Crying

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<<Sotto banco??
Che vuol dire??>> mormoro abbassando il volto e fissando il banco.
Come dovrei interpretarlo??
Mm, "sotto banco" eh?
Lo ha messo tra le parentesi quindi forse voleva fare una metafora?? OPPURE C'ENTRANO LE PARENTESI TONDE.
LA MATEMATICA! TUTTO QUADRA, PROBABILMENTE GLI PIACE LA MATEMATICA.
È forse un messaggio subliminale? CERTO CHE LO È!
E se invece boh, non è nulla e lo ha fatto perché si stava annoiando?
Beh fors一

<<Fra? Che fai?? Mi avevi detto che stavolta avresti preso appunti e che me li avresti mandati>> mormora Riccardo con un tono quasi scontroso.
<<Mm Riccardo second->>
<<C'entra B?...Di nuovo?>>
<<Mi ha lasciato un altro messaggio sul banco ma non so come interpretarlo>>
<<Fa vedere>>
Si china verso il banco e inizia a cercare la scritta in questione.
<<È questa idiota>> bisbiglio indicandogli il testo che doveva analizzare.
<<Lo sapevo stupida>> borbotta con quel fare orgoglioso che solo lui sa quanto mi dà fastidio.



<<Non c'è molto da dire>> dice titubante il ragazzo.
<<MA COME SCUSA IO NON CAPISCO>>
<<Devi soltanto guardare cosa c'è "sotto il banco"non è poi così difficile da capire, è un messaggio in codice idiota.>>
<<Ah..sotto il banco dici?>>

Chino la testa sotto il banco e cerco in ogni angolo qualche traccia.
<<Comunque non sono idiota era davvero diffici- ECCOLO!>>
<<Che ti avevo detto?>>

Apro come una scheggia il fogliettino accartocciato che mi aveva lasciato in un angolino poco visibile.

<<SONO UN GENIO!>>
<<Cioè?>>
<<Beh, mi ha scritto un sacco di numeri a caso, gli piace la matematica!>>
<<Ehm...Francesca..>>
<<Si?>>
Riccardo ispeziona il bigliettino da capo a piede.
<<IDIOTA TI HA DATO IL SUO NUMERO. VEDI CHE A SINISTRA HA SCRITTO "Chiamami" STUPIDA>>
<<Il suo numero...?




HO IL SUO NUMERO SI PORCA PUTTANA, NON ASPETTAVO ALTRO. AIUTO AIUTO AIUTO CE L'HO FATTA>>
<<Ha risolto il problema signorina? Prego, lo mostri gentilmente a tutti>>
Eh?
Cos?




Avevo praticamente dimenticatato la presenza del professore in classe, e non è la prima volta che succede.

<<OH EHM, in realtà...>>
<<Su non sia timida, venga alla lavagna>>
<<Ah ehm>>
COSA FACCIO ORA?
NON SO NEANCHE COME ABBIANO FATTO A METTERMI 6 IN MATEMATICA DATO CHE NON SO NEMMENO COSA SIA LA SOTTRAZIONE.

<<Fra ti suggerisco io, vai alla lavagna>>
<<Ti prego non fare lo stronzo ignorante e suggeriscimi bene>>
Mi alzo in piedi tremolante e poso il bigliettino sul banco accartocciandolo di nuovo.
Il bigliettino cade per terra e allarmata cerco di raccoglierlo
<<SIGNORINA SI SBRIGHI, LEI SA SOLO PARLARE E FAR INNERVOSIRE LA GENTE, SE ORA NON VIENE QUI AVVISO LA SUA INSEGNANTE E COSÌ L'ANNO NON LO PASSA>>
<<Ma professore sto raccogliendo la matita datemi un minuto>>
<<SONO STANCO DELLE SUE SCUSE VADO A CHIAMARE LA PRESIDE>>
<<No Fra>> mormora Riccardo spingendomi verso la lavagna.
Mi accorgo subito di aver calciato qualcosa e infatti sono preoccupata, spero non sia il bigliettino.
<<Risolva questo problema>> dice il professore con tono severo.

...

Sono ancora alla lavagna, e i miei occhi non smettono di fissare quella pallina di carta,
HO IL SUO NUMERO MA NON L'HO DAVVERO
CHE SITUAZIONE DI MERDA È?!

<<VOI!>>
Sento le parole del professore e faccio un balzo rapidissimo tornando con gli occhi incollati alla lavagna.
<<S-Si? N-non va bene?>>
<<Non lei, mi riferisco a quelle due signorine in fondo, vicino alla finestra, prendete immediatamente quella cartaccia e alla fine dell'ora buttatela nel cestino>>

COME CARTACCIA? IL MIO FOGLIETTINO? MA PERCHÉ? NO. CHE FASTIDIO GLI DÀ? MA QUANTO SONO SFIGATA.

<<E lei riprenda a fare i calcoli>>

Mi guardo indietro e faccio uno strano cenno a Riccardo come per dire "EH FAI QUALCOSA COGLIONE", ma so che non può fare nulla.
La ragazza a sinistra raccoglie la carta e giocherellando con essa inizia a parlare con la compagna di banco.
STAI ATTENTA TROI-


Riccardo sbianca.
Io sbianco.
Il gesso cade per terra facendo un rumore agghiacciante.
Mi sento gli occhi di tutti addosso, ma che mi importa?
Mi si son annebbiati gli occhi, e ora non riesco più a vedere i volti impavidi e stupiti dei miei coetanei
Che fare?
Nulla. Semplicemente nulla.
Scuse? Parole? Piangere? E CHE MI IMPORTA?.....Cosa importa?...
Vorrei solo sprofondare.
È come se anche la mia voglia di vivere sia scivolata via dalla finestra, proprio come il mio bigliettino.

Il disagio di avere un ragazzo rocketDove le storie prendono vita. Scoprilo ora