Il riverbero delle luci della notte inondava la camera avvolta dalla semioscurità. Senza dare a spazio ad alcun pensiero, Francesca si abbandonò ai baci esigenti, pretestuosi che scivolavano sulla pelle provocando dei piccoli brividi di eccitazione. Non le fu concesso il tempo per pensare, mentre le dita di Josh s'insinuavano sotto le spalline, permettendo al vestito di scivolare via dal suo corpo. Le prese i morbidi seni tra le mani, stuzzicandole i capezzoli turgidi e tesi. Francesca emise un gemito strozzato mentre l'esigenza di possederlo diventava più imperante, più volitiva, aumentando così l'eccitazione.
<<Quanto sei pronta a giocare?>> la provocò lui.
Francesca rispose con uno sguardo acceso, tentatore. Con lentezza disarmante cominciò a sbottonare la camicia, dall'alto verso il basso, solleticando con le dita la pelle del petto. Arrivata in fondo, tastò la sua eccitazione, strappandogli un gemito di approvazione.
<<E tu? Quanto sei pronto?>> la voce interrotta da brevi respiri.
Josh la sollevò di peso portandola sul letto. Le gambe snelle e lisce come seta si avvinghiarono attorno la vita, mantenendolo incastrato su di lei. Le dita di lui scivolarono su tutta la coscia, arrivando alla sottile caviglia per finire sul sandalo che per un momento fu tentato di togliere. Poi cambiò idea. Le trovava molto eccitanti, la scultura di una venere moderna forgiata con il fuoco della passione e il ghiaccio del distacco al tempo stesso. Esaltazione ed egoismo.
Francesca non era passiva, attese che lui si liberasse dei pantaloni e con uno scatto gli afferrò i polsi sovvertendo la posizione. Divaricò le gambe per mettersi a cavalcioni su di lui.
<<Questa è la posizione che preferisco>> la stuzzicò lui con lo sguardo, prima di lambirle i capezzoli con la lingua. Delicatamente infilò le dita negli slip, arrivando nell'intimo umido che cominciò a stuzzicare con le dita. Le affondò per poi ritrarsi, godendo del viso estasiato di lei. Quando chiuse gli occhi, Josh approfittò di quel calo di difesa per tornare al comando. La liberò del tutto dagli slip e scese con la lingua all'interno delle cosce girando attorno al punto del piacere.
<<Così non vale>> si ribellò lei, divaricando di più le gambe per affondare nel desiderio.
<<Sto tastando la tua resistenza, quanto riesci a reggere il gioco>> le disse, per poi tornare sull'obbiettivo.
La lingua setacciò ogni punto del suo intimo, godendo di quegli attimi in cui percepiva tutto il suo piacere. Stava dipingendo il suo quadro, la sua scena, la prospettiva che prendeva forma nella testa. Più affinava il desiderio, e più quell'idea prendeva vita, gemeva sotto tocchi esperti e invadenti, estasiando i sensi che si erigevano fino all'estremo, alle vette in cui il talento e la passione s'incontravano fondendosi.
Il controllo era un ricordo soverchiato dal piacere; Francesca inarcò il bacino verso quella bocca così peccaminosa da farle perdere il contatto con la realtà.
Josh abbandonò la posizione per salire con le labbra sul ventre, sui seni e infine conquistare la bocca socchiusa. Francesca apri gli occhi, abbandonandosi a quel bacio passionale così irruente da toglierle il fiato. Senti la sua erezione pulsare fra le gambe e l'assalì un desiderio così irrefrenabile da essere quasi doloroso.
<<Adesso sei pronta per giocare sul serio>> il tono della voce calda aveva delle sfumature minatorie e la cosa l'eccitò ancora di più. Conosceva da poche ore quell'uomo è ciò che era stato capace di fare con lui, sconfinava oltre la sua più azzardata immaginazione. Voleva godere, voleva averlo come mai nessuno prima di allora.
Josh premette la mano attorno al membro per abbassarlo e dirigerlo verso quel sesso pronto ad accoglierlo. Ne saggiò l'ingresso con la punta, prima di sprofondare dentro con una spinta che le fece emettere un gemito prolungato. Francesca cominciò a muoversi in un ritmo univoco, accompagnava ogni spinta con rinnovato vigore, il membro granitico la riempiva e poi la svuotava. Un fremito le percorse la schiena fino ai seni. I capezzoli s'inturgidirono, diventando un bersaglio troppo allettante per labbra voraci di lui. I mugolii di piacere di fusero, diventando poi urli che riempirono l'aria. Un orgasmo improvviso la squassò tutta.
<<Continua ti prego >> lo pregò con voce spezzata. Subito dopo ancora un altro, il sesso in fiamme e il piacere raggiunse il limite massimo, una forza travolgente e totale che trovò nuovo impulso in quegli occhi blu profondo.
<<Così mi piaci >> le sussurrò lui in un orecchio.
Josh non aveva intenzione di darle tregua. Quel corpo sinuoso, quesi seni fatti per essere succhiati, e poi il suo sedere, la sua forma perfetta come se fosse stata scolpita da Donatello. Josh attese che il respiro tornasse regolare, che l'effetto dell'orgasmo le lasciasse solo piccoli ma intensi fremiti per uscire da lei.
L'afferrò per fianchi e la fece voltare di spalle, piegandola in avanti. Francesca d'istinto divaricò le gambe offrendo il suo sesso ancora gonfio ed eccitato.
<<Brava la mia musa>> le sussurrò prima di sprofondare dentro.
La pelle divenuta troppo sensibile permetteva a scosse di piacere invaderla tutta, le mani di Josh sapevano quali punti toccare, la pizzicavano per poi accarezzarla, come se stesse modellando la sua scultura. Questo era lei, roccia grezza, carne tremula e sottomessa nella tela del suo artista.
Lo sentì spingersi oltre, e ancora più forte, fino a quando fu inondata del suo piacere. La presa allentò, il viso di lui si abbatté sulla sua schiena per poi inondarla con piccoli e delicati baci.
Quando furono entrambi liberi, si fissarono a lungo prima di abbandonarsi l'una accanto all'altra esausti.
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Cheater
ChickLitStefan Carter è un truffatore, un ladro e ricettatore di manufatti antichi. Appassionato di arte rinascimentale italiana, ruba opere d'arte fino a quando s'imbatte in un antico quadro appartenente a un magistrato dell'antica corte di Venezia custod...