cɦɑptɛʀ รixtɛɛɳ : Բiɳɑʆ

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Le due settimane successive furono davvero particolari, per Kirishima, per Bakugou e tutti coloro che li circondavano.

Kirishima era ancora in terapia ma per poterla completare doveva tornare a scuola. Era un passo fondamentale per la sua ripresa e i suoi compagni dovettero portare molta pazienza.

Ogni mattina dovevano ripresentarsi come se fosse la prima volta che si incontravano, dovevano mostrargli la scuola e parlare del più e del meno.
Spesso Kirishima riacquistava memoria su determinate cose, mentre altre rimanevano ancora oscurate.

Ogni giorno che passava Kirishima riacquistava più velocemente i suoi ricordi, oppure si imprimevano nella sua mente e tornavano ai loro posti, combaciavano negli spazi mancanti come pezzi del puzzle.

Dopo la prima settimana, Kirishima riprese subito le confidenze con i compagni -dopo tutto era riuscito a prendersele dopo due giorni anche in origine- e riuscì a riconoscerli.
Anche Bakugou era compreso. Kirishima si riavvicinò a lui, riprese coscienza della loro solida amicizia e passata anche la seconda settimana tutto tornò come prima.

Tutto tranne una cosa: Bakugou non capiva se Kirishima si fosse ricordato anche dei suoi sentimenti. Non riusciva a capirlo, nessun gesto glielo faceva dedurre.
Se si fossero cancellati? O non stessero tornando alla luce? Bakugou non sapeva cosa pensare.

La cosa era un po ironica: Bakugou resosi finalmente conto di amare Kirishima, quest'ultimo non vi era più invaghito.

Che ne dite di una pausa prima che mi incazzi peggio di mia madre col ciclo?! pensò esasperato Bakugou. Era riuscito a superare la dichiarazione, il puttanaio del suo cervello, il malore di Kirishima, la sua amnesia e quella semplice dimenticanza non l'avrebbe di certo ostacolato. Come Kirishima si era innamorato di lui una volta, succederà di nuovo, no? Se si tratta di vero amore.
Per Bakugou lo era, quindi ne era fiducioso.

•••

Terminata la prova pratica del giorno, tutti si spostarono in massa negli spogliatoi per poi uscirne e dirigersi in autonomia verso casa.

Bakugou tenne costantemente d'occhio Kirishima; non fu neanche poi così difficile, in quanto il rosso non gli si allontanava più del dovuto. Parlavano molto, o meglio dire Kirishima parlava molto mentre Bakugou come al solito rispondeva a monosillabi o con volgarità di diverso tipo.

Una volta preparati, uscirono insieme dallo spogliatoio e non fecero molta strada che Bakugou fece un piccolo sorriso, e gli propose «Ti va di non tornare a casa oggi?»

•••

Kirishima fu sorpreso nel percepire una sensazione di deja-vu.
Era presente persino in Bakugou ma per lui non era una sorpresa, dopo tutto era stata una sua decisione di rivivere quel momento.

Camminava con le mani nelle tasche poco più avanti di Kirishima, che non sembrava però volerlo raggiungere o superare, più che altro si lasciava portare.

Spesso Bakugou voltava la testa di lato, facendo finta di guardare un qualcosa dalla distanza mentre invece con la coda dell'occhio si assicurava che l'amico fosse dietro di lui.
Riusciva a scorgere un sorriso vasto e spensierato sul suo viso, illuminava la sua figura, la rendeva particolarmente attraente e suscitava benessere e positività.

Passeggiarono a lungo, silenti tra loro, per poi finire nei pressi della sala giochi.
L'edificio colorato e appariscente accese una scintilla in Kirishima, una vocina gli diceva che dovevano andare lì. Infatti il rosso, come la prima volta, propose di andare a fare qualche partita.

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