MATTINA
"Potreste aiutare la padrona di casa ogni tanto!" rimbeccò la mamma quell'uggioso lunedì mattina. Gli aromi dello sciroppo d'acero e delle uova riempirono la cucina, soffocando l'olezzo di muffa depositato da anni in tutta l'abitazione.
"Donna, solo perché voi 'suffragette' avete rotto le palle per estendere i vostri diritti, non significa che dobbiate proclamarvi regine indiscusse." rispose a tono il papà, tintinnando la seconda bottiglia di birra del giorno, "Avanti, Lupe, aiutami ad abbassarle quella cresta femminista che tiene in testa o altrimenti ci attacca una scopa nel didietro, puahaha!".
Percepii i suoi occhi esaminarmi, un'attesa alla provocazione invana dato che stavo viaggiando nel mio mondo fantastico: un'abitudine consolidata per anni.
Ogni volta che il suo temperamento rasentava l'ironia o l'isteria (caratteri predominanti in questi ultimi mesi, aumentando di pari passo col numero di birre tracannate), entravo nel mio stanzino della mente creato ad hoc.
Da piccolo la mamma diceva sempre che Dio mi aveva donato il Terzo Occhio, centro energetico adibito all'intuizione e alla fantasia, privandomi però dei due fisici per non osservare il mondo avvolto nelle tenebre. Non lo ringraziai mai.
"Sì, sì, ridi pure, tanto quella che porta a casa il pane è la sottoscritta. Sono stanca di sgobbare per ricevere solo ingratitudine. Tira via dal tavolo quella gamba o te la stacco!".
Il papà sbuffò e con un ciok legnoso picchiò il pavimento: "Sono un infermo, Angela, esattamente come Lupe, di nuovo nascosto nel suo guscio perché ha timore della sua stessa ombra. Dimmi, ragazzo, quando imparerai a reagire?".
"Quando la smetterà di fissarsi sulla storia del mostro perché tu, suo padre, continui a tormentarlo!" replicò per me la mamma, con una voce così vibrante e stremata nell'animo che mi inquietò.
Avvertii l'atmosfera farsi più pesante, così discesi del tutto sul pianeta Terra, mentre la voce roboante di mio padre fendeva l'aria: "Tutti i mostri sono umani, donna. E come tali devono cibarsi, è il loro istinto primario. La guerra, oh sì, quella ti fa guardare dritto nell'abisso, ti fa temere i vivi, perché i morti sono come barattoli vuoti, gettati via senza un minimo di pietà. I vivi, invece, con quella luce negli occhi, con quegli artigli pieni di dinamite, sono capaci di tutto se non hanno nulla da perdere. Loro sono gli assetati di sangue e potere, un'ottima combinazione. Lo sai, fui un artigliere della Guerra del '41 e di tutte le altre civili che si sono susseguite fino a pochi decenni fa. Mi hanno privato di una gamba, di un dito, procurato una quantità di lesioni e cicatrici tale da disegnare una mappa di Santo Domingo, ma ciò che ha causato più dolore è la perdita dell'animo fedele a Dio. Ci ha castigato per l'eternità, mandandoci dal cielo non manna ma creature che ti divorano per diventare come loro!".
"Smettila!" tuonò la mamma, lasciando cadere la padella con la colazione ormai fredda.
"È nella Bibbia, quel libro che ti porti appresso e di cui sei ciecamente devota! Durante il Diluvio Universale, nella barca di Noè, gli animali si accoppiarono. L'origine della creatura tanto adorata da Lupe è nata da un incrocio con un coyote e un cane. Si è cibata di tutte le sofferenze umane e ora è tornata, pronta ad accoglierci all'inferno!".
Tremai violentemente, il corpo piegato in avanti pronto a scattare non appena la mente mi avesse nuovamente fatto rivedere il mostro che da 16 anni perseguitava la mia vita; se solo fossi stato un adolescente sano, con amici e una famiglia normale, i racconti da ex veterano di mio padre sarebbero rimasti solo storie, raccontate magari nelle serate di falò e niente più.
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Incubi Notturni
Mystery / ThrillerSanto Domingo, 1988. Guadalupe, solitario ed estroso adolescente ipovedente, è talmente ossessionato dalla figura mitologica chiamata "chupacabra" che fatica a distinguere la realtà dalla fantasia; si ritrova così a compiere numerosi viaggi interior...