Succede che a volte ci si dimentica di avere una vita, e averne tanto care attorno.
Succede spesso che nessuno riesca a sollevarti dal baratro dove sprofondi ogni volta, ogni momento di depressione vanificato viene dall'intimorirsi della felicità, che esule dal nutrimento, si rintana dentro di noi per poi non far più ritorno.
E i ricordi dolci, belli e lievi e lontani, riemergono dal fondo del nostro io incarnato dalla persona non più nostra ma quantomeno insita.
E i viaggi, le autostrade, le luci e i tramonti ritornano a galla, come gialle stelle color miele, puntano al respirar che poi s'affanna.
Non c'è via di fuga dai ricordi semplici e tetri, che tormentano la nostra mente grigia e quanto meno cupa.
E il desiderio di rivivere quei momenti va e viene come fanno la luna e il sole, che in alternanza si oppongono alla nostra luce blu.
Uscire dai rimorsi, dagli incubi e dai mostri, rende difficile il nostro compito di ritornare alla vita terrena, piena di meno dubbi e meno vagheggi.
Sperando che quei pensieri non ritornino mai più, così pensiamo noi di quei momenti passati, contrariamente sperando di poter tornare indietro.
Ma la mente umana è solo uno strumento, un martello o una sega, serve a pensare, modellare o dividere, senza mai riuscire ad afferrarsi con il cuore.
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Cose e non-cose
Short StoryEsercitazioni, racconti sparsi e nuove storie che probabilmente riprenderò.