Mi sveglio.
Sono frastornata e non mi ricordo bene quello che é accaduto. Mi sembra di stare dentro una bolla e i rumori sono ovattati.
Tutto sembra diverso intorno a me, a partire dall'arredamento: I mobili sono in legno, le pareti sono ricoperte da una vivace carta da parati e dipinti olio su tela, mentre il pavimento é rivestito da un enorme tappeto probabilmente persiano. Sembra quasi la casa di mia zia Petunia, la mamma di Matt.
"Ora ricordo, l'incidente!"
Spalanco gli occhi soddisfatta e quando cerco di alzarmi noto solo ora di avere addosso un plaid caldo e morbido che deve avermi portato mia zia e che appoggio sulle spalle.
Dalla cucina si sente un brusio di voci e decido di andare fino in fondo per scoprire chi fosse stato a causare l'incidente. Man mano che mi avvicino le voci si fanno sempre più chiare e ormai riesco a distinguere le voci di mia zia e di mio cugino però, c'è una terza voce che proprio non conosco così, decido di rimanere dietro la porta per origliare.
"Mi dispiace tanto, davvero non so come rimediare. Vorrei fare qualcosa per voi." disse la voce sconosciuta.
"Tranquilla, ora aspettiamo e vediamo se si riprende. Scommetto che non si é fatta nulla." rispose mia zia.
"Non si é fatta nulla? Ma cosa dici? Una bicicletta l'ha quasi investita! Ti rendi conto? E tu, potevi stare più attenta, no?"ribatte Matt arrabbiato.
Incidente. E così sono stata investita da una bicicletta?
"Senti ti ho già detto che mi dispiace! Andavo di fretta e non l'ho vista. Non volevo far del male a nessuno! Non vado in giro con la mia bici per investire le persone!" rispose la voce sconosciuta.
"Sentite ora stiamo calmi e aspettiamo." disse mia zia.
Voglio capire chi é che mi ha investito e non voglio far preoccupare Petunia o Matt, così decido di entrare.
Appena mia Zia mi vede mi corre incontro abbracciandomi e mi guarda dall'alto al basso alla ricerca di qualche ferita o bernoccolo da curare. Anche Matt si é alzato e mi guarda preoccupato dietro Petunia.
"Oh Lisa, non sai quanto ci hai fatto preoccupare! Per fortuna sembra tutto apposto." disse mia zia.
"Non è tutto a posto. É lei vero? La ragazza che mi ha investito!" mi sento stana. Non voglio urlale addosso ma, sono davvero arrabbiata.
"Mi dispiace! Okay? Lo ammetto sono stata una stupida sbadata. Mi dispiace, ti prego perdonami!" rispose lei alzandosi in piedi. Sembra davvero dispiaciuta, forse dovrei perdonarla.
Solo ora mi accorgo che é più bassa di me. Ha una folta capigliatura rossa e tante lentiggini sul viso. I suoi occhi sono verdi e contornati da degli occhiali anch'essi verdi ma, color smeraldo.
"Mi chiamo Katrin, piacere" si presenta, anche se per me non é proprio un piacere.
"Lisa, piacere mio" faccio un sorriso forzato e mi dirigo verso mio cugino. In fondo sono arrivata qui per un motivo.
"Io devo andare, quindi é tutto a posto? Sei sicura di star bene?" chiede Katrin.
"Si si, tranquilla vai pure" le rispondo con aria scocciata, non vedevo l'ora che se ne andasse.
*******
Sto girando il cucchiaino nella tazza da tè da più di due minuti mentre Matt sta sfogliando un album fotografico alla ricerca di indizi.
"Che fai non lo bevi? Il tè é un vero toccasana!" dice notando che tazza é ancora piena.
"Non quello di tua madre! É alla liquirizia! Come fa a bere questa roba?" domando.
"Ma dai, non sarà così male come dici tu!" controbatte afferrando la tazza e sorseggiando un goccio.
"Okay, hai ragione tu!" con faccia schifata "É davvero terribile! Ora mi chiedo anche io come faccia a berla!"
"Visto? Comunque hai trovato le foto del viaggio?" chiedo.
"Si, penso che siano queste" risponde prendendo l'album e porgendomelo.
Appena la vedo la riconosco.
Mia madre.
É seduta su di un tappeto, con affianco una vecchia signora che indossava un capello di piume, come quelli degli indiani. L'immagine é in bianco e nero e no si nota nient'altro, tranne una cosa, quasi sbiadita al lato di essa: una data.
"28/07/2002" leggo.
"Ci sono altre immagini? Magari a colori?" domando.
"Si, ne ho trovata solo una. In fondo all'album" mi indica mio cugino.
Giro le pagine fino ad arrivare alla fotografia a colori. Raffigura delle persone che stanno scattando una foto di gruppo.
Due sono i miei genitori molto più giovani e sorridenti di come sono solitamente, gli altri sembrano essere tutti sioux dalla pelle rossa. Scorrendo con il dito sui volti degli indiani, mi soffermo su di un viso familiare: una giovane signora con un cappello di piume e un sorriso smagliante che tiene in mano uno scaccia pensieri quasi identico al mio.
" Questa signora, mi sembra di conoscerla. Ha un volto familiare." dissi.
Poi come un flashback mi tornò in mente il sogno della sera prima. Ma certo! La signora deve essere lei solo più giovane poiché la foto é stata scattata tempo fa.
"É lei! É la signora anziana che mi é apparsa in sogno!"dissi.
"Ne sei sicura Lisa? Come fai a ricordarti il suo volto? Ricordi? Era solo un sogno!"
"No, non lo era. Lo vedi lo scaccia pensieri che tiene in mano?" dico indicando la foto"É identico a quello che io ho a casa! Ci deve essere una spiegazione a tutto questo, no?"
Matt annuisce non molto convito di quello che gli sto dicendo e inizia a camminare avanti e indietro per la cucina con aria pensante.
Fa sempre così quando é in cerca di idee.
"Non può essere solo una coincidenza? Ci sono tante persone che possiedono uno scaccia pensieri, non sarai di certo l'unica."
"Questo lo so, ma se ci fai caso entrambi gli scaccia pensieri hanno lo stesso disegno ricamato. Questa per te é una coincidenza?"
Matt sembrava perplesso continuava a girovagare per la cucina senza meta e con troppi pensieri per la testa. Scuoteva il capo a destra e a manca e non si capiva bene cose volesse far intendere.
"Matt?" lo richiamai "Terra chiama Matt! Ci sei?"
"Eh? Cosa?" disse spaesato "É meglio lasciar perdere, tanto tra pochi giorni saremo in montagna e non ci dovremmo preoccupare di queste cose. Risolveremo i nostri problemi là."
"Forse hai ragione" risposi "Però sono troppo curiosa! Voglio scoprire di più!"
"La tua curiosità dovrà aspettare cara cugina."
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La stella cadente
FantasyLisa è una ragazza simpatica e amichevole che frequenta la terza media. La sua vita è frenetica e impegnativa, piena di decisioni e impegni che neanche lei riesce a sopportare. Una sera, durante un'escursione con gli scout, vede una stella cadente n...