Cap. 10

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Leggete la zona autrice a fine capitolo *IMPORTANTE*

Plagg's pov
Mercoledì pomeriggio sarei andato a casa di Tikki per scrivere la canzone. Ero davvero emozionato, ora che avevo capito quali erano i miei veri sentimenti per lei, non volevo far altro che riverarglieli.
Tikki era la sola e unica ragazza che potessi davvero amare, lei mi capiva e mi supportava sempre in tutto. C'era feeling tra di noi. Ma non volevo essere frettoloso: avrei peggiorato le cose come con Marinette.
Quel pomeriggio mi curai meglio del solito, feci una doccia e indossai i miei abiti migliori. Visto che si era fatto tardi non ebbi il tempo di sistemare i capelli, ma dato il forte vento di quel giorno, comunque si sarebbero scompigliati.
Decisi di prenderle un mazzo di fiori prima di bussare alla porta.

-C...ciao Plagg!
-Hei Tikki...- la guardai con meraviglia... era semplicemente perfetta! Indossava un vestitino rosso, con scollatura a cuore e lungo poco sopra le ginocchia ed era adornato da una sottile cintura di pelle nera. Come scarpe indossava  delle ballerine nere e i capelli erano sciolti con un'aggiunta di una fascia nera con fiocco di lato.
Mi sorrideva con i suoi occhi azzurri dolcissimi. Avrei fatto di tutto pur di non farla smettere. Lei meritava di essere felice.
-Tikki sei b... bella
-Grazie Plagg- le scappò una risatina.
Rimasi a fissarla per altri due minuti fin quando non uscii da quello stato di trance e le porsi i fiori.
-Per me? Sono stupendi, grazie!- mi diede un bacio sulla guancia.
-Accomodati!
La casa seppur piccola, era molto accogliente. C'era un  salottino collegato con la cucina, due bagni e la camera da letto dei genitori.
-Tikki dov'è la tua camera?
-Ecco vedi... visto che la casa non è molto grande, la mia camera è la soffitta. Ma non ti preoccupare non ci sono fantasmi o roba del genere!- mi disse quando vide i miei occhi sbarrarsi.
-Guarda che io non ho paura dei fantasmi!- le feci la linguaccia.
-Mmh..- fece una risata... musica per le mie orecchie.
-Dai vieni!- così dicendo, salimmo delle scale di legno scricciolanti e arrivammo davanti una porta con su scritto: Do not disturb. Tikki's room
Entrammo.
Wow... era fantastica!
La stanza era rettangolare, aveva da un lato il letto, coperto da lenzuola beige (non so come si scrive sorry) e cuscini di varie forme e grandezze con vicino un comodino sul quale erano accuratamente riposti vari libri e una luce. Avanti al letto c'era un tappeto peloso rosso con una scrivania bianca dove erano collocati il computer portatile, varie penne e foto di lei da piccola con la sua famiglia... che bimba adorabile.
L'altra parte della stanza presentava l'armadio con i vestiti e una libreria. Cavolo si vedeva che amava leggere tanto quanto me.
Ma la cosa che più mi aveva colpito, era che in mezzo alla stanza c'era una sedia con sopra una chitarra e vicino un poggia spartiti (?)
-E questa?
-Questa è la mia chitarra e queste sono alcune composizioni che ho creato
-Wow che bello! Sai io invece adoro suonare il pianoforte.
-Pure quello è un bellissimo strumento. Vogliamo iniziare?
-Certo!

Uffa! L'ispirazione non arrivava!
-Tikki... io non ho idee
-Nemmeno io ora come facciamo!?
-Non lo so...
In quel momento entrò la madre della rossa.
-Ragazzi come va con la canzone??
-Non abbiamo idee signora.
-Oh mi dispiace... sapete quale potrebbe essere una soluzione?
Potreste provare a pensare quali siano le emozioni di quando di balla un lento, quindi amore, affetto... Trovate delle parole che possano in qualche modo simboleggiarli. Capite?
-Grazie mamma ci proveremo.
La signora uscì dalla stanza.
-Allora... vogliamo provarci?- mi chiese
-Si ok. Io penso che l'amore sia l'elemento principale.
Nella camera calò il silenzio.
Entrambi non avevamo avuto esperienze tanto positive sotto questo aspetto.
Potevo provare ad azzardare una domanda...
-Tikki a te piace qualcuno?
-Si...- mi rispose solo.
-Beh che provi quando vedi questa persona?
Lei alzò lo sguardo con occhi lucidi. Mi sorrise e iniziò a parlare.
-Lo vedo sempre a scuola e non riesco mai a concentrarmi sulla lezione, penso solo a lui. Se mi guarda, mi sembra di svenire per quanto sia bello. Sarebbe un miracolo che mi chiedesse di andare al ballo con lui...
-Ora tocca a me- la guardai anche io negli occhi.
-È da poco ma mi piace tanto una ragazza. Prima di venire ho dormito un po' e l'ho sognata: era bellissima, correva con me in un campo di margherite. Con lei mi sento più forte. Lei sa sempre come tirarmi su di morale. Il suo sorriso è la mia forza. Ma anche io penso che sia un miracolo che accetterà di venire al ballo con me.
-Sai una cosa?
-No cosa?
-I pensieri negativi, le brutte sensazioni, i pregiudizi e le nostre paure non possono vincere su di noi!
-Hai ragione Tikki!
-Se vuoi invitare la ragazza che ti piace, fallo! Buttati e rischia!
-Tu sei vuoi accettare il suo invito, accettalo!
-Ok
-Tikki ti andrebbe di venire al ballo con me?
-Si Plagg... Si...
Ormai le nostre labbra erano ad un millimetro di distanza.
La luce che entrava dalla finestra dietro di noi, illuminava i nostri visi.
Un secondo e ci saremmo baciati se non fosse stato per la mamma di lei.
-Ragazzi! Oh... ehm.. Tikki magari se volete trovare maggiore ispirazione potreste uscire a fare una passeggiata.
-Bella idea! Grazie mamma!- le diede un bacio sulla guancia e poi con in mano un blocknotes e una penna mi tirò per un braccio e uscimmo.
Il vento era ancora abbastanza forte ma il Sole era luminosissimo e non c'erano tracce di nuvole.
Eravamo entrambi in silenzio ma soprattutto imbarazzati per quel bacio mancato...
Dopo un po' la tensione si abbassò e presi la parola.
-Ci vogliamo sedere lì?- indicai la panchina di un parco.
-Va bene.
Alla fine ci perdemmo negli occhi dell'altro e niente poteva fermarci.
Le nostre labbra si unirono in un bacio pieno di passione. Le accarezzavo una guancia col pollice e lei mi cingeva il collo con le braccia.
Non mi volevo più staccare, le sue labbra erano una droga.
-P...plagg- aveva gli occhi lucidi e le guance rosse.
-Dimmi...
-Cosa siamo ora?
-Beh... che ne dici di... fidanzati?
-Sisisisisisi!!!!!!!!
-Tikki ti amo
-Io no
-Eh?!
-Scherzo haha dovevi vedere la tua faccia.
Misi il broncio ma poi risi pure io.
-Scriviamo la canzone in base a quello che abbiamo detto in camera mia.
-Ok

Confused feelings   •Miraculous•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora