8. the bond

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Se mi avessero detto che un giorno avrei dovuto partecipare ad un meeting fra licantropi dell'alta società, sicuramente io li avrei presi per dei pazzi, se non peggio.

Ed invece eccomi qui, tutta vestita e truccata per questo grande incontro, in cui sicuramente mi sentirò a disagio, tenendo anche conto che io potrei essere la cena della maggior parte degli invitati.

Emily ha passato tutta la mattina a tranquillizzarmi, dicendomi che Daniel non mi avrebbe mai chiesto di partecipare se fosse stato un pericolo per me, e che dovrei cercare di rilassarmio, ma proprio non ci riesco.

Comunque, con una grande spinta di coraggio, ho indossato il vestito blu che mi ha preparato Emily e ho lasciato che la ragazza mi truccasse, cercando di ravvivare il mio viso stanco e deperito a causa del morso e l'antidoto.

Quando mi sono guardata allo specchio non mi sono sentita bella, solo fuori luogo, e continuo a provare la stessa sensazione mentre scendo le scale che portano al pian terreno, dove riconosco subito un Daniel molto nervoso.

E' fermo davanti alla porta, e continua a mangiarsi un'unghia già inesistente mentre guarda con ostinazione fuori dalla finestra.

Si accorge di me solo quando sono a pochi passi da lui, forse grazie al grande udito dei licantropi, e subito sgrana gli occhi, quasi sbalordito.

"Selene," esclama, guardandomi dalla testa ai piedi: stupefatto "ti sei vestita."

Alzo un sopraccigglio, perplessa "Pensavi che sarei venuta nuda?"

Lui alza gli occhi, sistemandosi la camicia dentro i pantaloni eleganti di colore scuro.

E' insolito per me vedere un licantropo preoccuparsi del modo in cui apparirà agli occhi degli altri, ma forse le cose sono diverse quando si tratta della famiglia reale.

"Fammi un favore: per questa sera trattieni il tuo spiccato senso dell'umorismo."

Faccio una smorfia, che subito lo fa sorridere "Farò del mio meglio, ma non ti prometto niente."

Daniel guarda fuori dalla finestra, e subito noto la sua mascella farsi più dura mentre torna a guardarmi.

"Presto saranno qui." Dice, iniziando a sbottonarsi il polsino della camicia "Direi che è meglio marchiarti ora."

Faccio un passo indietro, sgranando gli occhi: cosa ha detto di volermi fare? Marchiarmi?

"Tu non mi farai un bel niente." Sottolineo, e lui ruota di nuovo gli occhi, alzandosi la manica fino al gomito.

"I lupi che verranno qui sono dei reali, e non ti uccideranno solo perchè sono io a chiederlo." Mi informa, seccente come al solito.

"Quindi mi uccideranno?" Chiedo, già pronta a scappare nelle mie stanze, come se fosse sufficiente.

"No." Risponde lui, serio "Ma l'unico modo che ha un umano di sopravvivere qui è quello di dimostrare di appartenere ad una famiglia, o ad un qualche licantropo potente, e i modi sono tre: il tatuaggio del simbolo della famiglia nel caso degli schiavi, l'accettare la richiesta di un lupo di diventare la sua Compagna, oppure il Marchio, che consiste nell'avere un pò del mio sangue addosso, così che tutti sentano che, beh, sei mia."

Ognuna di queste possibilità non è di mio gradimento, sono davvero una peggio dell'altra, ma alla fin fine devo ammettere che l'idea del Marchio è quella più fattibile.

"Va bene." Dico, infine "Marchiami."

Daniel annuisce e, con un gesto netto, lo vedo azzannarsi la mano, lasciando che il suo sangue nero coli lungo il suo braccio.

THE BAD WOLF: the princeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora