cɦɑptɛʀ รɛѵɛɳ

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Bakugou urlò e riuscì a ridestarsi.
Aveva il fiato corto, sudava freddo e fissava un punto vuoto sul banco.

Non aveva idea di cosa stava succedendo, ma faceva male.
Lei non doveva esistere in quella classe. Al suo posto c'era e ci sarà sempre Kirishima.

Finalmente gli uscì la voce come un tuono e dal chiacchiericcio che poco prima colmava la classe si passò al silenzio totale.

Bakugou si costrinse a fare qualcosa ed alzò piano la testa: l'intera classe lo stava guardando, alcuni perplessi e un po infastiditi, altri preoccupati, e poi c'era Aizawa che l'avrebbe volentieri sospeso per averlo interrotto.

Bakugou fece correre lo sguardo attentamente da un lato all'altro della classe, notando un particolare bizzarro ma quasi di sollievo: la ragazza dai capelli grigi era sparita, il banco di Kirishima era nuovamente vuoto.

Ma che....?

Tutti lo guardarono in silenzio, in attesa di chissá che cosa, forse una spiegazione.
Tsuyu prese il coraggio e domandò «Bakugou, tutto bene? Cra»

Il biondo era ancora alla ricerca della tipa, se l'avevano spostata, se era nascosta da qualche parte in classe ma la presenza di poco fa pareva non esser mai esistita.

«Do....dov'è andata?»

«Cosa? Cra.»

«Dov'é andata? La ragazza... Lei... Quella nuova... Insomma é entrata poco fa...» aveva fatica a parlare e gesticolava in modo rozzo.

«Bakugou ma che stai dicendo? Hai le allucinazioni?» chiese Ashido, fissandolo con curiositá.

«So quello che dico! L'avete pure accolta molto bene... Finalmente siamo una classe completa avete detto come dei coglioni.» sputò in modo acido per fare il verso «Avete intenzione di sostituire Kirishima, eh?!?!»

«Bakugou calmat-»

«NO CHE NON MI CALMO!» urlò contro alla povera Yaoyorozu, che degluttí timorosa.

«Ti rendi conto che stai parlando a vanvera?» lo rimproverò Iida agitando il braccio dall'alto verso il basso.

«MA-»

«Bakugou non é entrata nessuna ragazza in classe... E non abbiamo alcuna intenzione di sostituire Kirishima.» cercò di spiegargli Kaminari, scandendo bene ogni parola «Perchè ti sei inventato una cosa simile? Non stai bene?»

«Siete voi che siete tutti impazziti!!!»

«Fino a prova contraria quello impazzito sei tu.» disse pacato Todoroki in fondo all'aula.

«SENTI TU-»

«Bakugou!» lo richiamò Aizawa «Non ho idea di cosa ti sia preso ma stai disturbando la lezione. Esci dall'aula... E magari fai un salto da Recovery Girl.»

Bakugou esitò un attimo ma rimbattere era inutile. Ringhiò furioso, si alzò di scatto e la sedia strisciò rumorosamente sul pavimento, raschiandolo, poi a passo svelto lasciò quella classe di matti e ciechi.
Una volta fuori, prese un grande respiro e chiuse gli occhi.

E se veramente mi sono immaginato tutto? Il banco era vuoto... E se fosse andata in bagno di certo avrebbe lasciato la borsa... Eppure...

Bakugou percorse i corridoi lentamente per rifletterci su. Di passare da Recovery Girl non aveva voglia, e che cosa doveva dire poi? Che aveva le allucinazioni? Che vedeva persone che non esistevano?

Per esser stato un "sogno" ad occhi aperti sembrava così reale, l'aveva vista chiaramente  e anche gli altri, che le avevano parlato e lasciata sedere al banco di Kirishima con così tanta leggerezza.
Era strano, perché nessuno aveva fatto il nome di Kirishima, come se se lo fossero dimenticati, e poi quando Bakugou aveva urlato la scena era crollata.

Uno stupido spettacolino? Uno scherzo della mente di Bakugou?
No, c'era dell'altro e lui lo sapeva bene, seppur era il primo a non sapere cosa.

Le cose non avvengono per caso, c'è sempre un motivo dietro.

E se quella non fosse stata solo  un'allucinazione? Se fosse qualcosa di più grande?

Come... Un avvertimento?

•••

Non era sicuro di nulla e di certo non poteva aspettare, l'impazienza lo stava divorando voracemente.
Per cui, senza curarsi dei guai che poteva passare, Bakugou era scappato da scuola, lasciando tutte le sue cose in classe.
Stava correndo più che poteva per i marciapiedi, schivando a pelo le persone che lo ostacolavano, a volte dando anche delle spallate non tanto lievi ma non aveva tempo di fermarsi e chieder scusa -come se Bakugou avesse voglia di farlo-.

Doveva esser sicuro. Doveva far in modo di contraddirsi.
Quel che gli passava per la testa non era per niente piacevole.

Non mancava molto, perciò sentendosi la gola in fiamme rallentò fino a fermarsi. Poggiò la mano su un muro, si chinò in avanti come se quella posizione potesse fargli riacquistare subito il fiato.

Finalmente siamo una classe completa

Quel banco vuoto era così noioso

É stato seccante non avere nessuno dietro per tutto l'anno

Quelle frasi riemersero in un batter d'occhio. Lo stavano avvisando, forse?
Ad ogni modo, Bakugou capì che doveva assicurarsi il più in fretta possibile e dopo neanche un minuto da quando si era fermato riprese a correre.

Svoltò l'angolo, per sbucare nella via in cui abita il suo amico e una delle sue paure, sorte in precedenza, diventò realtà:







Davanti a casa Kirishima vi era parcheggiata un'ambulanza.






OK, la storia sta prendendo una piega drammatica.
Per spezzare quest'aria pesante potreste andare a leggere una nuova storia di Kirishima, un tributo per il suo compleanno

Per spezzare quest'aria pesante potreste andare a leggere una nuova storia di Kirishima, un tributo per il suo compleanno

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E non dimentichiamoci di Tetsutetsu, che non solo condivide lo stesso quirk di Kirishima ma anche il compleanno

E non dimentichiamoci di Tetsutetsu, che non solo condivide lo stesso quirk di Kirishima ma anche il compleanno

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