Star's Birthday || Star VS the Forces of Evil FanFiction

Preparations

<<Come posso aiutarti?>> Chiese al moro, presentandosi nella camera della Principessa tramite il balcone.
<<Innanzitutto...>> Esitò un attimo per paura che qualcosa sarebbe potuto andare storto: dal vivo aveva decisamente più paura di lui, visto che con un passo falso se la sarebbe potuta passare male <<...La stessa melodia su cui abbiamo ballato>> Deglutì impaurito.
<<Blood Moon Waltz, creata apposta per l'evento>> Lo informò incrociando le braccia <<Credo di potertela procurare>>
<<Intendi anche riprodurre la stessa luce rossa?>> Gli domandò il ragazzo-demone.
<<Beh, immagino di sì>> Rispose indeciso, vedendolo già pensieroso <<Ma credo di poterci pensare io>> Lo risvegliò dai suoi pensieri.
Il ragazzo dai capelli castani andò in camera sua a prendere della carta velina rossa e subito dopo corse a prendere una scala nel magazzino fuori casa, per poi avvolgere la sottile carta intorno alla lampadina, la quale luce diventò dello stesso colore.

<<Bene, a quanto vedo hai fatto da solo, io vado a cercare di procurarti il pianoforte, e soprattutto il pianista>> Gli disse Tom, girandosi e facendo per andarsene.
<<Aspetta!>> Marco attirò la sua attenzione, scendendo dalla scala seguito attentamente dallo sguardo rosso <<Mettiti un bel vestito, ci sarai anche tu alla festa>> Affermò sorridendogli e ricevendo -per la prima volta- un sorriso in risposta da parte sua.

Il tempo che Tom andò a prendere l'occorrente per la musica, il quindicenne chiamò -sempre tramite lo specchio dell'amica- anche la migliore amica di quest'ultima, Flying Princess Ponyhead, che lo guardò un po' male quando si trovò davanti il ragazzo invece della Principessa, sembrava che tutti l'odiassero a vista! - Pensò Marco.
Quando la pony e il demone arrivarono trovarono il moro vestito esattamente con lo stesso abito del Ballo -riconosciuto da Tom-, meno la maschera, ma comunque con il sombrero.
Tutto era pronto: la luce rossa -che sarebbe stata accesa soltanto all'inizio della musica, nel frattempo avrebbero utilizzato una seconda lampada con luce di colore normale-, il pianoforte -che era stato trascinato dentro la stanza piuttosto difficilmente- insieme al pianista -che non era altro che quello dell'ultima volta-, gli amici della ragazza -anche se Star avrebbe sicuramente gradito meno la presenza del suo ex- e infine aveva fatto bene in modo che la bionda avesse già il vestito adatto addosso, tutto era stato dettagliatamente organizzato.
Il pianista se ne stava in disparte per il momento, visto che nel frattempo stavano ancora utilizzando la luce normale e il ragazzo moro si era occupato di procurarsi uno stereo con musica moderna da usare come sottofondo per il momento; Ponyhead se la stava spassando a modo suo dall'altra parte della stanza, mentre Marco se ne stava in un angolo -guardando l'orologio di tanto in tanto- ad aspettare l'arrivo dell'amica, quando ad un tratto si accorse di Tom che gli si accostò affianco con le mani nelle tasche dello smoking.

L'adolescente aspettava con ansia quello che aveva da dire la creatura, iniziando a prendere coraggio poichè avrebbe dovuto sicuramente rispondergli; stranamente lo vedeva piuttosto sereno, addirittura con un gentile sorriso stampato sulle labbra, chiedendosi se quello al suo fianco fosse il vero Tom.
<<Sai, dopotutto sei un bravo ragazzo>> Si complimentò, non guardandolo ancora ma sorridendo sempre tra sè e sè, Marco gli rivolse lo sguardo.
<<Hai saputo dare a quella ragazza quello che io non sono stato capace di offrirle>> Iniziò, rivolgendo il sorriso al ragazzo terrestre, che lo guardava ancora con gli occhi un po' sgranati <<Hai saputo gestire tutte le sue "stranezze" senza arrabbiarti; sei riuscito a capirla, accettarla, aiutarla, renderla felice, sei riuscito a diventare il suo migliore amico. Io invece credo di essere troppo impaziente, non ero pronto ad avere una relazione con lei, sono stato frettoloso>> Gli spiegò, sospirando alla parte in cui parlava di sè stesso, ma tornando a sorridere appena vide che il suo "nuovo amico" l'aveva ringraziato con un sorrisetto.