5fh Avenue

30) Doc

30) Doc

-Ciao Candy hai impegni domani sera dopo le 18:00?- domandai andando dritta al punto mentre prendevo l'ascensore.

-ciao Ria. Sono libera a quell'ora. Devo organizzare un catering ma mi libero velocemente domani. Che succede?- mi chiese notando l'agitazione nella mia voce.

-ho preso una visita con la dottoressa Burkes e dal momento che ti conosce, volevo che mi accompagnassi da lei- esclamai velocemente mentre le porte si chiudevano facendo scendere l'ascensore.

-perchè hai preso un appuntamento con la mia dottoressa?- chiese ancora incuriosita.

-devo farmi una visita Candy. Ho qualcosa che non va. Sicuramente sarà tutto dovuto allo sballottolamento che ho dato al mio corpo in queste settimane ma ho bisogno di conferme-

-che ti senti? Perché non me lo hai detto prima? Ti prendevo un appuntamento appena tornavi- mi brontolò facendomi sentire una bambina piccola.

-perchè mi sono iniziate le nausee da qualche giorno. Era già successo in passato, specie in Italia, ma adesso non posso mangiare qualcosa che la rimetto immediatamente- ammisi tristemente mentre l'ascensore si fermava per far salire qualcuno al quinto piano.

-allora facciamo così, ti passo a prendere davanti alla People alle 18:00 in punto. Non mi piace questa storia. Dobbiamo vederci chiaro. Scusa se te lo domando, ma Lays lo sa? Perché ho la sensazione che tu stia facendo tutto di nascosto.-

-nemmeno a me piace, per questo ho preso una visita. Per quanto riguarda l'altra cosa la risposta è no. Lui non lo sa. Non voglio che si preoccupi se ancora non so di cosa si tratta. È troppo protettivo e non mi sembra il caso di accentuare la sua iperprotettività.- esclamai uscendo dall'ascensore.

La sentì sospirare dall'altra parte del telefono e lo feci anche io.
Era un discorso contorto il mio ma dovevo mantenere la linea presa. Non gli avrei detto nulla fino a quando non avrei avuto i risultati.

-come vuoi. Ormai ho capito che combattere contro di te è inutile Ria. Mi raccomando allora.-

-Grazie mille Candy. Ci vediamo domani-

-non dirlo nemmeno Ria. A domani-

Abbassai la conversazione e lasciando che i tacchi risuonassero sul pavimento mi avviai verso l'uscita.
Appena mesi piede fuori dalla mia nuova e fantastica azienda, mi lasciai andare ad un sospiro di sollievo. Non riuscivo a crederci che sono arrivata in fondo a questa giornata. Se non fosse stato per l'appuntamento di Bradley, sarebbe stata una prima giornata di lavoro magnifica. Mi piaceva molto l'ambiente e anche se da dopo l'intervento del mio Bello e Impossibile, l'aria era leggermente più tesa, mi piaceva tutto quanto.
I colleghi erano fantastici e avevo legato ancora di più con Ginger durante l'intera giornata. Mi sentivo al mio posto e non vedevo l'ora di tornare domani mattina.
Domani sera invece volevo che non arrivasse mai. L'idea di andare da un dottore mi metteva sempre l'ansia, ma non potevo continuare in questo modo. Soprattutto non potevo sperare che Bradley non se ne accorgesse per molto tempo.
Durante la pausa avevo chiamato per prendere un appuntamento con la dottoressa che curava anche Candice e con cui lei si trovava molto bene. Sicuramente mi avrebbe aiutata a venire a capo di questa situazione.
Svoltai l'angolo ancora nel mondo dei sogni e sgranai gli occhi vedendo una bellissima Porsche che mi attendeva con un altrettanto bellissimo uomo appoggiato con le braccia incrociate. Era di una bellezza disarmante e mi tornarono a mente i mille commenti che soprattutto le mie colleghe avevano fatto quando l'avevano visto entrare. C'era poco da dire sulla sua indiscussa signorilità e la bellezza purtroppo era il suo marchio di fabbrica insieme alla sua testardaggine.

-ciao- esclamai cercando di tastare il terreno per capire se era ancora arrabbiato con me per la storia dell'omissione della nostra relazione nell'azienda.