2 anni dopo...
Niente era cambiato. Il fresco vento di fine estate muoveva le foglie degli alberi, provocando leggeri fruscii. Gli erano mancate quelle piccole cose, abituato com'era alla vita in città. Il vialetto che lo separava da casa sua non era più sparso di bambini sorridenti con le loro bici. Erano cresciuti, e se ne stavano con i loro cellulari seduti sui marciapiedi, e non facevano più quel gran baccano che lo costringeva a chiudere le finestre anche in pieno Agosto. Posò il borsone preparato di fretta per terra e un primo pensiero lo travolse: Jin.
Voleva riabbracciare il suo amico. Si erano sentiti via Skype o via messaggio, non c'era giorno in cui non si chiamavano. Avvertì sua madre con un cenno confuso e camminò a passi strascicati verso la casa del ragazzo. Aveva un fidanzato, e Jimin voleva assolutamente conoscerlo. Sorrise al ricordo di un Jin sognante che gli parlava dei loro primi appuntamenti, del primo bacio, della prima volta... E subito un nodo nasceva nella sua gola, perché a lui non era capitato niente del genere. Rimosse il pensiero con un colpo di tosse e suonò al campanello, appostandosi davanti al portone in legno di quella casa, conosciuta quanto casa sua.
Fu tutto confuso. La porta si aprì, e nello stesso istante Jin si tuffò tra le braccia del ragazzo, facendolo cadere dai tre scalini. Risero per la caduta e si rialzarono. Il moro toccò il viso di Jimin e passò il dorso della mano sotto gli occhi arrossati.
«Non ci credo che tu sia qui davanti a me per davvero» lo guardò da capo a piedi con la bocca aperta «I tuoi capelli, sei... sei cambiato»
Jimin prese tra le dita una ciocca corvina e la guardò sorridendo.
«Entra, forza! Namjoon è in cucina, vuole conoscerti!» gli prese il polso conducendolo dentro casa. Un ragazzo dai capelli viola scuro e con un paio di occhiali da vista stava leggendo un libro. Al suono dei passi alzò la testa e rivolse un sorriso tutto fossette al nuovo arrivato.
«Tu devi essere Jimin!» si alzò dalla sedia e spalancò le braccia stringendolo dolcemente. «Sono Namjoon, piacere di conoscerti»
Gli strinse la mano con una morsa ben salda e poi prese dalla sedia vicino a lui una borsa a tracolla nera, posando un bacio sulle labbra del suo fidanzato. «Devo andare, ci vediamo domani okay?»
«Certo Joonie»
«Non chiamarmi così» arricciò il naso e trattenne una risata.
«È carino» mormorò Jin. I suoi occhi brillavano mentre lo guardava, come il suo sorriso. A Jimin si strinse il petto e distolse lo sguardo, a disagio.
«Allora» quando la porta d'ingresso si chiuse, Jin portò le mani sulle guance e guardò il suo amico con aria seria «Yoongi?»
Sperava non gli avesse fatto quella domanda. Socchiuse gli occhi e trattenne respiro, poi cominciò.
«Ci siamo scritti i primi cinque mesi, poi...»
«Brutta storia» commentò il moro scuotendo la testa con aria sconfitta. Jimin convenne con lui, e sentì un peso sullo stomaco. Bruciava, gli toglieva il fiato e gli faceva venir voglia di piangere.
«Jimin tutto bene?»
«Non ho mai smesso di amarlo»
Il silenzio regnò sovrano per i successivi due minuti, intervallato solo dai sospiri rumorosi del piccolo, che giocava con l'orlo della tovaglia azzurra sul tavolo.
«Va' da lui» Jin guardò davanti a sé e poi sorrise impercettibilmente «Scommetto che è ancora nel parco dove vi siete conosciuti»
«Sarebbe troppo bello per essere vero»
«Certo che lagni parecchio! Fidati di me, vai!»
«Continui a convincermi per ogni cazzata Seokjin. Ti odio»
gli fece l'occhiolino prima di uscire dalla casa dell'amico. Il parco non distava molto da lì. Il sentiero di alberi gli diede una fitta al petto, mentre raggiungeva la fontana. La guardò, osservò l'acqua che scorreva e come per magia parve che non fossero passati due anni. Si sentiva ancora quel ragazzino diciottenne con mille problemi ed insicurezze, un po' impacciato e che non credeva in sé stesso. Toccò la statua in marmo posta nel centro della fontana, sorridendo. E mentre i ricordi lo divoravano, il suo sorriso aumentava sempre di più, al suono del melodioso fischio che non si era mai dimenticato.Okay anche questa storia è finita ed io non so come ringraziarvi per tutti i voti e le letture che dedicate a ciò che scrivo.
Non è specificato se Jimin o Yoongi si ritroveranno, cosa accadrà dopo e sinceramente è meglio così, lascio decidere a voi il loro futuro.
Grazie di cuore per aver apprezzato Whistle, prossimamente usciranno nuovi capitoli di nuove storie, restate attivi!
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whistle [myg,,pjm]
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ❝dove jimin, a causa di un grave incidente, perde quel grande dono che è la voce: a cambiare il suo umore, che dopo l'accaduto è triste e grigio, è min yoongi, che porterà un po' di verde menta nella sua vita❞ 【yoonmin】