35. UN ALTRO GIORNO, UN'ALTRA MISSIONE

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DOPO LA NOSTRA RECONCILIAZIONE tutto ricominciò velocemente.

Mentre Natasha e Tony stavano organizzando le ultime cose per la missione, Steve continuava a fornire informazioni a me e Bucky.

"Una volta ottenuto lo scettro, Thor lo riporterà ad Asgard dove è giusto che sia, e finalmente ci libereremo di quella dannata cosa" disse Steve stringendo i pugni nei guanti della divisa.

"Thor is Dio del tuono?" chiesi incredula accigliandomi. "A volte dimentico di non essere l'unica creatura mitologica che esiste al di fuori dei libri"

"Si, e dubito che tu sia l'ultima"

"E questo tizio dello scettro?" chiese Bucky nel suo timbro basso caricando una delle sue glock prima di assicurarla alla sua cintura.

Me ne porse un'altra, che io attaccai alla cintura della mia uniforme. Era identica all'ultima che mi era stata data, ma Tony aveva detto che avrebbe fatto qualche aggiornamento alla stoffa in modo da renderla più difficile da penetrare e per rendere più agevoli i movimenti.

"Dobbiamo tenerlo vivo per interrogarlo. Pensate di potercela fare?" chiese Steve, ed un ghigno divertito danzò sulle labbra di Bucky.

"Farò uno sforzo"

"Non so Cap, forse dovrai tenerlo al guinzaglio" stuzzicai Bucky infilando l'altra pistola nella fondina. Le sue labbra si inclinarono nel suo tipico sorriso che amavo.

"Sono abbastanza certo che ora sia il tuo compito" ribatté Steve facendomi l'occhiolino.

Dopo essere ritornati sull'asfalto iniziammo a scaricare tutta la nostra attrezzatura nell'hangar delle armi sul quinjet.

"Ci siamo tutti?" chiamò Clint dalla cabina di pilotaggio. Si voltò verso di noi, poi guardò fuori, ma si voltò nuovamente verso di noi, scioccato. "Bene bene, guarda chi c'è! La bambina prodigio è ritornata"

"Hey Clint" risposi con un ghigno orgoglioso.

Lui si voltò nuovamente e cominciò a premere dei tasti sul pannello di controllo.

"I sistemi avionici sono online" confermò Natasha alle spalle di Clint. "Siamo pronti"

Mente il quinjet iniziò il decollo tutti si misero a sedere. Io mi avvicinai a Tony e due figure a me sconosciute erano accanto al monitor sul quale erano mostrati i dettagli della missione.

Interrompendo la loro discussione, Tony ed i due uomini si voltarono per guardare me, Steve e Bucky. Un ampio sorriso si allargò sul viso del biondo.

"Capitano Rogers, è bello vederti, amico mio" disse l'uomo con gioia, stringendo la mano di Steve con decisione.

"Anche per me è un piacere. Come vanno le cose ad Asgard?"

Thor. Il Dio di Asgard. Sembrava sorprendentemente mondano se non fosse per lo sgargiante mantello ed il grande martello Nordico che portava.

"Per il momento le cose sono sotto controllo. Una volta che lo scettro sarà riportato dove deve stare ci sarà la pace" rispose.

"Anche per noi. L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è un altro incidente come New York" disse l'altro uomo; era inusualmente magro, specialmente accanto a Thor. Si muoveva timidamente, giocherellando con la manica della sua maglia.

"Assolutamente" rispose Steve spostandosi appena. "Thor, Bruce, loro sono Alaska e Bucky. Sono due nuove aggiunte al team, diciamo"

"Ah si, Stark mi ha parlato molto di entrambi. È un grande piacere" disse Thor tendendomi la mano. Mi ritrovai in estremo imbarazzo, non sapendo se essere riverente o semplicemente stringergli la mano, quindi rimasi immobile.

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