Iniziazione Draco Malfoy

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Sembra che tutti abbiano l'idea esatta di come dobbiamo vivere la nostra vita. (Cit.)

-Dovresti essere contento di donare la tua vita al signore oscuro, di metterti al suo servizio così giovane-

A queste parole attorno al tavolo si alza un coro di acclamazioni, tutti sembrano convinti della veridicità di queste parole, o almeno quasi tutti...

-Si zia Bella- le risponde atono il ragazzo che si trova al centro dell'attenzione, stanco di sentirsi ripetere la stessa frase di continuo.

All'improvviso Lord Voldemort entra nella stanza e tutti fanno silenzio, il Signore Oscuro si guarda intorno senza far trasparire nessuna emozione sul suo volto, si siede sulla sedia a capo tavola.

-Nagini- dice solo, il serpente si avvicina strisciando e lui inizia ad accarezzarla con una sola mano, in modo meccanico, come se non capisse a fondo il significato dell'azione compiuta.

-Draco- esclama dopo qualche minuto di assoluto silenzio che nessuno osava rompere, se per rispetto o per paura non è dato saperlo -come sai tuo padre è stato arrestato, ha fallito, non mi ha portato la profezia, mi ha deluso e ora non è più nelle mie grazie. Non so se mi covenga farlo uscire da Azkaban, sicuramente non ne è degno, ma forse potrebbe tornare utile, anche se ormai ho capito che non devo dargli il comando-

La faccia di Draco non cambia minimamente, ma deve sforzarsi per non rispondere all'uomo che ha appena osato insultare Lucius, è vero che non è perfetto, ma è pur sempre un Malfoy, è pur sempre suo padre.

-Questo in che modo mi coinvolge?- chiede mascherando abilmente il fastidio

-Mi poni una lecita domanda. Ho perso un mangiamorte e tu, al contrario suo, sei qui. E io voglio accoglierti tra le mie fila, voglio aiutarti a mettere a frutto le tue capacità applicandole a qualcosa in cui credi, ti conosco più di quanto pensi, Draco, e ti assicuro che tra noi sarai il benvenuto, che quello che ti dirò di fare sarà interessante per te e necessario per la causa. Spero tu possa accettare di immolarti per la libertà della nostra razza, perché i maghi, i purosangue possano vivere la loro vita alla luce del giorno senza doversi nascondere dai babbani; perché sia impedito ai nati-babbani di compiere crimini verso la nostra comunità, rubandoci la magia, apprendendo i nostri segreti per poi usarli contro di noi. Spero tu possa renderti conto di quanto sei indispensabile, della possibilità che ti trovi davanti, delle conseguenze positive che possono derivare, una volta che avremo vinto la guerra, dal fatto che tu sia il più giovane ad essere mai stato ammesso tra le fila dei mangiamorte. C'è un motivo se ho scelto te, Draco Malfoy- dice Voldemort con tono posato e convincente, usando le parole giuste per sollevare l'animo del giovane Malfoy. Con le capacità di un grandissimo oratore.

-Vuoi unirti a noi?- continua dopo un attimo di silenzio lasciato apposta per far sedimentare le parole pronunciate in precedenza.

Il ragazzo rimane immobile per ancora qualche secondo e poi, finalmente, crede di capire le parole che da giorni sua zia gli rivolge, si sente importante, indispensabile. Come non lo è mai stato.

-Si- risponde solo

-Allora avvicinati al tavolo ragazzo, avvicinati a me-

Draco avanza lentamente guardandosi intorno, vede lo sguardo soddisfatto di molti, quello orgoglioso della zia e poi, affianco a lei, quello disperato di sua madre e poco più in là quello preoccupato del suo padrino, che però viene subito camuffato da una fredda maschera.

-Alza il braccio sinistro e piega la manica- ordina il Lord

Il ragazzo compie i gesti richiesti in silenzio, meccanicamente.

L'uomo punta la bacchetta sul suo braccio e inizia a premere leggermente

-Questo è come un giuramento, anzi è più di un voto infrangibile, dopodiché tu dovrai fare quello che dico, indipendentemente dalla tua eventuale volontà contraria- e senza aspettare risposta pronuncia l'antico incantesimo.

Il dolore è atroce e gli fa tornare in mente le sue incertezze, le sue esitazioni, i dubbi e le paure. Improvvisamente ricorda che questo non è quello che vuole.

-Crucio!- urla Voldemort e il ragazzo ha un fremito, ma rimane quasi immobile. Il padre l'ha temprato, l'ha preparato per questo fin da piccolo, l'ha reso quasi immune alla maledizione.

-I miei complimenti signorino Malfoy, diventerai uno dei miei migliori uomini, pochi riescono a sopportare così bene le torture- commenta il Signore Oscuro quasi stupito

-È ora uscite tutti, la riunione è finita, aspettateci nel salone-

Appena anche l'ultimo mangiamorte ha attraversato l'uscio e la porta si è chiusa il ragazzo si rivolge verso il suo nuovo padrone

-Mio signore-

-Ho un compito per te Draco, un compito importante di cui potrai mettere conoscenza solo Severus e tua madre-

-Qualsiasi cosa per lei-

-Devi uccidere Albus Silente- un fremito attraversa il ragazzo a queste parole, Silente è il mago più potente della sua generazione, sconfiggerlo è praticamente impossibile

-Avverto paura- continua l'uomo prima di invadere la sua mente, Draco però è allenato e, grazie agli insegnamenti del suo padrino, riesce a tenere lontani da Lord Voldemort i sentimenti che potrebbero metterlo nei guai

Superato il test dice

-Lo farò-

-Certo che lo farai se vuoi che tu, tua madre e tuo padre continuiate a vivere-

-Quanto tempo ho mio signore?-

-Tutto l'anno scolastico, anche se prima lo farai meglio sarà-

-Ora puoi andare- aggiunge alla fine e il ragazzo esce dalla stanza, frastornato

-Un nuovo mangiamorte-
-Il più giovane di sempre-
-Un grande onore-
-Bravo Draco-
-I miei complimenti signorino Malfoy-

Frasi sussurrate, urlate, odiate, pacche sulle spalle, congratulazioni, feste

Il ragazzo finge per qualche minuto, cercando la madre con lo sguardo e poi, non appena la trova, le si avvicina

-Ho bisogno di parlare con te madre, da solo-

-Devi saper fingere Draco, vai a presenziare alla festa in tuo onore, dopo parleremo-

Draco esegue gli ordini, come dovrà continuare a fare per molto tempo, se non per sempre in caso di vittoria del signore oscuro.

Ringrazia tutti per i complimenti e sfoggia le ricchezze del Manor come ha sempre visto fare al padre, sembra il ragazzo perfetto, un mangiamorte degno di questo nome.

Il suo cuore però è in conflitto, una parte è gioiosa perché finalmente avrà la possibilità di distinguersi, di dimostrare quanto vale, di essere il primo in qualcosa, di far tacere Potter che lo ha sempre oscurato. Dall'altra però di rende conto che il compito che gli è stato affidato è difficile, se non impossibile, vede lo sguardo preoccupato della madre per quello che sarà il suo futuro, perché si, anche se ha solo sedici anni, la sua strada è già scritta, c'è il marchio sul braccio a ricordarglielo in ogni momento.

Finita la festa, solo sul suo letto, osservando il soffitto buio della sua stanza il giovane si chiede perché siano gli altri a scegliere per lui, perché debba per forza essere suo padre, con le sue discutibili scelte ad aver determinato cosa sarebbe diventato lui.

Si dice che la notte porti consiglio, e forse è davvero un po' così, forse tutti aspettiamo qualcosa nel silenzio della notte, qualcosa che non sempre arriva, ma che quando arriva ti dà una forza nuova, una determinazione nuova. E in fondo la determinazione è, insieme all'ambizione, uno dei tratti fondamentali della casata di serpeverde. Questi pensieri aumentano nel giovane Malfoy la forza, lui si distinguerà, mostrerà a tutti chi è vermente.
Nella notte giunge a Draco Malfoy una nuova convinzione sotto la forma di un leggero alito di vento estivo, una risposta ai molti dubbi

-Uciderò Albus Silente- sussurra alla notte

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