Sono di nuovo io, la tua odiosa principessa. Veramente, non li sopporto più. I miei genitori intendo. Soprattutto mia madre: una regina fallita che non fa altro che criticare le persone in quanto inferiori a lei.
Sono andata al centro commerciale con Silvia e ho comprato alcuni vestiti per il ricevimento a casa di ipocriti e saccenti nobili, altrettanto falliti quanto mia madre. Ho acquistato dunque un abito rosso carminio di velluto con una scollatura a "v" abbastanza accentuata e dei dettagli più chiari sulle spalline. Tornata a casa le ho mostrato il capo d'abbigliamento e ha detto che non lo avrei indossato in quanto troppo poco elaborato e riteneva che la marca non fosse valida. Ovviamente lo indosserò quel vestito, non riesco proprio a sottostare alle regole he mi impone.
A proposito della festa... non mi va di andarci. Per due ragioni: perché mi annoio a queste cerimonie e perché devo essere necessariamente accompagnata da un cavaliere. Come già sai io sono un'asociale cronica e ovviamente il ragazzo che ha l'onore di essere la mia prima cotta molto probabilmente mi rifiuterà in meno di un secondo. Secondo il giudizio di Silvia lui mi sbava dietro, ma lei é una che vede troppo lontano e ,diciamocelo, si crea troppi film mentali. Il nome del mio improbabile accompagnatore è Matteo. Ha tutti i requisiti che cerco in un compagno: é alto, ha i capelli marroni e gli occhi marroni e caldi, i più belli che io abbia mai visto. È molto estroverso e ama l'avventura. Ha un anno in più di me ma ogni tanto ci sentiamo al telefono. Non sembra molto invogliato a rispondere ai miei messaggi ma forse è solo un po' impacciato e soprattutto il suo telefono non è molto moderno.
Lo conosco da sempre, siamo migliori amici da una vita ma forse è quello il mio posto.
Il guaio è che sono timida e il coraggio per chiedergli di venire a quello stupido ricevimento non lo trovo da nessuna parte, neanche nell' angolo più remoto della mia anima; scheggiata dalle innumerevoli delusioni che negli anni si sono accumulate.
Silvia ritiene che dovrei proporgli di uscire per poi mettere da parte quel briciolo di buonsenso che mi rimane e chiedergli di accompagnarmi.
Più tardi
Ci ho ragionato. Non so, come d'istinto ho deciso che ha ragione e impugno il mio cellulare. Tremolante digito i numeri che compongono la mia password e scorrendo tra i miei contatti trovo lui: "Mat💗". Lo chiamo. Un senso di ansia si impadronisce del mio corpo e ,dopo un attesa interminabile, una voce mi risponde. Panico. "pronto Liz, cosa c'è?" Decido di optare per un approccio disinvolto, ma al tempo stesso inserisco una nota di agitazione,perché diciamocelo: in questo momento sono tutto tranne che disinvolta."Ehm... mi chiedevo se ti andrebbe di uscire questo pomeriggio, devo parlarti di una cosa." Subito mi risponde in modo affermativo e mi saluta,fissando l'appuntamento per le 16:00.
Sono le 15:30 e ho solamente trenta minuti per essere a dir poco impeccabile. Non mi trucco molto perché credo sia meglio non rischiare, quindi sfoggio un volto con solo un filo di mascara. Indosso un paio di jeans chiari aderenti e una maglia grigia con due rose in prossimità del petto. Quando esco , in ritardo come sempre, lui è appoggiato al muretto situato in fondo al parcheggio del palazzo ed è bello, Dio quanto è bello. Gli vado in contro e mi saluta in tono freddo e timido come al solito, sfoggiando il più bello dei suoi sorrisi.
Lo osservo meglio. I suoi capelli sono come sempre spettinati e le sue guance rosse dal freddo o forse dall'imbarazzo, chissà.
Aspetto un solo istante per pensare a cosa dire ma lui mi ha preceduto dicendomi che sono stupenda. Questa non ci voleva, perfetto ora rossa anche io. Decido che è il momento giusto e butto tutto fuori: "Ehm lo so che siamo migliori amici da una vita, però mi piaci e forse non dovrei neanche essere qui a dirtelo Mat." Faccio per dirgli della festa quando improvvisamente si avvicina a me, le sue labbra mi zittiscono baciandomi. Mi. Ha. Baciata. Le sue mani si posano sulla mia vita e le mie quasi sistematicamente vanno sul suo collo, come se mi stessi appendendo a lui.
"Ti amo, Lizzy e forse questo è proprio il posto in cui dovrei essere adesso." Gli stampo un altro bacio e mi rendo conto che è questo il posto che chiamo casa. Bene ora sono pronta per parlargli della festa. "Ascolta Mat -dico timida- io sabato devo andare ad uno stupido ricevimento a cui devo necessariamente portare un compagno, niente di che solo una stupida cena per ricchi e viziati come mia madre. Ti andrebbe di venire con me?" Okay, forse ce l'ho fatta. Non era così difficile ma ora devo aspettare una sua risposta e la sua faccia non è molto rassicurante. Oddio lo sapevo, sta per rifiutarmi. Aspetto il rifiuto tra 3-2.... "Mh ok. Cercherò qualcosa da mettermi." Cosa è appena successo. Prima mi dice che sono bella, poi che mi ama, poi mi bacia e poi addirittura mi dice che vuole venire? Ora si che sono felice e la mia faccia assume un'espressione da ebete ma è più forte di me e non riesco a cancellare questa espressione dalla mia faccia.
Guardo il mio telefono: 17.30, dovevo essere a casa mezz'ora fa quindi ringrazio e mi congedo. Odio questi modi da principessa, ma è l'abitudine che mi fa parlare così.
Mat preme di nuovo le sue labbra sulle mie ed esclama: "Ci vediamo a scuola." Wow. Come è possibile che a uno come lui piaccia una come me? Non è assolutamente possibile. Ma è meglio così, non amo le cose normali.
Questi sono, riassunti molto brevemente, i fatti accaduti oggi.
Grazie per ascoltarmi, ciao.
Per sempre tua, Lizzy.Ciao a tutti, è da molto tempo che non scrivo un capitolo ma avevo molti impegni. Spero vi piaccia, lasciate tanti voti!❤️😘
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Diario di una Principessa Teenager
Teen FictionCiao, sono Lizzy. Sono una normale ragazza ma c'è una cosa. C'è un titolo che mi tiene legata alle radici della mia famiglia. Sono una principessa e tutto quello che voglio è vivere la mia adolescenza in tutta la sua "normalità".