Quella stessa sera ricevetti una chiamata. La foto di Normani insieme al piccolo e adorabile Ethan appariva sullo schermo del mio cellulare, ma qualcosa dentro di me sapeva che non era la sua voce che mi avrebbe parlato quando avrei risposto.
Nonostante ciò, portai il dispositivo al mio orecchio tre volte prima di accettare la chiamata.
Qualcosa nella mia mente mi disse che dovevo farlo.
-Signora Luna? -Fu la prima cosa che sentii chiedere dalla voce che si trovava dall'altro lato della linea. Ovviamente, era Camila.
Mi spezzò il cuore sentire i suoi singhiozzi, quindi dovetti sforzarmi abbastanza per non uscire dal mio appartamento e correre ad abbracciarla fino a quando il mio corpo non si fosse fuso col suo.
Le cose non andavano bene fra noi, e se voleva che i nostri litigi si risolvessero con delle lacrime saremmo finite davvero male. Lo sapevo. Avevo letto quel consiglio dodici volte di fila su internet.
-Si?
-Sei davvero tu? -Potevo immaginare il suo sorriso dall'altro lato della linea, e immaginai che fosse bellissima quando lo faceva perfino con le guance umide. Mi trattenni per non imitarla. Non volevo sembrare debole, perfino se lei non mi stesse vedendo in quel momento. -Ho cercato di chiamarti da quando te ne sei andata, ma tutti quelli che mi rispondevano mi dicevano che non eri tu. Dopo Normani e venuta a dirmi che non potevo fare numeri a caso perché non è così che funzionano queste cose e mi ha aiutata a contattarti.
Non potei evitare di sentire un po' di tenerezza ascoltando le sue parole.
Camila Cabello, che odiava qualsiasi tipo di tecnologia e non capiva nemmeno i comandi base, aveva cercato di contattarmi perfino non sapendo come farlo.
Lo ammetto, ero molto innamorata di lei, ed erano i dettagli piccoli come questi che mi facevano rendere conto di quanto fossi persa.
Nonostante ciò, restai decisa e contai fino a dieci cercando di non cedere.
-So che sei occupata a scrivere il tuo libro, ma ho bisogno davvero di parlarti e...
-Parla, Camila.
La verità è che nemmeno il mio bisogno di scrivere dieci pagine giornaliere mi permetteva di toccare il portatile, dato che l'unica cosa che avevo in testa era Camila e la possibilità che mi avrebbe lasciata da un momento all'altro.
Quel giorno i miei mondi fittizi furono dimenticati per una realtà che odiai con tutta me stessa.
-Ti amo, Lauren. Ti amo tanto.
Cercai di non cedere, giuro che ci provai, ma ero troppo debole davanti a lei. Con quelle semplici sei parole mi accorsi che non potevo arrabbiarmi solo perché la vita mi stava facendo scegliere tra seguirla o perderla.
Lei era un drago con il desiderio di conoscere il mondo che, senza accorgersene, stava bruciando dopo il suo passaggio.
Non potevo fermarla, ma il suo amore mi stava bruciando, e la cosa più grave di tutto ciò è che a me sembrava piacere il fatto di uscirne ferita.
-Anch'io ti amo tanto, Camz. -Le risposi sinceramente.
Sentire la sua leggera risata attraverso la linea fu abbastanza da farmi rendere conto che ero sufficientemente persa da ignorare la mia sofferenza.
-Ho pianto per te tutto il pomeriggio. -Mi disse senza dire altro, ma non mi stava reclamando nulla. In realtà, Camila voleva solo che io lo sapessi. -... Non voglio perderti, ma non voglio perdere nemmeno i miei sogni.
-Mi dispiace che sia così difficile.
-A me no.
-Perché no?
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Seguirti o Perderti ||TRADUZIONE ITALIANA|| Camren
FanfictionLauren amava la routine. Camila amava l'ignoto. Lauren amava la perfezione. Camila era completamente imperfetta. Lauren non aveva grandi sogni. Camila ne stava vivendo uno. Lauren odiava gli addii. Camila viveva di essi. Lauren non voleva seguirla...