Lo so che rompo le balls sempre ad inizio capitolo, però siccome aggiorno una volta ogni mille anni, vi ricordo alcune cose.
La storia si svolge durante il campionato 16/17, siamo a Marzo più o meno.
9
L'indomani mattina, dopo aver ignorato Paulo per tutta la sera trovando ogni scusa possibile per aiutare sua madre, sul suo lato trovai una rosa rossa e un bigliettino "perdòname".
Lo avevo già perdonato per avermi mentito ma il mio cuore aveva bisogno di tempo per perdonargli di non essere innamorato di me.
E' difficile provare ad aver un rapporto normale, quando non è così.
Paulo non c'era e la cosa mi sollevava.
Mi alzai, feci il letto e sistemai la sua stanza, pure le cose fuoriposto di Paulo. Era così incasinato.
«Buongiorno, Lene.» Adoravo come gli spagnoli e gli italiani pronunciavano il mio nome. Per loro non c'era nessun problema con le altre lingue, tanto le cose le leggevano sempre con il loro accento.
Il mio nome si pronuncia /Aer'lin/ ma le mi chiamava tranquillamente Arlene.
«Buongiorno- mi guardai intorno- Paulo?»
Mercedez mi disse di guardare fuori «Gioca ogni mattina con il figlio del vicino quando è qui a Torino, lui non può giocare a calcio a livello agonistico, ma Paulo lo fa sentire importante sempre.»
Sorrisi, aveva un gran cuore.
«Come mai avete deciso di rivedervi a Torino?» domandai afferrando una fetta biscottata.
«Paulo ha detto che non potevi allontanarti molto, perché devi organizzare la festa del diploma e che se succede un emergenza con tutto vuoi tornare a casa.»
Non capii bene quello che mi voleva dire, a causa del suo italiano imperfetto, ma mi sembrava strano quello che mi stava dicendo. Paulo non mi aveva parlato di niente prima e quando mi aveva chiesto di partire con lui non mi aveva chiesto se preferissi l'Italia o l'Argentina. E sicuramente, cosa principale, non era me che voleva portare dalla sua famiglia.
Ero un po' turbata e confusa, ma lascia cadere il discorso. Dopo una chiacchierata con Mercedez decisi di mettere anche io un completino di calcio, dato che non sentivo così freddo, ed andare a correre un po'.
Scesi le scale e raggiunsi in fretta il cortile.
Paulo era lì ed io più lo guardavo più ero innamorata di lui.
Ma giustamente la friendzone non mi avrebbe lasciata.
Dopo quello che era successo con Bradley, questa friendzone non mi aveva mollata. Sembrava una malattia di lunga resistenza che non accennava ad andar via manco con tutte le forze del mondo.
«Buongiorno- mi disse l'argentino- Corsa mattutina?»
Annuii senza dire niente. Non riuscivo nemmeno a guardalo in faccia.
«Comincia ad andare, accompagno il piccolo in casa e ti raggiungo.»
Lo presi in parola, comincia ad andare e correre veloce. Sperando non mi raggiungesse.
*
Seduta sulla panchina del grande parco, vidi di un ragazzo muoversi verso di me. Sperai non fosse Paulo, dalla camminata non mi sembrava lui, comunque. Dovevo affrontarlo, lo sapevo.
Il ragazzo mi passo accanto e il mio sangue si gelò.
«Logan!-urlai «oh mio dio, Logan fermo!» lui iniziò a correre più veloce, ma non si voltò.
Io mi fermai di botto ,cosa stavo facendo? Molto probabilmente era solo l'ennesimo ragazzo che gli somigliava.
Quando perdi una persona rivedi il suo volto ovunque. Soprattutto se hai ancora quella piccola fiamma di speranza accesa negli abissi della tua anima. Spero sempre che varchi l'uscio di casa mia e ritorni a casa.
«Lene!» urlò Paulo. «Si può sapere cosa ti salva in mente?- urlò ancora- ti ho cercata ovunque.»
«Scusa, non avevo realizzato di essermi allontanata così tanto.» Bugia.
«Ti ho sentita urlare in lontananza- disse spiegandosi e mettendo le sue mani sulle ginocchia, con l'affanno- Mi hai fatto morire.»
Risi di gusto vedendolo così morto «Ma tu non sei un calciatore? Questo dovrebbe essere solo il riscaldamento.»
«Perché non inizi a correre prima che ti butto nella fontana?»
Io risi, pensando che stesse scherzando. Ma lui sorrise diabolico ed io mi ritrovai nella fontana in tre secondi.
«Dybala!» urlai.
Lui mi mise una mano sulla bocca, ridendo «Zitta o attireremo l'attenzione»
Diedi un schiaffo all'acqua, incazzata. Perché due persone nella fontana non attiravano abbastanza l'attenzione? Iniziai a dimenarmi cercando di borbottare qualcosa.
«Cosa? Non ti capisco.»
Imprecai in tutte le lingue che conoscevo.
*
Paulo
Entrai a casa sorridendo, fuori era davvero una bella giornata primaverile, ma nonostante ciò eravamo ancora umidi. Lene aveva i capelli arruffati ed il naso rosso. Distrutta.
Mia madre e i miei fratelli ci guardano due minuti prima di ridere e prenderci in giro. Lene li fucilò con lo sguardo ma poi rise, lavandosi le mani e sedendosi a tavola per parlare con i miei cari. Avevo tutto quello che volevo in una sola stanza.
«Allegri mi ha chiesto di raggiungerlo oggi, per l'allenamento, dico.»
Le forchette rimasero sospese in aria prima di scontrarsi con i piatti in modo rude ed improvviso.
Era una bella notizia, ma tutti sapevano che non ero ancora pronta per tornare. Lo sapevo pure io che dovevo lavorare ancora. Ci sono tante cose che ho perso in questi ultimi mesi, come il senso della squadra, l'importanza di giocare per vincere e non per riempire un vuoto nel campo e tante altre cose.
Avevo preso molti vizi, come l'alcol ed il fumo che per uno sportivo non erano proprio favorevoli. Ci stavo lavorando. Ed anche io , come loro, avevo paura che avere tutti quei riflettori addosso, quelle pretese e quelle pressioni avrebbe potuto fare crollare tutto il buono che avevo costruito.
Questo anno di campionato non avevo fatto molto, non avevo fatto niente di buono, andarmene è stata la scelta migliore per tutti.
«Ma ho rifiutato, ho bisogno di tempo.» spostai il mio sguardo su Arlene elei sembrava davvero orgogliosa di me.
Era bello vedere la persona che ami essere orgogliosa di te.
Peccato che lei non ricambiava i miei sentimenti.
Buongiorno, scusate, scusate ,scusate. Sono terribile negli aggiornamenti, lo so. Ma mi farò perdonare.
Come dobbiamo fare con questi due che si amano e non hanno il coraggio di dirselo? Avete suggerimenti? Perché non so nemmeno io come deve andare a finire...... Forse...
Sempre disponibile per idee, cosa vi piacerebbe vedere?
La storia vi sta piacendo?
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Break - Paulo Dybala
Fanfiction«La Joya viene ancora una volta beccata fuori dall'ennesimo locale di lusso - tuonò la giornalista - Agnelli dice basta.» Giorgio spense la televisione «Il problema di quelli bravi è che poi si montano la testa, la Joya mi sa che smesso di brillare...