parco.

Apri lo zaino in cerca del clipper e delle sigarette, trovi tutto nella tasca nascosta che usi di solito per la merenda, ne prendi una, la porti alle labbra ma non la accendi.

Inizi a pensare alla tua vita, a quanto sia difficile per te andare avanti, a quanta voglia hai di farla finita, e ai modi per morire, ma poi ti riprendi e accendi quella sigaretta, fumando i pensieri e la tua vita insieme ad essa.

Sfoghi di una vita complicataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora