Capitolo 7

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Dicembre. Il mese preferito di Jimin. La neve, il Natale, gli addobbi natalizi, le strade illuminate e i negozi aperti fino a tarda sera. Era sdraiato sul suo letto, con un libro tra le mani, quando qualcuno aprì la porta.
«Jimin hai visite» il viso di sua madre, fin troppo simile al suo, sbucò dallo spioncino prima di sparire, e fece la sua entrata Yoongi, con un cappello e sciarpa arancioni, che teneva in mano un sacchetto.
«Ho portato del cibo» disse posandolo sulla scrivania e togliendosi gli indumenti. Si alzò e strinse il suo amico per il collo, toccando la sua guancia così fredda contro la sua.
«Prego» rispose e tirò fuori l'hamburger incartato del Mc Donald's porgendolo al più piccolo.
«Com'è andata la giornata?»
«Nulla di speciale»
«Sono sempre più fiero di aver imparato a capire il tuo linguaggio»
Si aggiustò il caschetto verde e si sedette sul letto: Jin nelle circa due settimane in cui si erano conosciuti, aveva dato lezioni al ragazzo, e ora era abbastanza veloce nel comprendere il più piccolo.
«Ti ho portato anche gli anelli di cipolla»
«Non mi piacciono, in realtà» storse un po' il naso prima di scuotere la testa con decisione, facendo alzare le spalle a Yoongi.
«Più cibo per me» dichiarò iniziando a masticare, prima di indicare il libro aperto sul letto «Cosa leggevi?»
Indicò la copertina di Shining di Stephen King e l'altro alzò entrambe le sopracciglia, sorpreso.
«Bel libro» commentò pulendosi le mani con un fazzolettino, prima di far schioccare la lingua contro il palato.
Rimasero in silenzio a finire la loro cena, e quando Yoongi fece per salutarlo e andarsene, Jimin gli afferrò la manica della felpa tirandolo indietro.
«Stai con me?»
Si guardarono un po' prima che il più grande accettasse, togliendosi le scarpe e chiedendo se avesse un secondo pigiama.
«Jiminie, c'è qualcosa che ti preoccupa? È per questo che vuoi che stia con te?»
L'arancione, che gli dava le spalle, scosse la testa mentre continuava a cercare nel cassetto. Sì, qualcosa che lo preoccupava c'era, e ci aveva pensato per tutta la giornata, quel peso che era riuscito ad alleviarsi un po' solo alla vista di Yoongi era ritornato non appena aveva realizzato che se ne sarebbe andato.
«Tanto lo voglio sapere, ti lascio prendere il tuo tempo» prese al volo i vestiti che Jimin gli aveva lanciato e si cambiò nel bagno fuori dalla stanza. Ripulì il letto mettendo le cartacce e i fazzoletti nel sacchetto, posandolo ai piedi della scrivania e preparò il letto per dormire, mettendosi il suo pigiama azzurro. Gli scappò una risatina appena il suo amico rientrò in camera.
«Sei serio Jiminie?» con un dito percorse tutto il suo corpo, indicandosi. «Pecorelle arcobaleno?»
«Avevo solo questo»
«Mi accontento» alzò le mani in segno di resa e si infilò sotto le coperte, contro il muro. Jimin si avvicinò timidamente, avvolgendo il busto del più grande e affondandoci la faccia contro.
«Lo so che qualcosa non va. Quando vorrai spiegarmelo io ci sarò» accarezzò i capelli morbidi del più piccolo facendo scorrere le ciocche fra le dita. E trasportato da quel tocco dolce, il più piccolo prese sonno, premendo il viso contro il petto del maggiore.

-

La mattina seguente Jimin si era svegliato molto prima di Yoongi, ed aveva perso minuti interi a osservarlo. Dalle sue labbra sottili uscivano leggeri sbuffi, e di tanto in tanto stringeva possessivamente il corpo del ragazzo accanto a lui, strofinando la fronte sulla sua testa. La voglia di chiarir lui il motivo del perché tutta quell'agitazione premeva contro il petto, e l'unica cosa che riusciva a fare pensandoci era piangere. E fu ciò che fece, portandosi una mano stretta a pugno sulle labbra per coprire i singhiozzi, mentre guardava il viso rilassato del più grande che dormiva.

Ero anche tentata di non postare oggi, non mi sento dell'umore giusto. Non mi sono ripresa a pieno da ieri, non so quando riuscirò a metabolizzare il tutto. Però vi lascio ugualmente questo capitolo, scusate se ci sono alcuni errori, lo revisionerò prossimamente nel caso 🌹

whistle [myg,,pjm]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora