Vi consiglio di ascoltare
Say you won't let go
quando leggerete questo capitolo.
Buona lettura!-
" Psst."
Non si rese subito conto delle sue azioni e ne rimase a dir poco stupito, tanto che gli ci vollero un paio di minuti per riprendersi e analizzare la situazione in cui si era appena cacciato.
Non aveva mai iniziato un discorso con qualcuno, neanche con coloro che poteva definire "amici" o semplici conoscenti.
Erano sempre stati gli altri ad approcciare lui ed anche in quelle situazioni, si comportava in modo parecchio strano, tipico del suo comportamento.
A primo impatto, infatti, era pronto a scommettere che tutti, almeno una volta, l'avessero definito strambo.
Quindi, in poche parole, non aveva idea di come comportarsi e cosa dire, né tantomeno sapeva come consolare una persona, soprattutto se questa persona era un totale sconosciuto.Non aveva la benché minima idea del perché avesse agito in quel modo, così infantile tra l'altro, ma il suo cuore ebbe la meglio sulla mente e guardando anche più attentamente il ragazzo, i suoi movimenti e le lacrime che non cessavano di cadere su quelle guance così paffutelle, rimase con il cuore in mano.
Vederlo così fragile e delicato, gli fece venire in mente una persona. E quella persona era proprio lui.
Non poteva restare in silenzio, ancora una volta, e lasciare che tutto andasse come doveva andare, o come era abituato a lasciar andare, per sua decisione.Lui stesso si era cacciato in quella situazione e non poteva, non poteva permettersi di fare l'indifferente e far finta che, ciò che aveva visto, e che gli aveva provocato anche un vuoto al cuore, non fosse mai successo.
Si sarebbe solo comportato da codardo, come sempre, ma era stanco di sentirsi così. Voleva fare la differenza, quella sera. Non voleva essere come tutti gli altri, non che lo fosse mai stato comunque, quindi non c'era niente di male nel comportarsi come il cuore e la sua mente gli stavano imponendo di fare, pensò.E così, d'impulso, ci provò nuovamente.
" Hey " ripetè più a stesso che a l'altro, avvicinandosi alla figura e sentendo il cuore andare a mille e l'ansia divorargli i polmoni.
Ancora nessuna risposta.
Stava tremando, ma non per il freddo; non ricevette risposta per ben due volte, eppure non si arrese, voleva a tutti i costi fare qualcosa e non se ne sarebbe andato senza aver ottenuto ciò che voleva.
Si avvicinò di nuovo, lentamente e dolcemente perché aveva il timore di poter spaventare quella creatura angelica che ormai si trovava solo a qualche centimetro di distanza da lui e magari, di farla scappare. Non voleva proprio.Nel frattempo, Baekhyun non riusciva a soffocare quel pianto e quelle lacrime che incessantemente avevano deciso di riempirgli il viso e le guance e formare, intorno ad esse, delle linee quasi perfette ed incantevoli da vedere, ma che, al loro interno, raccontavano tutt'altro.
Ogni lacrima che versava raccontava una storia. Storia di tristezze e sofferenze, ma pur sempre una storia.
Non sapeva bene cosa avesse fatto scaturire in lui una reazione del genere.
Anzi, a dirla tutta, lo sapeva, ma non riusciva a capacitarsi del perché si fosse lasciato andare, così.
Forse aveva trattenuto per troppo tempo quello che era il suo dolore, il suo quotidiano ed asfissiante dolore interno." Il dolore può renderci più profondi, può conferire un maggiore splendore ai nostri colori e una risonanza più ricca alle nostre parole. Questo avviene se non ci distrugge, se non annienta l'ottimismo e lo spirito, la capacità di avere visioni e il rispetto per
le cose semplici e indispensabili. "
Aveva letto così, Baekhyun, non si ricordava bene dove ma questa frase gli diede molto a riflettere.
Lui, era stato già distrutto dal dolore, molto tempo fa, quando ormai aveva lasciato libero accesso ad esso, e che pian piano, quindi, riuscì ad impossessarsi di lui.
Ma, questo significava che non c'erano più speranza per lui?Perso nei suoi pensieri e nel suo pianto isterico, sentì una sottile voce chiamarlo ma decise di non darle retta.
Probabilmente si trattava solamente di qualcuno che per puro caso stava passando di lì e aveva provato pena nei suoi confronti.
Oh, ma chi voleva prendere in giro? Chi è che passava per di lì, di notte fonda, per puro caso? Ovviamente era il ragazzo accanto a lui che lo stava chiamando, quasi sussurrando.
A maggior ragione, decise di lasciar perdere, finché quest'ultimo non si avvicinò sempre di più a lui e così, successe qualcosa che mai si sarebbe aspettato.-
Chanyeol, dopo il secondo richiamo, decise di prendere in mano la situazione e così, si avvicinò ancora ed ancora, fino ad azzerare le distanze tra i due corpi.
Prese i polsi e le mani del ragazzo minuto e le tolse dal suo viso, rimanendo ancora più incantato da tale bellezza che finalmente poteva ammirare da vicino, con i suoi stessi occhi.
Mai si era sentito così in tutta la sua vita.
Poi, si mise di lato e lasciò poggiare la testa del maggiore sulla sua spalla e finalmente, parlò.
"Non cercare di nasconderti, abbiamo tutti i nostri momenti di debolezza, chi più di altri, ma per fortuna siamo ancora capaci di piangere, il pianto spesso è una salvezza, ci sono circostanze in cui moriremmo se non piangessimo." disse tutto ad un fiato, temendo di poter sembrare ridicolo, ma sentendo annuire fievolmente il ragazzo accanto lui, si rilassò e chiuse gli occhi per due secondi anche lui.Quella notte diventò più calma del solito, ed entrambi provarono a godersi quel cielo ancora stellato, accompagnato ancora dai singhiozzi, ormai quasi inavvertibili, del maggiore e come d'abitudine, dal frangere delle onde e dal canto delle cicale.
a/n:
Volevo solo dirvi che da ora in poi non so con quale frequenza aggiornerò, dipenderà tutto dal tempo che avrò a disposizione per scrivere e quindi, aggiornare.
E niente, non so se la storia vi stia piacendo, mi farebbe piacere saperlo, e se avete qualche idea o qualunque cosa in mente potreste sempre dirmelo.
Un bacio
-N
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RomanceBaekhyun e Chanyeol. Due mondi diversi, tra loro così simili.