Monster

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C'è una parte segreta di me che non ti ho mai permesso di vedere
La tengo imprigionata, ma non posso controllarla
Perciò stammi lontana, la bestia è minacciosa
Sento la rabbia e semplicemente non riesco a contenerla

Graffia le pareti, nell'armadio, nelle sale
Si sta svegliando ed io non posso controllarla
Si nasconde sotto il letto, nel mio corpo, nella mia mente
Perché nessuno viene a salvarmi, a porre fine a tutto ciò?

Lo sento nel profondo di me, è proprio sotto la pelle
Devo confessare che mi sento un mostro
Odio ciò che sono diventato, l'incubo è appena cominciato
Devo confessare che mi sento un mostro

Io, io mi sento un mostro
Io, io mi sento un mostro

La mia parte segreta la tengo sotto chiave
La tengo imprigionata, ma non posso controllarla
Perché se la liberassi mi farebbe a pezzi, mi distruggerebbe
Perché nessuno viene a salvarmi, a porre fine a tutto ciò?
Si nasconde nel buio, ha denti affilati come coltelli
Per me non c'è via di fuga, vuole la mia anima, vuole il mio cuore
Nessuno può sentirmi urlare, forse è solo un sogno
Forse è dentro di me, fermate questo mostro.

-Monster; Skillet

*



Jeff's pov

«Togliti dalle palle!» urlavo a mio fratello che preso dalla furia e rancore nei miei confronti, si era scagliato contro di me immobilizzandomi a terra. Odiavo quella situazione, la rabbia montava in me come un vulcano pronto ad esplodere. Io ero il migliore tra tutti, quello più forte, quello che mai sarebbero riusciti a battere, ma la cosa divertente era che ora ero io quello immobilizzato a terra, come se fossi una schifosissima vittima che lottava per la sua vita. Tirai un calcio allo stomaco di Liu, giusto in tempo per fermarlo dallo sferrarmi un pugno. Esso si accasciava in fianco a me, gemendo in dolore e tenendosi lo stomaco. Mi guardava poi con i suoi brillanti occhi verdi, una luce pericolosa in essi, mentre tentava di mettersi a sedere e prender parola poco dopo.

«Figlio di puttana, avrei dovuto ucciderti quel giorno nel bosco» ringhiava mentre con una veloce mossa estraeva il suo coltello dalla tasca del suo giubbotto. Io guardavo la scena divertito da tutto quel rancore e quell'odio che provava nei miei confronti, ci sarebbe stato da divertirsi.

«Tks, e tu pensi seriamente di riuscire ad uccidermi? Apri gli occhi Liu! Una volta ti ho quasi mandato al creatore, chi ti dice che la seconda non vada per il verso giusto?» lo stuzzicavo, io adoravo farlo, mi piaceva vedere la reazione incontrollata che ottenevo, mi piaceva manipolare le mie vittime e i miei stessi sfidanti. Ero scaltro, lo riconoscevo, ma la reazione di Liu mi deludeva assai. Infatti non si era soltanto rimesso in piedi e mi guardava freddamente, come se stava ragionando su un qualcosa di vitale, tanto da non rispondere minimamente al mio schernire. Estraevo il coltello, tenendomi apparentemente calmo ma stando sulla difensiva, in quanto Liu se voleva, era un'abile calcolatore a mente fredda, che non esitava ad attaccare nel momento giusto.

«Non è contro di me che dovrai usare il coltello Jeffrey. Eyeless Jack ci ha messi l'uno contro l'altro per distrarci dal nostro obbiettivo principale, (T/n)» a quelle parole il mio sguardo diveniva vuoto, mentre ragionavo sull'inganno in cui ero caduto. Una rabbia disumana montava dentro di me, come aveva osato? Il grande Jeff the Killer che cadeva in una trappola tesa da un ragazzino senza occhi? No, gliel'avrei fatta pagare, in un modo o nell'altro. Sinceramente di te non me ne fregava nulla, semplicemente quella stessa notte che ti incontravo avevo solo voglia di saziare i miei istinti, si insomma, mi sarei solo divertito per tre o quattro giorni, il tempo che ci mettevo per perdere completamente il mio interesse all'ormai vuoto è rotto giochino. Non provavo sentimenti di rimorso né mi ero mai innamorato delle mie vittime, insomma amore? Quale altro sentimento ripugnante e spregevole! Jeff the Killer non si sarebbe abbassato a provare una cosa viscida come l'amore, sopratutto non con un animale come un'umana. Io con loro mi divertivo soltanto, adoravo sentire le lei vittime urlare, pregare per la loro vita, svuotarsi, piegarsi al mio cospetto. Ma in quel momento il tutto andava al secondo piano, io dovevo vendicarmi, dovevo fargliela pagare al quel demone mancato che tanto si vantava di essere furbo.

Avrebbe conosciuto la vera potenza di Jeff the Killer.



(T/n)'s pov

Eri sdraiata sul tuo letto, incurante della grande ombra nera che si trovava proprio si piedi del tuo letto, che ti scrutava attentamente. Nelle tue orecchie risuonava la tua canzone preferita, mentre tu la canticchiavi a punti con tono alto e altri sussurrandola. Ti stavi addormentando lentamente, tranquilla nel tuo letto, almeno fino a quando non hai sentito delle braccia circondare la tua vita. Hai spalancato gli occhi in paura, sbattendo più e più volte gli occhi per mettere a fuoco la sagoma che si stagliava su di te, immersa nell'ombra della tua stanza non illuminata. Hai iniziato a fomentarti quando davanti ai tuoi occhi si era presentata una figura con la maschera blu, completamente piatta se non fosse stato per due grandi buchi che dovevano fungere per gli occhi, i quali mancavano e da essi usciva un costante flusso di lacrime nero pece. La pelle del ragazzo era grigia, la potevi vedere grazie allo spostamento della maschera sul suo volto, notando anche un agghiacciante sorriso. Essendoti documentata e successivamente essendo diventata una fan delle CreepyPasta, lo riconoscevi come Eyeless Jack.

«Ciao bambola, tu verrai con me» ti sussurrava all'orecchio, per poi avvicinare le sue labbra al tuo collo. Tu intanto, ti dimenavi nella speranza che i tuoi genitori sentissero il trambusto e venissero a controllare, ma per tua sfortuna nessuno arrivava. Jack, intanto, ti aveva afferrata saldamente per i fianchi nonostante il tuo lottare. Esso continuava anche a lasciare dei lievi ma ossessivi baci sul tuo collo.

«Ti prego, lasciami!» urlavi, nel tentativo di liberarti dalla sua presa ferrea che si stringeva ancor di più sul tuo corpo. Nel mentre staccava anche le sue labbra dal tuo collo, dove aveva lasciato vari succhiotti e avvicinandole al tuo orecchio, mentre tu stessa trattenevi il respiro.

«Urla ancora una volta e i tuoi genitori moriranno, tu verrai con me (T/n) che ti piaccia o no» sentivi solo quelle parole per poi essere presa da altre braccia, braccia estremamente lunghe, dalle mani fasciate fino a metà e dalle lunghe e nere unghie, dopo essere stata avvolta da una nuvola ero pece.



Spazio autrice:

Ecco qui un capitolo, fresco di serata! Ho dovuto aggiornare oggi stesso perché domani avrò molti impegni personali, quindi spero che questo aggiornamento sia gradito!

Come sempre ditemi cosa ne pensate nei commenti e
Da Lively_Spirit è tutto.

Freedom [Dark Story] CreepyPasta X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora