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Chanyeol, a primo impatto, sembrava esser un ragazzo abbastanza solare. Amava uscire, divertirsi, stare in compagnia, ma soprattutto, amava far divertire la gente che lo circondava. E in un modo o nell'altro, ci riusciva sempre. Riusciva sempre a coinvolgere tutti in quella sua piccola bolla di felicità.
O almeno così poteva apparire, sotto gli occhi di tutti.
Ciò che gli altri non sapevano però, era ciò che si celava dentro quell'anima che in sé per sé appariva armoniosa, ma che, al suo interno, era vuota.
Così si sentiva tutti i giorni, vuoto. Una sensazione a cui ormai aveva fatto l'abitudine e il sol pensiero di riuscir a colmare quell'amara solitudine, un giorno, lo spaventava.
Non era pronto, non era pronto a stravolgere se stesso, e lasciare andare, così in fretta, quella che per anni era stata la sua compagna di vita.
Non provava niente dentro per quanto, all'esterno, si sforzasse di essere un'altra persona, e in un modo o nell'altro, si, ci riusciva. Era fin troppo bravo a fingere, a nascondere le sue vere emozioni, si diceva. Ma a quale scopo?
Non lo sapeva bene neanche lui, semplicemente, il vuoto non si può colmare. Un'emozione così forte, così potente, formata dal nulla, dove anche la più piccola speranza, lasciata cadere ormai sul fondo, scaturisce in lui sensazioni di stanchezza; stanchezza di essere ciò che non è, stanchezza di provare, stanchezza di essere, semplicemente.

Da un po' di tempo ormai, amava uscire la sera per fare quattro passi, a lanciare qualche sassolino contro il palo di turno e a riflettere su se stesso. Non faceva altro che riflettere, Chanyeol.
Rifletteva su tutto, tutto ciò che gli passava per la mente in quel momento. E pensava, pensava, si tormentava e non smetteva di pensare, ogni giorno della sua vita, senza rendersi conto di quanto, effettivamente, nel modo più lento possibile, si stesse distruggendo da solo.
Camminava senza una meta, avrebbe camminato finché i suoi piedi non avessero cessato, si ripeteva sempre.
Quella notte però, decise di uscire per un motivo ben preciso.
Aveva sentito alla tv, poco prima, che ci sarebbe stata una pioggia di meteoriti in quello stesso arco di tempo, era solo questione di minuti.
Così, più in fretta del solito, si cambiò velocemente e si incamminò verso la spiaggia. Amava quella spiaggia, lui.
Non ci andava spesso ma la ammirava.
La ammirava per la brezza che ogni notte faceva tremare di piacere anche le foglie degli alberi, ed amava sentire il fruscio delle foglie, quel suono "così incantevole", lo definiva, che gli scaldava il cuore.
Per non parlare di quanto amasse il canto delle cicale e dei gufi che ogni sera, facevano da orchestra e rendevano quel posto ancora più delizioso ai suoi occhi.
Il suono delle onde che si scontravano l'una con l'altra finendo per diventare, dolcemente, una cosa sola.
Ed infine, come non parlare di loro.
Le stelle. Ah, il solo pensiero di poter essere così fortunato da poter ammirare una tale bellezza, lo elettrizzava.
Non aveva mai visto nulla di così bello in tutta la sua vita, e ogni volta rimaneva incantato a studiarle per secondi, minuti, ore.
Quindi, alla notizia, non ci pensò due volte e si precipitò sul luogo.
Come previsto, arrivò prima del dovuto, così si appoggiò su una ringhiera lì vicino e, senza accorgersene, iniziò a pensare, nuovamente.
Era così immerso nei suoi pensieri che non subito notò una piccola figura, avvicinarsi a lui. Quando riuscì a focalizzare l'immagine, quasi gli venne da ridere.
Un ragazzo così minuto e piccolo che indossava, molto probabilmente, vestiti il triplo della sua taglia che, quasi innocentemente, si stava togliendo le scarpe.
Seguì la figura con lo sguardo, e vide come, camminando pian piano nella sabbia ed affondando i piedi come un piccolo bambino, arrivò alla riva e si coricò.
La vista di quella figura attirò l'attenzione di Chanyeol, che, per la prima volta, pensò che magari il cielo non sarebbe stato l'unico spettacolo da ammirare quella notte.

— Spazio Autrice
Non so se questo tipo di storia potrebbe interessarvi ma io ci tengo molto e sto cercando di fare il mio meglio.
Una bacio.
-N

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