Like us. - (chanbaek) (sospesa)

8)•

Si staccarono dopo due minuti, quando Baekhyun sembrava più o meno essersi ripreso.
Si staccarono entrambi con malavoglia essendosi ormai abituati al calore che i loro corpi emanavano mentre i cuori non cessavano di battere, all'unisono, come se l'uno dipendesse esclusivamente dall'altro.
Baekhyun si sentiva più leggero e con un peso in meno e a dirla tutta, sperava di aver trovato in Chanyeol la via d'uscita che tanto cercava, senza sapere che l'altro stesse pensando la stessa cosa di lui.
I loro sguardi si intrecciarono di sfuggita, ed ogni volta era sempre una dolce emozione a colpirli. Una dolce scarica elettrica che penetrava nei loro cuori, nelle loro anime, facendoli impazzire.
E la cosa piaceva ad entrambi, per quanto potesse confonderli ancora di più.
Si sentivano protetti l'uno negli occhi dell'altro, non serviva nient'altro. Sembrava si
conoscessero da una vita, e magari in realtà era proprio così. Non servivano parole di troppo tra loro, i gesti valevano molto più di quanto esse potessero mai essere in grado di esprimere e la loro situazione ne era un chiaro esempio.
A rompere il silenzio fu Chanyeol, che notò di essere ancora in mezzo al cimitero, di notte.
« Ti accompagno a casa.» disse, per la prima volta sicuro si sè.
« N-non c'è bisogno, abito a due passi da qui.»
Baekhyun non era solito balbettare, ma quelle situazioni lo rendevano troppo nervoso e sempre insicuro sul da farsi.
Insomma, non aveva mai avuto nessuno al suo fianco e seppure lo desiderasse con tutta la forza presente nel suo corpo, a nessuno era mai importato di lui. Nessuno si era mai preso la briga di chiedere anche solo un semplice "come stai" per alleviare la situazione o per farlo sentire anche solo un po' meglio, pur sapendo che in realtà, non sarebbe mai potuto stare bene veramente e sentirsi in pace con se stesso.
Ma poi ci pensava, ci rifletteva e capiva che era meglio così, in fondo. Perché si sarebbe dovuto lasciare illudere da futili parole, e da persone che alla prima difficoltà l'avrebbero lasciato lì, solo, ad essere cullato ed accarezzato dalla sua così cara solitudine? Si convinceva che si, in fondo andava bene così.
Ed ecco perché non concepiva il fatto che quando si trovava in presenza di Chanyeol, si sentiva diverso e desiderava passare più tempo in sua compagnia poiché, anche dopo un mese, erano bastati due secondi per riportare tutto esattamente a quella notte.
E soprattutto, erano bastati due soli incontri.
Mentre era avvolto nella sua nube di pensieri, venne riportato alla realtà dalle parole di Chanyeol.
« Non fa niente, è notte ed è molto buio, ti faccio compagnia. »
Abbassò la testa arrendendosi e Chanyeol, cogliendo il significato di quel gesto cominciò a camminare seguito da un Baekhyun che aumentò di poco il passo per stare al suo fianco.
Camminarono in silenzio e lentamente, per godersi quei pochi minuti in pura tranquillità.
Ogni tanto, entrambi, alzavano lo sguardo verso il cielo per dare un'occhiata a quelle stelle che non finivano mai di essere sempre così belle.
Anche le loro mani si sfioravano, per pura casualità, mentre un fresco venticiello si alzava e si posava su di essi, facendoli rabbrividire.
« Siamo quasi arrivati, c-casa mia è dietro l'angolo. » disse Baekhyun, tremando un po'.
« Tieni, prendi questa. » Chanyeol porse la sua giacca a Baekhyun e glie la posò sulle spalle, così delicatamente, quasi avesse paura di toccare e di poter frantumare in piccoli pezzi quella figura così pura che aveva di fronte. Simile ad un angelo, pensava.
Era così bello da toglierli il fiato. Quando si fermava a guardarlo, più attentamente, capiva di non poter fare a meno di quel viso delicato, di quei capelli rossastri che andavano a coprire, con ogni piccola brezza di vento, i suoi occhi, rendendolo ancora più bello. Baekhyun è quel tipo di bellezza che si può incontrare solo una volta nella vita. Quel tipo di bellezza che ti penetra l'anima. Quel tipo di bellezza che ti fa innamorare lentamente e dolcemente, per poi distruggerti.
« No, prendi. » rispose Baekhyun rompendo il contatto visivo. « Avrai freddo e casa mia è a due passi.»
Fece per togliersi la giacca ma due solite mani lo bloccarono « Non mi serve.» disse posando nuovamente e, delicatamente, la giacca sulle piccole spalle del più basso.
« Ho la macchina.» continuò, mentendo.
In realtà, aveva appena realizzato di abitare a qualche isolato di distanza da Baekhyun che, nel frattempo, disse qualcosa che arrivò debolmente alle sue orecchie.
« Grazie.» fu l'unica parola che uscì dalle sue labbra mentre, a passi lenti, si indirizzò verso casa. Chanyeol lo seguì con lo sguardo fino a quando si chiuse la porta alle spalle, e rimase per due minuti fermo nella stessa posizione, a pensare. Inutile dire a cosa stesse pensando, era abbastanza scontato. Voleva rivederlo, e rivederlo, e rivederlo altre dieci, cento, mille volte.
Quando stava con lui si sentiva libero, libero da tutto e da tutti, si sentiva vivo.
Non riusciva a pensare a nulla che non riguardasse lui. Voleva entrare a far parte della sua vita per ricordargli ogni giorno quanto fosse bello e incantevole, in tutta quella sua semplicità e tristezza che portava con sé.
Voleva farlo sorridere ed asciugargli quelle lacrime cristalline ogni qual volta cadesse in una sua delle sue stesse trappole, sentendosi in prigione e lasciandosi così andare al dolore e alle sofferenze che non meritava, per nulla.
Voleva vederlo ridere, saltare, urlare, amare, e vivere. Chanyeol aveva trovato in Baekhyun una speranza, una piccola speranza che avrebbe potuto cambiare per sempre le vite di entrambi. Così, mentre camminava dirigendosi verso casa sua, prese una decisione, la decisione. Ed inutile dire che Baekhyun, non smise di osservarlo neanche un minuto, dalla finestra della sua camera da letto, con ancora la sua giacca addosso, fino a che ormai, fu impossibile intravedere la sua ombra.
Ed inutile anche dire che, quella notte, entrambi, si addormentarono con un solo pensiero in testa.

a/n:
capitolo abbastanza penoso, scusate