È arrivato quel momento del anno in cui guardo in faccia la mia vita, stringo i denti e vado avanti.
Vado avanti per i meandri più profondi della città, per i vicoli più oscuri per le vie più impervie della mia testa.
Entro a scuola, guardo in faccia i professori dalla mia maschera di cristallo.
Entro a scuola, guardo in faccia i miei amici con la stessa maschera di cristallo.
Torno a casa, guardo in faccia mia madre
Torno a casa, guardo in faccia me stessa riflessa sullo specchio....
Ed eccole.
Tante piccole crepe, qualche sonoro Crik , e la maschera di frammenta lasciando scendere le lacrime...A quel punto mi chiedo cosa sarebbe successo se non fossi mai nata.
Scivolando di nuovo negli abissi dei miei pensieri cerco di crearmi immagini felici.
Mia madre, mio padre, i miei parenti....mi amano.
Poi mi ricordo di mia madre, cosí delusa e affranta da me
Poi ricordo mio padre, povero di beni per tenermi a casa con lui.E capisco di essere un peso.
Mi voglio scusare di non essere una persona, almeno non più ....
Mi voglio scusare di essere un peso.E allora li rivedo,senza di me ; nella mia testa , vivono in India e fanno mercati vendendo preziose stoffe,pietre e incensi in quel paese che amano tanto. Senza di me sono rimasti giovani e senza di me viaggiano.
E ancora penso ai miei nuovi compagni, senza di me sorriderebbero comunque.
Ormai sono solo un problema...
Non più una persona.
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Depression Carousel
Poetryhai presente quel momento in cui sei triste e ti va di scrivere poesie? no?Si? Bhe, se lo hai presente oppure no: non sono cavoli miei. ma qui ci scriverò tutta la roba che la mia mente elabora quando sono triste, giusto per sfogarmi.