«E poi?!» Jin si stava agitando contro la sedia della mensa della scuola al racconto di Jimin, che con il viso rosso, frugò nella tasca prima di far uscire un foglietto.
«IL SUO NUMERO?» Il moro alzò notevolmente la voce facendo voltare gran parte degli studenti nella sua direzione. Si scusò e poi tornò con lo sguardo sull'arancione, seguendo i movimenti delle sue mani paffutelle per capire cosa fosse successo.
«Non sa che sono muto. E non so come farglielo capire»
«Diglielo»
«Tu mi prendi in giro»
«Scusami hyung, non volevo dirlo»
«Fa niente»
«Mandagli un messaggio, scrivilo su un bigliettino e consegnalo. È semplice»
Jimin si morse il labbro: non era così semplice invece. Nessuno aveva voglia di ascoltarlo e di perder tempo con lui, ed era per quel motivo che i grandi amici che fino all'anno prima si ritenevano tali, si erano come volatizzati, tutti eccetto Jin. Le reazioni di Yoongi potevano essere infinite: si era comportato in modo molto dolce, Jimin lo aveva riconosciuto, ma dover intrattenere una conversazione con una persona impossibilitata a parlare era complesso e richiedeva pazienza. Non tutti riuscivano a capirlo, nemmeno i suoi genitori.
«Oggi vieni ad allenarti?»
«Non ho molta voglia oggi, probabilmente dormirò e penserò a cosa scrivere a Yoongi per iniziare una conversazione»
«Uhh prendi iniziativa, mi piace» Jin fece l'occhiolino a Jimin che roteò gli occhi rassegnato. La verità era che si vergognava terribilmente a scrivergli, ma d'altronde la voglia di vederlo di nuovo aveva superato ogni cosa.-
Guardò a lungo la sua foto profilo, cercando di nascondere, invano, il sorriso ebete che era nato sulle sue labbra. Pensò a cosa scrivergli, quando le dita corsero da sole inviando il messaggio. Quale inizio migliore se non "ciao"?
Ignorò i messaggi di Jin che esultava per la nuova "conquista" del suo migliore amico.
Ma Jimin non la trovava una conquista: non per forza gli aveva lasciato il suo numero per secondi fini.
Quasi lanciò il telefono quando lesse sullo schermo "sta scrivendo...".Yoongi: ehi ciao! :)
Yoongi: stai meglio?
Jimin: non sono mai stato male ahah, perché?
Yoongi: sei stato esageratamente silenzioso
Yoongi: non mi hai nemmeno detto il tuo nome
Jimin: Park Jimin, e sì, mi vedrai silenzioso per un bel po'.
Jimin: a meno che tu non ti sia già stancato di vedermi (messaggio non inviato)
Yoongi: perfetto, mi piacciono le persone silenziose sai? Sono troppo cortesi per interrompermi quando comincio a parlare senza fermarmi
Jimin: adoro ascoltare la gente, tranquillo :D
Yoongi: allora hai voglia di ascoltare me? :)
Jimin: quando vuoi ;)
Yoongi: il prima possibile allora
Jimin serrò le labbra e divenne rosso come un pomodoro. Voleva rivederlo? Anche lui moriva dalla voglia di riaverlo davanti al proprio viso, e non vedeva l'ora di ascoltarlo. Non era stato del tutto sincero, quando aveva detto che amava ascoltare le persone. Amava ascoltare le persone per cui provava interesse.
E avrebbe ascoltato Yoongi parlare per ore, se solo avesse potuto.Jimin: anche domani, se per te non è un problema
Yoongi: ma quale problema? Mi fa solo piacere
Jimin: oh... ottimo, allora ci troviamo domani?
Yoongi: si, al parco verso le cinque del pomeriggio? Per te è okay?
Jimin: andata
**Spazio Autrice**
Capitolo un po' bruttino e di passaggio, ma più che necessario! Sono sicura che il prossimo non vi deluderà. Buona giornata~
STAI LEGGENDO
whistle [myg,,pjm]
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ❝dove jimin, a causa di un grave incidente, perde quel grande dono che è la voce: a cambiare il suo umore, che dopo l'accaduto è triste e grigio, è min yoongi, che porterà un po' di verde menta nella sua vita❞ 【yoonmin】