Questo sarà un capitolo di circa 1260 parole, mi scuso ancora per essere troppo prolissa anche quando non serve...Buona lettura!
I suoi occhi sembrano ispezionare il mio corpo minuziosamente provando a carpirne qualche particolare, si soffermano per troppo tempo sulla lieve scollatura e questo mi mette fin troppo in imbarazzo, arrossisco e per far sviare il suo sguardo da pervertito anonimo, tossico.
Mi rivolge la parola, finalmente.
"Buongiorno, lei dovrebbe essere la Dottoressa Marzi Ludovica, nuova Pediatra del reparto; io sono Riccardo Roganti, chirurgo del medesimo piano, oggi ho il compito di illustrarle alcune situazioni e regole da rispettare all'interno di questo edificio pubblico, a causa dell'assenza momentanea del Primario Giacomo Pozzi che poi avrà il piacere di conoscere nei giorni seguenti: inizio dicendole che é importante indossare indumenti appropriati sotto il camice che ora le consegnerò con il relativo cartellino di riconoscimento applicato, é severamente vietato l'utilizzo di apparecchiature tecnologiche quali smartphone o tablet, sono importanti puntualità, correttezza nei confronti del personale e dei colleghi di lavoro e professionalità perché qui siamo in un ospedale non in un parco giochi, sia chiaro..." con voce roca elenca informazioni importanti e regole da rispettare.
Dopo aver terminato il lunghissimo papiro, mi porge il vestiario e un foglio contenente orari e tabelle di marcia di tutta la settimana: il turno é dalle 8:30 alle 18:30 dal lunedì al venerdì mentre nel fine settimana é dalle 9:30 alle 14:30.Pensavo sarei rimasta molto piú tempo in ambulatorio per le visite giornaliere, ma non mi lamento, dopotutto sono ancora all'inizio!
"Ovviamente si chiederà perche l'orario della settimana sia così poco esaustivo e scialbo, le rispondo dicendo che in queste prime settimane dovrà dimostrare di risultare idonea a lavorare in quest'ambiente che, le ricordo, é l'ancora di salvezza di milioni di persone; Beh, detto questo le auguro una carriera con i fiocchi perche dai suoi curriculum risulta che sia una donna dalle molteplici qualità ed esperienze." mi porge la mano, gliela stringo con decisione per fargli capire che ci so fare e mi sorride cordialmente.
Che sorriso ragazzi, 32 denti che sembrano sprigionare luce per quanto siano splendenti e bianchi...AZ può solo ritirarsi dalla distribuzione di dentifrici sbiancanti, mi spiace.
Ricambio il sorriso benevola, cerco di scorgere qualche particolare del suo corpo (sono una maniaca nata) ma sfortunatamente é seduto alla scrivania di quello che solo ora, a causa della mia sfacciataggine, capisco essere il suo ufficio poiché vi é una targa dorata incisa con il suo nome e cognome.
Mi dirigo verso l'uscita, sono davanti alla porta, la mia mano sulla maniglia, esitante, quando lui richiama la mia attenzione chiamandomi.
"Ho dimenticato di darle le chiavi del suo ufficio, tenga" mi dice alzandosi e raggiungendomi con due falcate.
Lo guardo e posso subito notare quanto precisa sia la barba rasata sul suo viso che al tatto non penso risulti ruvida e dura ma morbida, liscia, ha le spalle larghe mentre le mani sono grandi e dalle dita sottili, affusolate, prive di qualsiasi anello o fede nuziale pronte ad ornarle."Ludovica, devi smetterla di guardarlo, sembreresti un boxer con la bava alla bocca davanti ad una ciotola piena di crocchette in questo momento quindi smettila !" la mia vocina interiore mi ricorda di non comportarmi in modo strano, anormale e vista la sua saggezza, le do ascolto perche tanto, si sa, ha sempre ragione!
Ah, quanto la odio...
Prendo le chiavi, sussurro un timido grazie ed esco da quello che fino a poco fa era diventato il Paradiso, senza voltarmi.
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Dopo aver domandato dove fosse la toilet ad un infermiere e girovagato all'interno dell'ambulatorio per trovarlo (ho un senso dell'orientamento pessimo), una volta aver aspettato che i gabinetti si svuotassero per poi entrare nell'ultimo in fondo, provo ad indossare il camice e applicando la targhetta con il mio nome e cognome, guardandomi allo specchio e notando quanto sia bello e possieda delle tasche molto ampie nelle quali infilo subito le chiavi del mio futuro studio per evitare di perderle già il primo giorno.
Rimiro il mio riflesso e sorrido spontaneamente perché sono felice di aver avverato il mio sogno!Finalmente mi faró chiamare Dottoressa Ludovica Marzi!
~~~
Ore 20:30.
Dopo aver resistito alla tentazione di sbirciare nel mio nuovo studio, essere ritornata a casa alle 19:00 e aver appena fatto una doccia, sono davanti allo specchio ad osservare la mia immagine riflessa, nascosta solo in parte dalle ultime appannature dovute all'evaporazione dell'acqua depositatasi sulla superficie, che ritrae una me longinea, snella, esile ma dotata di una forza interiore e fisica spettacolare; involontariamente passo le dita affusolate e sottili sul vetro per simulare una carezza, per tranquillizzarmi, per ricordare a me stessa e alla me riflessa che tutto andrà per il meglio.
Indosso l'intimo -reggiseno nero in pizzo abbinato alle mutandine in pizzo anch'esse- , una felpa dai toni rossastri e dei classici blue jeans perché danno un tocco di vivacità in più a questo mio outfit da casalinga disperata e depressa; sto dirigendomi nella mia camera per riposarmi e rilassarmi un po' sul mio caro divano di pelle nera quando, all'improvviso, squilla il telefono.
"Pronto?"
"Ehy Ludo, sono Marta, ti andrebbe di uscire e andare a mangiare una semplice pizza?
Ho finalmente concluso il trasloco e vorrei rivederti...allora, che dici?"Come al solito é sempre la prima ad essere in grado di intavolare un discorso, amo questa sua caratteristica e forse é proprio per i nostri caratteri opposti andiamo cosi tanto d'accordo. Le voglio un bene dell'anima!
"Ehy, mi stai ascoltando?!" mi riprende lei perché io, ovviamente, sono sempre assorta in mille pensieri.
"...." rimango in silenzio, facendo la figura dell'idiota.
"Oh, insomma! É mai possibile che ogni volta che cerco di parlare di qualcosa di entusiasmante accaduto in queste settimane tu non presti attenzione in nessuna occasione? Comunque, per farla breve, vieni o non vieni stasera?" mi domanda lei con calma mista ad eccitazione, come se non mi vedesse da secoli.
"No, May, mi dispiace ma questa sera non posso assolutamente, domani dovró svegliarmi prestissimo perche inizia la mia prima vera settimana in ospedale e perció voglio essere preparata, scusami ancora..." le dico con voce stanca e dispiaciuta, i sento cosi in colpa dannazione!
"Ah, hai ragione, allora se stasera non puoi, ci vediamo domani a pranzo alle 14:40 al bar di Giulio come d'abitudine?"
"Domani é perfetto, ma solo ad una condizione..."
"...'abbuffarci come se non ci fosse un domani', ti conosco troppo bene amica mia!" mi dice ridendo.
"Allora a domani, notte May!" le mando un sonoro bacio e nel farlo immagino che lei lo prenda e lo faccia suo, come una bambina che strappa un fiore da un prato e lo tiene stretto al petto.
"Buonanotte, Dottoressa!" mi augura sogni d'oro con voce soave, mentre mi impegno ad interrompere la chiamata premendo il Tasto rosso.Dio solo sa quanto ami questa ragazza, anche se alcune volte mi fa uscire pazza!
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- Angolo Autrice -Buonasera avidi lettori, come potete aver letto sono riuscita a caricare il capitolo dopo solo un giorno e di questo sono contenta e soddisfatta pienamente di me stessa.
Se volete darmi dei consigli o votare esclusivamente la storia, beh sappiate che siete liberi di farlo! Cerchero'il piu possibile di far diventare discretamente popolare la mia storia proponendola ai followers e agli utenti che seguo e, detto questo, sappiate che mi impegnero'molto per portare a termine questo grande ma piccolo progetto!Bye, Guys
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Quel giorno in cui vidi i tuoi occhi.
ChickLitUna metropolitana di Roma, il rumore delle rotaie e una destinazione accompagneranno la dolce Ludovica Marzi e il frigido e misterioso Riccardo Roganti in una nuova vita, permeata dalla passione e dall'amore travolgente, ricca di sguardi intensi, pa...