"Buongiorno bellezza, mi cercavi per caso?" chiedo divertito, avvicinandomi lentamente all'entrata.
Il suo viso è meno truccato, ma riconosco tutto di lei, è Lidia."In realtà cerco degli oreo... puoi aiutarmi?" chiede sorvolando sul mio tentativo di approcciare.
"Certo, seguimi" le faccio strada tra gli scaffali."Come va il viso?" chiede un po' imbarazzata.
Cerca di non guardarmi, continua a fissare i vari tipi di biscotti che ha di fronte."Perché non mi guardi e me lo dici tu?" sorrido amichevolmente, passandole gli oreo.
"Grazie..." sembra non ricordare il mio nome, eppure non aveva bevuto alcolici.
Non ricorda il mio nome, brutto segno.
"And..." dico infastidito.
"Guarda che lo ricordavo, sono in imbarazzo per quello che è successo l'altra sera: per mio marito, per il pugno...".La guardo mentre posa lo sguardo sullo scaffale più basso, sembra davvero a disagio.
"È tutto okay, spero non ti abbia fatto molte storie a casa" rispondo teneramente e la vedo sorridere."No no, per fortuna!".
Eccallà, hanno trombato.
"Ti va se prendiamo un caffè insieme tra una decina di minuti?" azzardo, ricevendo un rifiuto in risposta.
"È solo un caffè e possiamo andarci con la tua amica se preferisci...in fondo me lo devi, mi sono preso un pugno per te" sorrido soddisfatto al mio scacco matto.È combattuta, ma non può dirmi di no.
Così pochi minuti dopo ci ritroviamo al tavolo insieme a Thomas e Tara.
I due flirtano e si stuzzicano abbastanza, mentre io devo avere pazienza.La caffetteria è a due minuti dal supermercato, Thomas ed io ci andiamo da anni; ricordo ancora il giorno dell'apertura: eravamo più agitati dei titolari.
Finalmente un bar nelle vicinanze, così avremmo potuto portarci le ragazze più carine durante la pausa."Volevo farti i complimenti comunque. Non avrei mai pensato di provarci con una donna incinta, e poi arrivi tu", sorrido sorseggiando il mio caffè amaro.
Lidia sorride, non sposta gli occhi dalla sua spremuta d'arancia."Non volevo che Mark ti colpisse, non avrei dovuto accettare di ballare con te".
Ma perché?
Il problema è quel coglione di tuo marito, non sei tu."Io lo rifarei mille volte ancora, e poi tuo marito non sa fare a pugni" rido e noto con piacere che è divertita anche lei.
"Glielo dirò!" ripete tra le risate.La pausa ormai è finita e sono costretto, insieme a Thomas, ad allontanarmi dalle ragazze.
"Questo è il mio numero, immagino che non mi chiamerai mai, però potresti passare al supermercato qualche volta, sai dove trovarmi" le dico baciandole la guancia."Sono sposata,And" mi ricorda pacatamente.
"Lo so, possiamo essere amici però; mi piace passare del tempo con te" sorrido tornando dentro e lasciando che le porte alle mie spalle la tengano lontana da me.
Torno agli scaffali.
Torno alla solita routine, ma questa volta sono più felice, Lidia sarà mia.
Prima o poi."Dai che è incinta, And" cerca di dissuadermi Thomas.
"Non si vede nemmeno un po'" ribadisco prontamente, ma la sua risposta mi mette con le spalle al muro:
"Si, ma la pagnotta è nel forno e prima o poi sarà pronta ad uscire. Non credo tu voglia fare il padre, lasciala in pace così quel bambino vivrà tranquillo con i suoi genitori".Perché cazzo deve avere sempre ragione?
Lidia non è come tutte le altre, mi interessa davvero conoscerla... però potrei rovinarle la vita...
Ho bisogno di scopare.
Afferro il cellulare, quasi vorrei scrivere ad Hannah, ma...
Vada per Daisy.
Forse è meglio così.
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In Your Eyes
ChickLitSequel di Look both ways. Alcune eccezioni sono fatte per confermare la regola: non tutte le rette sono destinate ad essere parallele, a volte si riscoprono incidenti. È tutto scritto nel loro destino.