Come se stessi sopra una fune, stavo camminando sul bordo di un grattacielo, tenevo le braccia in alto e gli occhi chiusi: stavo immaginando me e il mio migliore amico Martin ai bordi del tetto della sua casetta in montagna. Durante i weekend di freddi inverni, lui e i suoi genitori, mi invitavano lì e, quando questi ultimi andavano a dormire, noi andavamo sul tetto e guardavamo le stelle durante la luna piena.
Sentivo il vento tra i capelli e i ricordi che riaffioravano nella mia mente.
"Martin, Martin, svegliati!" Dissi sussurrandolo e scuotendolo.
"Mmhh...Rose, cosa vuoi?"
Mi rispose girandosi di lato e aprendo un occhio.
Misi il broncio.
"Martin, ma non te lo ricordi?"
"Cosa dovrei ricordare?"
Sì alzò e si stropicciò gli occhi con le mani, guardandomi.
"Dobbiamo guardare le stelle sul tetto! C'è la luna piena."
"Sshh, cosa urli a quest'ora! I miei dormono. Cosa che vorrei fare anche io e che dovresti fare anche tu. E comunque, la luna piena è domani, non oggi."
"Non è vero..." dissi con la mia solita voce acuta da ragazzina.
"... guarda."
Indicai la finestra che dava proprio sul lato dove si stanziava in quel momento la luna, luminosa come sempre.
"Wow! È bellissima."
Rimase a bocca aperta, alla vista della luna, i suoi occhi ghiaccio rifletterono alla perfezione la luce della luna: sembravano emanare luce propria.
L'ultimo inverno insieme.
Mi scese una lacrima di nostalgia. Mi mancava stare con lui, mi mancava guardare la luna piena con lui.
Perché ho rovinato tutto?
"Ehi ragazzina. Rischi di cadere da lì e farti molto male, molto più male della padella di mia madre."
Presa alla sprovvista, aprii gli occhi di scatto e stavo anche per cadere sul serio, se non fosse stato per Sebastian.
"Stavolta ti ho salvato sul serio, ora sì che mi devi davvero un favore."
Incominciò a ridere.
Non avevo ancora metabolizzato cosa davvero fosse successo in questi attimi. Stavo per cadere da un grattacielo, se non fosse stato per Sebastian, ma se non fosse stato per lui, non avrei mai rischiato di cadere da lì.
"Come minimo un grazie dovrei riceverlo."
Mi mise giù con una grazia eccezionale.
"È a causa tua che stavo per cadere."
Pulii con le mani i vecchi pantaloni del carcere da una polvere che non c'era.
"Lo prenderò per un grazie."
"Come mai sei qui sù? Non mi dire che anche questo grattacielo è il tuo covo?"
"No, ma qui sotto ci abita mia nonna, non la vengo mai a trovare, e una di quelle poche volte che accade, ecco che ti incontro. Che fortuna!"
"Infatti, che culo."
"Adesso puoi raccontarmi la tua storia?"
Alzo un sopracciglio.
"Perché dovrei?"
"Me lo avevi promesso."
"Avevo detto un giorno, non ho specificato quale."
"Sei proprio stronza."
"Cosa ti aspettavi? Una dolce principessa?"
"No, ma pensavo che il tuo essere una criminale fosse tutta una maschera. Del tipo: sono una dura e pazza criminale, ma in realtà dentro di me si trova una ragazza generosa e umile. Capisci che intendo?"
Non credo che abbia veramente capito quanto in realtà ci sia andato vicino, anche se, purtroppo, la ragazza pazza e dura ha preso il sopravvento su quella generosa e umile, eliminandola per sempre. Questo naturalmente, non uscirà mai dalle mie labbra.
"Sì, capisco, però mi spiace deluderti, non ho nessuna maschera, sono così e basta." Conclusi chiudendo il discorso che stava, per me, già superando i limiti superabili.
Vedevo, con la coda dell'occhio, Sebastian che incuriosito mi osservava con la testa piegata di lato, mentre io, con il capo abbassato e i capelli che coprivano molta della mia visuale dello spazio che mi circondava, pensavo alla mia vita distrutta e perduta nel tempo.
"Perché piangevi?"
Sospirai afflitta e alzai lo sguardo al cielo: uccellini cinguettavano e in stormi più o meno grandi, viaggiavano e volavano in quell'immenso azzurro che circondava questo mondo. Mia mamma paragonava gli uccellini nel cielo, alle persone che se ne andavano e abbandonavano questo pianeta; me lo raccontò per la prima volta quando morì mio nonno.
Piangevo, piangevo come non mai, una delle persone a cui tenevo di più se n'era andata, mi aveva lasciato lì, sola. Ero davanti alla tomba di mio nonno, era morto per una malattia al cuore, almeno così avevo capito da mio padre, quando ne parlò con la nonna, davanti alla chiesa.
"Rosie cara, non piangere tesoro."
Mi girai, lì, in tutta la sua bellezza, si trovava la mia mamma.
"Mamma, come posso non piangere, lui ci ha lasciato per sempre, non tornerà più."
Ricominciai a singhiozzare.
Mia madre mi asciugò le lacrime con i pollici e, prendendo il mio viso tra le sue mani, mi sussurrò in modo dolce queste parole, parole che non dimenticherò mai.
"Lui non ci ha lasciato, lui è lì sù, lo vedi?"
Indicò un albero mediamente lontano, dove, al di sopra si trovavano degli uccellini.
"Ma dove? Io non lo vedo."
Rise.
"Come non lo vedi, è lì, tra quegli uccelli."
La guardai sbigottita, sbattendo le palpebre.
Mi accarezzò la nuca sino ad arrivare alla punta riccioluta dei miei capelli rossi.
"Chi ci ama, non ci lascia mai veramente. Lui adesso non è qui, è vero, però ora lui è libero, libero di volare nell'immensità di questo meraviglioso cielo, lui ora è un uccellino."
"Davvero?"
"Sì, davvero."
Sorrise e mi diede un bacio sulla fronte, poi se ne andò.
La guardai andarsene, finché non sparì dalla mia vista, poi, mi voltai in direzione della tomba e vidi poggiata su di essa un uccello; quest'ultimo mi fissò e io feci lo stesso, infine, volo via, insieme agli altri suoi simili.
Alzai la mia manina e salutai in direzione dello stormo, sorridendo.
"Ciao nonno."
Chissà se tra quegli uccelli ora si trovi anche mia sorella e che ora mio nonno e lei volano assieme, guardandomi da lassù.
"Se ti parlo della mia storia, mi prometti che risponderai a delle mie domande e che mi racconterai la tua, di storia?"
"Ehm, okay. Non mi aspettavo una tale richiesta, ma va bene, accetto."
Mi porse la mano e io gliela strinsi.
Era il momento di fare dei passi indietro nel passato.
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Rosemary Blake: Storia di un'assassina
ActionCredete davvero che tutti i cattivi siano davvero così? E credete davvero che i buoni stanno con i buoni? Pensate davvero che l'amore arrivi nei momenti giusti? Oppure vi sorprende? Questa è la storia di una pazza criminale dai rossi capelli e di u...