capitolo due.

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liam's pov
"Chi?" esclamai inavvertitamente. Mi girai per guardare Mason, e la sua reazione era stata più o meno come la mia. Non avevamo la minima idea di chi fosse.
"Theo Raeken sarà il vostro nuovo compagno di classe, e tu Dunbar, lo aiuterai ad integrarsi con la Beacon Hills High School." Quel sorrisetto malizioso continuava ad irritarmi, ma era l'ultimo dei miei pensieri in quel momento. Non ero bravo nei cambiamenti, non ero bravo a scuola, non ero bravo ad integrarmi, e ora avrei dovuto insegnare tutte queste abilità a me sconosciute ad un nuovo ragazzo. Sarebbe stato l'ultimo anno più brutto della storia degli ultimi anni. Chiesi alla professoressa di andare in bagno,e sebbene contraria dato il mio ritardo, mi fece uscire, tanto l'ora era comunque sul punto di finire. Aprii la porta della classe e iniziai ad incamminarmi dal corridoio alla macchinetta del caffè, ne avevo proprio bisogno. Quella camminata nel corridoio fu più lunga di quanto mi aspettassi, ma ne fui molto sollevato, in quanto fu una boccata d'aria dopo quell'asfissiante lista di cambiamenti. Vidi la macchinetta avvicinarsi sempre di più, e quando guardai i gusti da scegliere notai che avevano aggiunto, tra il decaffeinato e l'espresso, il cioccolato. Guardai attentamente la lista delle bevande per essere sicuro di quale bevanda avrei preso e vidi che avevano aggiunto anche il latte con il miele. In un anno avevano cambiato molte cose, ma questa novità era l'unica cosa positiva, un miglioramento diciamo così. Guardai per più di un istante il latte al miele e il cioccolato, non avevo la minima idea di cosa prendere. Ero abituato al decaffeinato, ma ero anche abituato al sapore del miele del burro cacao di Hayden. Decisi di prendere il cioccolato. "Tanto vale cambiare una volta per tutte, no?!" Pensai tra me e me. Presi le monetine dalla mia tasca e le misi nella macchinetta, pigiando il numero del cioccolato. Numero sette. Errore. Immisi di nuovo il numero sette. Errore. Tirai un pugno troppo forte alla macchinetta, me ne accorsi subito perché vidi le nocche delle mie mani insanguinate, faceva malissimo. Mentre cercavo di non dissanguarmi, vidi una mano poggiare un dito in un tasto verde e poi, il corpo della mano, avvicinarsi verso di me. "Riprova adesso, l'ho resettato." Aveva un sorriso molto ampio, ma allo stesso tempo sembrava malinconico. Cliccai di nuovo il numero sette, sentendo poco dopo il rumore della macchinetta. Aveva funzionato. Questo ragazzo, non l'avevo mai visto quindi dedussi fosse del primo anno, mi era stato molto d'aiuto. Mi girai per ringraziarlo, ma non c'era più, o meglio, stava appena uscendo dalla scuola. In quell'istante che mi aveva parlato, ero riuscito a notare solo la sua altezza e la sua voce. Poco più alto di me, aveva una voce rauca, felice, ma malinconica, proprio come il suo sorriso.

Fui risvegliato dai miei pensieri grazie alla campanella di fine ora, così presi la mia cioccolata e mi avviai nell'aula di informatica, con un umore decisamente migliorato. "Quel ragazzo è stato davvero molto gentile, domani se lo vedrò lo ringrazierò." Dissi senza pensarci a voce alta. Non mi vide nessuno, ma iniziai a ridere per la situazione molto comica. Quel ragazzo mi aveva migliorato la giornata, davvero.

Ma a migliorarmi l'umore fu Hayden, rivederla dopo quelle ore mi era servito davvero tanto. Ero uscito dall'aula per ritrovarmela appoggiata sull'armadietto adiacente alla mia classe, e ritrovarmi le sue labbra sulle mie ad una velocità assurda. Ma il bacio non durò che un instante. Scostò le sue labbra dalle mie per ritrovarmi la sua faccia, con espressione alquanto confusa, di fronte la mia. "Perché sai di cioccolata?" mi chiese quasi arrabbiata. "Perché forse ho preso la cioccolata calda alla macchinetta?!" risposi perplesso. "Ma a te non piace la cioccolata, per quanto io ne sappia." La guardai stupito da questa dimenticanza, per lei esisteva solo quello stupido miele. Stavo iniziando ad innervosirmi, avrebbe dovuto migliorarmi la giornata e invece se ne stava lì a frignare su cosa io dovessi bere o no. Decisi però di passarci sopra e risponderle semplicemente con un "hai ragione, ma stavolta ho preso la cioccolata, costava meno". Mentre dissi questa frase in modo molto pacato, notai Mason che mi fissava molto perplesso, almeno lui sapeva i miei gusti, e con un gesto della mano gli feci capire che gli avrei spiegato tutto dopo.

Tornato a casa avevo la testa che mi premeva e non riuscivo a stare alzato. Mi stesi sul divano cercando di rilassarmi ma troppi pensieri della mattinata appena conclusa mi ronzavano per la testa. L'ansia per il ragazzo nuovo, la rabbia nei confronti di Hayden che si era dimenticata il mio alimento preferito. La cioccolata.

"La cioccolata" dissi ad alta voce, per poi alzarmi e andare in cucina, aprire un mobiletto e trovare il rifornimento di cioccolata. Cioccolata al latte, bianca, fondente, al cacao, barrette di cioccolato, cioccolata calda. Optai per la cioccolata calda. Dopo averla bevuta tutta trovai una pace interiore, mi stesi sul letto, per risvegliarmi solo la mattina successiva.

Passarono quattro giorni completamente monotoni fino a che, quella mattina, tutto cambiò. Sarebbe dovuto arrivare questo giorno, e non ero ancora pronto.
La mattinata passò piuttosto velocemente, tranne che per le ultime due ore, un inferno. Era l'ora di matematica, avevo Mason e Sydney dietro di me, ed Hayden sulla mia destra, e il mio banco continuava ad essere vuoto. Mi girai per prendere una cosa dallo zaino e suonò improvvisamente la campanella. Solo che io non me ne accorsi, perché, assolto nei miei pensieri, non mi accorsi che era entrata la professoressa Finch con la supplente sulla sua destra.
"Buongiorno ragazzi." Sobbalzai all'udito di queste due parole. Iniziai a tremare e a serrare i pugni.

"Il nuovo ragazzo è arrivato, ora è dalla preside, ma fra cinque minuti sarà qui, quindi cercate di accoglierlo in modo molto familiare. Intesi?"disse la prof. Finch con quella sua amara dolcezza. "Ora prendetevi un minuto di pausa intanto che Theo Raeken arrivi." Mi girai verso Mason ed Hayden, per prendere un respiro profondo e iniziare a discutere del più e del meno. "Liam, non essere così ansioso, non ci devi mica andare a letto con quello lì" Disse Sydney, sempre con molta gentilezza. "Si, ma sai che ho dei problemi di controllo della rabbia, e sai che non sono bravo a fare amicizie. Ricordate che a Stiles gli diedi un pugno perché sognai che mi rapì e mi legò con del nastro adesivo in una vasca da bagno?! Ecco, non voglio che accada di nuovo." Dissi tutto d'un fiato. Aspettavo una risposta da qualcuno ma nessuno si decideva a parlare, mi stavano fissando e basta. "Che c'è vi siete dimenticati anche questo?" pronunciai furiosamente. "Ehm, Liam, di-dietro di te" disse Mason con un filo di voce. Non capivo del perché di quella paura, quasi avesse visto un lupo mannaro. Mi girai di scatto e non feci nemmeno in tempo di mettere a fuoco il soggetto, che una voce fece verso di me "Ciao ragazzo del cioccolato".

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